Il giorno 10 giugno 2016 si è riunito a Roma presso la CEI, Circonvallazione Aurelia, 50, il Comitato Direttivo della Consulta Nazionale delle Aggregazioni Laicali (CNAL). Al Comitato, presieduto dalla Prof.ssa Paola Dal Toso, ha partecipato il Dott. Giovanni Scanagatta in rappresentanza dell’UCID.
Si è dapprima compiuta una valutazione dell’incontro del Comitato, avvenuto il 18 maggio scorso, con la Commissione Episcopale per il Laicato presieduta da Mons. Vito Angiuli. Di tale incontro si è riferito in una precedente scheda inviata ai Presidenti dei Gruppi e delle Sezioni dell’UCID.
L’analisi dell’Assemblea CNAL del 21 maggio scorso, si è soffermata sul numero delle presenze dei rappresentanti dei movimenti e delle associazioni ecclesiali aderenti alla Consulta. Si sono registrate 31 presenze, su un totale di movimenti e associazioni di 68, pari al 46%. All’Assemblea della CNAL sono invitate le Consulte Regionali delle Aggregazioni Laicali (CRAL) e le Consulte Diocesane (CDAL), anche se per Statuto non hanno diritto di voto. Hanno partecipato all’Assemblea i rappresentanti di 3 CRAL su un totale di 7 inviti, pari al 43%. I rappresentanti delle CDAL sono stati 10, su un totale di 34 inviti, pari al 29%. Si è quindi discusso ampiamente, sulla base delle percentuali indicate, sulla rappresentatività della CNAL e sulle misure da prendere per allargare la partecipazione delle Consulte Diocesane delle Aggregazioni Laicali (CDAL) alle assemblee della Consulta Nazionale, considerata l’intensa attività che viene svolta sul territorio diocesano in collegamento con le parrocchie. Non dobbiamo dimenticare che le parrocchie costituiscono l’ultimo terminale sul territorio che è in grado di recepire in modo efficace tutte le problematiche espresse dai fedeli. In Italia abbiamo circa 26 mila parrocchie e 220 diocesi, con una media di oltre 100 parrocchie per diocesi.
Per la rappresentatività della CNAL, è indispensabile accrescere la partecipazione delle Consulte Diocesane delle Aggregazione Laicali (CDAL) alle assemblee della Consulta Nazionale e per questo il Dott. Scanagatta ritiene fondamentale proporre al Presidente della Commissione per il Laicato, Mons. Angiuli, una lettera di sensibilizzazione indirizzata ai Vescovi di tutte le Diocesi.
Un altro punto discusso dal Comitato Direttivo ha riguardato l’opportunità dell’organizzazione da parte della CNAL di un Convegno sul tema del Referendum costituzionale, escludendo nel modo più assoluto un indirizzo per il voto ma per offrire materiale di discussione per una scelta responsabile e di discernimento. Dopo ampia discussione, anche per superare le perplessità di alcune posizioni emerse, il Comitato ha deciso all’unanimità la realizzazione del Convegno in collaborazione con Retinopera. Retinopera è formata da una ventina di movimenti e associazioni ecclesiali di media e grande dimensione, tenendo presente che alcuni aderenti fanno parte anche della CNAL. Il Convegno è previsto per il prossimo mese di settembre e per una migliore organizzazione e per la gestione dei rapporti con Retinopera, il Comitato Direttivo ha deciso la costituzione di un Gruppo di Lavoro ad hoc.
Il Convegno dovrebbe costituire l’occasione per rivisitare e confermare i grandi valori fondativi della nostra Carta Costituzionale. Le riflessioni del Comitato si sono soffermate in particolare sull’articolo 2 della nostra Costituzione che riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità. Il riconoscere significa che i diritti inviolabili dell’uomo esistono prima dello Stato e si fondano sul diritto naturale che è universale. Si tratta della centralità della persona umana con i suoi valori di libertà, responsabilità, dignità, creatività, che costituiscono i grandi fondamenti della Dottrina Sociale della Chiesa. Viene inoltre richiesto l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Anche qui troviamo un altro grande principio che ci viene dalla Dottrina Sociale della Chiesa che è quello della solidarietà, assieme allo sviluppo integrale dell’uomo, alla sussidiarietà, alla destinazione universali dei beni, al bene comune. Si tratta di una visione etica del mondo che viene prima delle leggi e dei regolamenti dello Stato e che deve portare, come cammino, alla costruzione del bene comune per la giustizia e la pace. La massima espressione dell’etica è infatti il bene comune, che è bene di tutti e di ciascuno perché ogni persona è fatta a immagine e somiglianza di Dio.