COMUNICATO STAMPA
“UCID – NASCE GRSI, IL MODELLO DI VALUTAZIONE DEL GRADO DI RISCHIOSITA’ SOCIALE D’IMPRESA”
Una grande opportunità per le aziende virtuose
Livorno, 23 maggio 2017.
La Sezione livornese dell’UCID, che alcuni mesi fa si è presentata alla cittadinanza per promuovere anche sul territorio provinciale i temi etici di responsabilità sociale contenuti nella Dottrina Sociale della Chiesa, ritiene opportuno farsi conoscere dagli imprenditori del Territorio e dalle loro Associazioni di Categoria attraverso strumenti e azioni basati sull’innovazione nel suo significato più ampio: conoscenza, tecnologia e professionalità che migliorino la vita e contribuiscano allo sviluppo sostenibile, a cominciare dalla sua accezione sociale. Per questo, con l’apporto scientifico di Associazione SIBC – Strategie di Impresa per il Bene Comune , l’UCID ha elaborato il modello GRSI – Grado di rischiosità sociale dell’impresa – capace di correlare il grado di rischiosità sociale di un’azienda con la forza competitiva e la capacità di creare valore economico della medesima, attraverso la tutela degli aspetti sociali e ambientali della gestione. Infatti, secondo la logica portata avanti dall’U.C.I.D., con Associazione SIBC, la rischiosità dell’impresa può essere valutata secondo tre “cerchi”. Il primo, basato sull’analisi del profilo economico finanziario dell’azienda; il secondo, sull’analisi del suo profilo competitivo; il terzo, si basa sull’analisi della responsabilità sociale dell’impresa. Questo terzo tipo di analisi, del tutto nuova, si colloca in un orizzonte temporale di lungo periodo ed ha lo scopo di valutare la rischiosità sociale, cioè la probabilità che l’impresa possa venire a trovarsi in situazioni di conflitto o di contrasto con i propri stakeholder, cioè con i soggetti e gruppi con cui si trova a interagire. L’idea di fondo è che l’impresa eticamente responsabile sia, almeno nel lungo periodo, meno rischiosa delle altre, con benefici sia sulle prospettive della stessa azienda che sulla possibilità di apprezzamento positivo da parte del sistema creditizio. Infatti il minore rischio sociale può contribuire a determinare un innalzamento del rating di base, calcolato secondo i metodi di Basilea e, quindi, un miglioramento del rapporto impresa – sistema creditizio. Possiamo quindi dire sin da ora che la valutazione della rischiosità sociale d’impresa può costituire un grande salto di qualità nella valutazione delle attività intangibili come fattore di competitività nel lungo periodo su cui sta insistendo molto la Banca Centrale Europea. I dettagli e le specifiche della rischiosità sociale, cui accenniamo, esposti più chiaramente durante la conferenza stampa, segnalando anche l’accordo già sottoscritto a livello nazionale fra U.C.I.D. e il Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo che ha condiviso con noi l’importanza anche operativa di questo strumento. Siamo nella sfera del bene condiviso, della creazione del bene comune che rappresenta uno dei principi fondamentali della Dottrina Sociale della Chiesa; nel lungo periodo, il comportamento etico dell’attività d’impresa paga e, con Giuseppe Toniolo possiamo ben dire che “la massima espressione dell’etica è il bene comune che costituisce il principio unificatore della giustizia e della pace di tutti i popoli”.
UCID UNIONE CRISTIANA IMPRENDITORI DIRIGENTI – SEZIONE DI LIVORNO