Mobile, social network, streaming, cloud, bitcoin, attacchi informatici, 5G… Strumenti che negli ultimi dieci anni hanno inciso prepotentemente sulla nostra vita. Tutti ne parlano, ma ne sappiamo davvero qualcosa?
Con questo incontro organizzato da UCID Padova – ha spiegato Andrea Rizzi specialista in Software Enterprise Digital nell’incontro “POTERI TRASNAZIONALI – LA COMUNICAZIONE DIGITALIZZATA” (piattaforma ZOOM, mercoledì 24 giugno u.s.) – si desidera dare una visione dei principali avvenimenti “digitali” che hanno inciso sulla nostra vita negli ultimi dieci anni: mobile, social network, streaming, cloud, bitcoin, 5G, attacchi informatici. Tutti ne parlano ma non tutti forse sanno, nello specifico, di che si tratti. Partiamo da un oggetto di uso comune che ha radicalmente modificato le nostre esistenze: il cellulare. Solo attraverso l’uso dello smartphone sono cambiate le nostre abitudini: dalle modalità comunicative, alle compravendite. Tutto avviene on line.
Ma l’occasione apre anche il dibattito per parlare di Big Data e delle aziende che li utilizzano: si tratta di capire come questi dati che ci riguardano – e che spesso siamo noi stessi più o meno inconsapevolmente a divulgare – vengano utilizzati per scopi meramente economici o per studiare il nostro profilo utente stimolando acquisti. Ciò avviene mediante algoritmi – prosegue Andrea Rizzi – che sono presenti in praticamente tutti i settori: economico, finanziario, assicurativo, pubblicitario, informativo… Tutto per influenzare i nostri comportamenti.. A differenza della televisione che è un mezzo di comunicazione passivo, i Social sono un mezzo di comunicazione attivo nelle mani di utenti che devono esserne consapevoli, conoscere le regole del gioco e saperli usare. Se no si rischia di subire questi nuovi mezzi di comunicazione in maniera ancor più incisiva e condizionante rispetto alla televisione.
Il mondo digitale è un fenomeno relativamente recente: le nuove generazioni ci crescono insieme. Lei che ci lavora da dieci anni, cosa ne pensa?
La digitalizzazione ha moltissimi lati positivi – risponde Rizzi – ma bisogna conoscerla per essere consapevoli delle azioni che si compiono. Non desidero avere un atteggiamento critico, ma è necessario conoscere il meccanismo perché non avviene tutto in maniera lineare e trasparente come si sarebbe tentati di pensare. Basti citare lo scandalo Cambridge Analityca.
Durante l’epidemia di Covid-19 la digitalizzazione è stata fondamentale per mantenere relazioni sia professionali che personali…
Certamente – risponde Andrea Rizzi –. Le FAANG (Facebook, Apple, Amazon, Netflix, Google) sono cresciute enormemente durante il primo trimestre del 2020 e va detto che mai come in questo periodo queste grandi aziende tecnologiche hanno cercato di tenere un comportamento virtuoso prendendo le distanze dalle fake news.
I social e le piattaforme ci hanno aiutato moltissimo durante il covid, come i webinar e le piattaforme che prima non venivano utilizzate nella quotidianità e per così tante ore. Ci siamo abituati ad impostare la nostra giornata lavorativa e di relazione attraverso queste piattaforme: senza dubbio un grande vantaggio.
Ne abbiamo parlato durante questo incontro organizzato da UCID Padova, ma abbiamo parlato anche di sovraccarico cognitivo: ovvero quel “bombardamento” di informazioni che non necessariamente genera ricchezza poiché nella maggior parte dei casi non si riesce più a distinguere quale sia la notizia vera da quella falsa. E il bombardamento sensoriale genera un abbassamento della attenzione che fa perdere concentrazione.
Si è parlato anche di fake news e di debunker che è quel lavoro che si fa per mettere in dubbio le affermazioni false così da discriminare il vero dal verosimile. E non è cosa banale oggi.
Che cosa possiamo fare noi per cercare di utilizzare al meglio questi strumenti?
Dobbiamo sapere su cosa si basano – conclude Rizzi – cosa facciano dei nostri dati; essere coscienti di cosa lasciamo su questi strumenti. E soprattutto porci il dubbio di verificare la fonte di ciò che leggiamo. Insomma: dobbiamo diventare tutti noi un po’ più attenti. Ma la cosa importante è avere ben chiaro che al di sopra di tutti questi strumenti ci deve essere l’uomo. È sempre l’uomo che fa la differenza. Per quanto ci siano Social, piattaforme, algoritmi, tutto deve essere usato in senso positivo: sono un plus, un vantaggio, ma non devono asservirci.
ANDREA RIZZI
44 anni, padovano, sposato con Carmen e papà di Isabella, rotariano.
Laureato in Economia e Commercio a Ca’ Foscari (1999), Laureato in Discipline dello Spettacolo UniPD (2017), diplomato MBA Bocconi (2015), Revisore Contabile – Albo Ministero delle Finanze (2006).
Dal 2001 ricopre ruoli manageriali in società di revisione e consulenza (KPMG), società quotate multinazionali (Carraro Group) e società del mondo digital (Autoscout24, THRON).
Chapter Leader degli Alumni Bocconi (dal 2016).
Professore a Contratto nel corso di Laurea in Digital Management dell’Università Ca’ Foscari (dal 2018).
Co-founder di 4Boost Srl, società di consulenza strategica & Ventures (dal 2020)
La rivista Capital nel 2020 lo inserisce tra i 150 manager emergenti italiani.
Per anni attore di teatro a livello amatoriale, amante degli sport oggi pratica Karate, Taichi, Golf.