Il giorno 17 novembre 2012 si è svolta a Roma l’Assemblea della Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali (CNAL), a cui ha partecipato l’Ucid con la presenza del Dott. Giovanni Scanagatta, Segretario Generale, e del Dott. Carlo Grassetti, Vice Segretario Generale. Si ricorda che l’Ucid fa parte del Comitato Direttivo della CNAL.
Prima dell’Assemblea, c’è stata la S. Messa celebrata da S.E. Mons. Domenico Segalini, Presidente della Commissione CEI per il Laicato.
L’Assemblea è iniziata con l’intervento di apertura della Prof.ssa Paola Dal Toso, Segretaria Generale della CNAL. Sono poi seguiti i lavori dell’Assemblea, presieduta dal Prof. Adriano Rocucci. Le due relazioni di base sul cinquantesimo dell’apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II sono state tenute da Mons. Piero Coda e dalla Prof.ssa Paola Bignardi. E’ poi seguito il dibattito che ha visto coinvolti molti dei partecipanti all’Assemblea, cioè tutti i membri del Comitato Direttivo, i rappresentanti delle Consulte Regionali delle Aggregazioni Laicali (CRAL) e quelli del Consulte Diocesane delle Aggregazioni Laicali (CDAL).
Si ricorda che Mons. Piero Coda ha avanzato la proposta di cambiare la denominazione della CNAL in Consulta Nazionale delle Associazioni e dei Movimenti Ecclesiali (CNAME).
Per l’Assemblea è stato distribuito un volumetto con i contributi delle Associazioni e dei Movimenti Ecclesiali su “Quali sfide ci attendono a cinquant’anni dal Concilio”. . Su una settantina di Associazioni e Movimenti, hanno presentato i loro contributi una trentina di sigle, compresa la nostra associazione. Nel volumetto, l’Ucid ha messo in evidenza che il Concilio Ecumenico Vaticano II è stato nel dopoguerra il primo evento globale, che riunì i vescovi delle due parti del mondo nonostante la guerra fredda. Inoltre proiettò, ben prima che si parlasse di globalizzazione, i cristiani europei nel mondo e diede una spinta decisiva al tentativo di superare gli scismi cristiani. Il Vaticano II è una memoria di speranza. I messaggi fondamentali del Concilio vanno pertanto in due direzioni: quella dell’unità dei cristiani nel mondo; la direzione del dialogo interreligioso tra tutte le religioni del mondo.
La profonda crisi che stiamo vivendo, e che purtroppo non è finita, impone una riflessione sui fondamenti del modello di sviluppo dei popoli nel quadro dell’economia globale. Anche questa crisi ci fa capire, come sempre è avvenuto nella lunga storia dell’uomo, che i fondamenti dello sviluppo duraturo non possono essere solo economici, ma nel contempo culturali, etici e morali. In questo senso appaiono profetiche le parole pronunciate dal Cardinale J. Ratzinger in una conferenza del 1985 : “Anche le energie spirituali sono un fattore economico: le regole del mercato funzionano solo se esiste un consenso morale di fondo che lo sostiene”.