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L’ALGORITMO DELL’ANIMA. Tecnologie digitali e IA: una macchina potrà mai avere coscienza?

2025-10-24 Locandina_invito

L’Intelligenza Artificiale tema degli incontri per la seconda parte dell’Anno Sociale 2025

L’ALGORITMO DELL’ANIMA. Tecnologie digitali e IA: una macchina potrà mai
avere coscienza?

Venerdì 24 ottobre 2025 – ore 21.00, Civitas Vitae OIC Mandria, Via Toblino 53 (PD)

 

 

Introduce GUIDO ZANOVELLO, Presidente UCID Padova

MASSIMO D’ONOFRIO dialoga con DON LORENZO VOLTOLIN (FTTR)
Autore de «L’algoritmo dell’anima. Corpo, coscienza e
trascendenza nella rivoluzione digitale
» (Queriniana)

INCONTRO APERTO AL PUBBLICO

COMUNICATO STAMPA

Padova, 24 ottobre 2025. Proseguono le riflessioni sulla rivoluzione che l’Intelligenza Artificiale sta portando nella quotidianità, nel mondo del lavoro, nelle dimensioni etiche e religiose, che UCID Padova propone ai propri Soci così come a quanti desiderino approfondire questa delicata questione.

Il prossimo incontro dedicato al tema si terrà a Civitas Vitae OIC venerdì 24 ottobre alle ore 21.00 con il titolo L’ALGORITMO DELL’ANIMA. Tecnologie digitali e IA: una macchina potrà mai avere coscienza?

Un dialogo ricco di spunti tra il Past President Massimo D’Onofrio e don Lorenzo Voltolin (FTTR) – autore del libro L’Algoritmo dell’anima. Corpo, coscienza e trascendenza nella rivoluzione digitale (Edizioni Queriniana) – che prende avvio da un interrogativo: le tecnologie digitali e l’Intelligenza Artificiale trasformano il modo in cui percepiamo noi stessi e il mondo? Ma i media digitali influenzano la percezione di sé e del sacro? E una macchina potrà mai avere coscienza?

«In realtà la coscienza e non è solamente l’ambito della consapevolezza – anticipa don Lorenzo Voltolin –. La coscienza è molto di più: è l’esperienza consapevole di sottostare alla percezione della coscienza, una azione che può essere applicata anche alla dimensione del sacro e alla consapevole accettazione dell’esperienza di fede che necessariamente presuppone una fisicità rappresentata dall’esperienza del corpo dell’essere umano in situazione. L’Intelligenza Artificiale non ha un corpo, ma è un assunto di milioni di informazioni senza l’esperienza che queste presuppongono. Ecco che il piano dell’esperienza – anche di fede – è prettamente umano, mentre le informazioni appartengono all’IA e si fermano su quel piano astratto, privo di supporto somatico. Quindi la coscienza alberga nella dimensione umana, fisica, e certamente non potrà appartenere alla dimensione dell’IA: essa è uno strumento velocissimo, prezioso, che senz’altro verrà addestrato ad apprendere – Intelligenza Generativa – ma ci dovrà sempre essere l’Uomo, il fattore umano dietro. Qualunque libertà l’IA conquisterà sarà concessa dall’Uomo. E qui entrano in gioco le scelte operate dalla coscienza umana che è insostituibile.»

«Concordo con don Lorenzo Voltolin sul fatto che l’Intelligenza Artificiale è prima di tutto uno “strumento” – aggiunge il Presidente UCID Padova Guido Zanovello –. Ma come tanti altri strumenti credo anche l’IA possa essere ben integrata anche nelle attività delle imprese, nel lavoro professionale. L’importante è che sia governata da una Intelligenza Collettiva, composta da persone reali, preparate e soprattutto guidate da principi e valori etici. Certamente ci troviamo dinanzi ad una sfida ma abbiamo sia le capacità che gli strumenti per affrontarla.»

Per informazioni: |Email [email protected]

Ufficio Stampa: Cristina Sartori | Cell. 348.0051314 |Email [email protected]

 

 

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