“Ora imprenditori tocca a voi” è questo l’appello che l’assessore al lavoro Cristina Grieco ha lanciato a Livorno in occasione dell’incontro pubblico promosso dall’Ucid (Unione degli imprenditori e dirigenti cattolici) e dal Progetto Culturale diocesano sul tema “Lavoro da conquistare”.

Un dibattito intenso in cui è stato evidenziato il quadro critico dell’occupazione a Livorno, ma sono emerse soprattutto le contraddizioni che vive a livello economico la città: un porto che, nell’ultimo anno, ha toccato numeri record per i traffici, ma che non ha visto incrementare i posti di lavoro, un bacino di carenaggio che è ancora bloccato dai mille nodi della burocrazia, un polo tecnologico nuovo per cui la Regione ha già stanziato cinque milioni di euro, ma per il quale non è stato ancora predisposto un progetto dal Comune.

L’incontro era stato aperto dall’intervento del presidente nazionale dell’Ucid Giancarlo Abete, introdotto dal presidente della sezione di Livorno Marcello Murziani. Abete ha descritto con i numeri la crisi economica in cui è piombata l’Italia negli ultimi 20 anni: la ricchezza è cresciuta in media nel mondo dell’80%, in Italia solo del 9%; negli ultimi 15, quelli che coincidono con la stagione dell’euro, il Pil italiano ha avuto un andamento negativo dello 0,5%, quello del resto dell’Europa, che  pure ha i suoi problemi, è cresciuto del 20%. “Il lavoro – ha affermato –  si conquista solo con la crescita economica e l’Italia non cresce”.

L’assessore al lavoro della Regione Toscana Cristina Grieco ha voluto sottolineare uno degli elementi che hanno reso l’Italia più debole sul versante dell’occupazione: il fatto di aver separato in modo netto scuola e lavoro. “Oggi dobbiamo far ripartire il lavoro, ma dobbiamo anche preparare persone capaci di ricoprire i nuovi ruoli richiesti”. E qui ha lanciato la sfida agli imprenditori dicendo che la Regione ha già investito tanto per sostenere la ripresa dell’economia.

Ai due interventi principali è seguito un vivace dibattito, guidato efficacemente dal giornalista televisivo Antonello Riccelli, al quale hanno partecipato tra gli altri il comandante del porto De Marco, il dirigente dell’autorità portuale Gargiulo, il sindacalista Pardini, il rappresentante delle cooperative Chelli e i consiglieri regionali Mazzeo e Gazzetti; sono state evidenziate le questioni irrisolte che riguardano l’economia cittadina: il ricorso esasperato agli ammortizzatori sociali, la difficoltà culturale a far partire nuove imprese, le lentezze burocratiche esasperanti, le contrapposizioni politiche che rischiano di immobilizzare qualsiasi tentativo di soluzione dei problemi.

Il Vescovo Giusti ha concluso l’incontro chiedendo ai presenti di fare il possibile, ciascuno secondo il proprio ruolo, per conquistare lavoro per la città; è questa la mancanza più grande per Livorno che fa aumentare ogni giorno il numero dei poveri. Ogni singola questione deve essere studiata, affrontata e poi risolta, senza vivere di continui rinvii, come succede sempre più spesso a Livorno. E ha fatto l’esempio del bando per i bacini di carenaggio che ha definito in modo colorito la “novella dello stento”. “A Livorno – ha concluso il Vescovo –  mancano almeno 20.000 posti di lavoro e io sarò felice il giorno che potremo annunciare in un’occasione come questa che ne abbiamo trovati almeno 7.000.”

Sezione UCID Livorno