Convegno
La provincia italiana (Bassiano) e le banche di prossimità: un patrimonio da salvaguardare
Bassiano 22/12/2018
L’amore per le proprie tradizioni, per le proprie radici va assumendo sempre più un ruolo strategico nel creare le condizioni per un nuovo modello di sviluppo.
Il rischio e la conseguente paura di essere omologati nel mare magnum, nell’oceano della globalizzazione ha indotto i popoli, ma sopratutto le comunità più piccole a marcare sempre più le differenze, esaltando sempre più le specificità, recuperando sempre più il cosiddetto “genius loci” lo “spirito dei luoghi” che ha sempre dato l’impronta ai nostri prodotti, il nostro made in Italy, il nostro patrimonio culturale, il nostro retaggio religioso. Tutto questo “pacchetto” di spirito dei luoghi, di sentimenti, di tradizioni, dovrà e potrà servire per essere competitivi, per costruire fattori di tutela dell’ambiente, di creazione di nuove iniziative artigianali e di PMI, e sopratutto essere la leva per sviluppare il turismo.
Gli italiani non hanno un forte senso dello Stato, ma hanno un fortissimo senso della comunità locale, un grande attaccamento alla propria terra. Il nostro è il Paese delle mille città ognuna delle quali si sente la capitale della repubblica, o meglio, del Regno. E’ il Paese delle differenze coltivate e vantate. E’ il Paese del “museo diffuso”, gran parte del quale a cielo aperto, che dilaga nelle piazze, nelle strade, occupa la campagna e le città antiche e moderne, fin nelle pieghe e lande più lontane e dimenticate della penisola.
L’Italia è il Paese della microimpresa, dell’artigianato, che è orgoglioso della piccola bottega, del proprio capannone, come della propria chiesa e della loro torre cittadina.
Da questo attaccamento alla “piccola patria” sono nate e nascono iniziative, che si muovono nel solco della tradizione della comunità, a cui si appartiene, e della propria famiglia e che spesso vanno ben oltre la cosiddetta razionalità economica. Spesso queste iniziative nascono senza indagini di mercato, senza rilevazioni merceologiche, senza piani finanziari elaborati e complessi, ma solo per l’attaccamento al proprio paesino, alla propria comunità, alla propria famiglia.
Spesso per continuare la tradizione della famiglia, l’attività del padre.
A queste attività occorrono sostegni che non possono più venire dallo Stato centrale, servono risorse che bisogna trovare nell’ambito della stessa comunità.
Il denaro non muore mai, passa di mano, cambia di proprietà, è come un fiume carsico, si raccoglie e poi si disperde in mille rivoli, ma non muore mai. Questo denaro nasce dal lavoro, dalla mediazione bancaria, dal risparmio che si crea sul territorio e deve rimanere sul territorio.
Questo lo può fare solamente, la banca di prossimità, una banca locale, una banca che era nata per combattere l’usura.
Una banca che già dal nome indicava la vicinanza all’economia del territorio; Cassa Rurale ed Artigiana, oggi BCC.
Tutta questa rete di solidarietà nel nostro Paese era nata e si era sviluppata all’indomani della grande enciclica di Leone XIII “Rerum novarum” proprio per sostenere le micro e piccole iniziative nei settori dell’agricoltura, dell’artigianato e del commercio.
Questo ruolo si è andato sempre più consolidando nel corso del XX secolo e dopo la crisi del 2007/2008 è stata proprio la banca di prossimità a mostrare ancora una volta di essere il comparto bancario che più e meglio ha aiutato e sostenuto famiglie ed imprese.
Riccardo Pedrizzi
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