Il Sociologo STEFANO ALLIEVI, la Ricercatrice in diritto internazionale SIMONA PINTON, il coordinatore del Master internazionale in Sviluppo locale EDGAR SERRANO, riflettono su implicazioni, sviluppo, criticità del mescolamento dei popoli in relazione alla cultura e alla tutela dei Diritti Umani.
PADOVA, SABATO 25 MAGGIO 2019, ore 10.00. INGRESSO LIBERO
AUDITORIUM ANTONIANUM, Prato della Valle 56 – Padova
COMUNICATO STAMPA
Padova, 21 maggio 2019
Saranno le implicazioni tra Diritti Umani e cultura nel mescolamento dei Popoli ad animare l’appuntamento conclusivo del ciclo di incontri organizzati dall’UCID Sezione di Padova per l’anno Sociale 2018-2019 sul 70^ anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani ed in programma per sabato 25 maggio dalle ore 10 all’Auditorium Antonianum di Prato della Valle 56 a Padova.
Un Anno Sociale che ha offerto molti spunti di riflessione sul delicato tema dei Diritti Umani fondamentali, indagati attraverso i vari ambiti della quotidianità nella quale maggiormente sono a rischio: il diritto alla riservatezza, all’accesso ad una informazione adeguata e veritiera, al welfare sociale e lavorativo, alla conservazione della Humanitas rispetto al predominio tecnologico. Per l’ultima occasione di incontro e di riflessione prima della pausa estiva, la Sezione di Padova dell’UCID ha scelto un tema ancora più attuale e delicato: «Diritti Umani e cultura nel mescolamento dei popoli».
Tre i Relatori che esporranno diversi aspetti legati al fenomeno del mescolamento di popoli: Stefano Allievi professore associato di Sociologia all’Università di Padova; Simona Pinton ricercatrice di Diritto Internazionale Università di Seattle e Coordinatore tecnico The Rotary Foundation Cadre of Technical Advisers; Edgar Serrano Manager Didattico del Master Internazionale in Sviluppo Locale, Università di Padova. Flavio Zelco Presidente UCID Padova coordinerà i vari interventi con le conclusioni di don Marco Cagol consulente ecclesiastico UCID Padova.
Per Stefano Allievi la questione dei diritti umani in relazione al mescolamento dei popoli va analizzata partendo dalla legislazione europea degli ultimi decenni in materia di immigrazione. «Negli ultimi vent’anni, per molteplici cause, tutti i paesi europei, ciascuno per proprio conto, hanno progressivamente chiuso l’ingresso ai regolari canali di acceso di immigrazione – spiega Allievi –. Paradossalmente trent’anni fa un africano poteva muoversi liberamente nei vari paesi europei, mentre oggi non è più possibile. L’Europa, abolendo in qualche modo l’immigrazione regolare, ha “inventato” l’immigrazione irregolare o meglio, l’ha resa l’unico modo per entrare. L’irregolarità c’è sempre stata nella storia delle immigrazioni, ma ora ci troviamo dinanzi al 100 percento di immigrazioni irregolari perché non è più possibile entrare regolarmente. Di fatto, gli Stati, applicando il controllo dei confini che prima erano gestiti attraverso i visti d’ingresso, hanno “regalato” la gestione delle immigrazioni alle mafie transnazionali. Ecco che calpestare i diritti umani diventa una “secondaria” conseguenza di un fenomeno che va gestito.»
Per Simona Pinton la soluzione sta nell’incentivare la cultura coadiuvata dagli strumenti giuridici, quale ponte per dirimere conflitti sia etnici che religiosi. All’appuntamento di sabato 25 maggio porterà la sua personale esperienza relativa ad alcuni progetti che sta seguendo sia per l’Università che nell’ambito delle attività del Rotary International: «La cultura è un patrimonio legato alla identità, alla coesistenza e al valore della inclusione sociale dei popoli. Sto lavorando ad un progetto sulla qualità e riserve d’acqua della Fondazione Rotary International in Israele che mostra come vi sia un mescolamento di più religioni, diverso dal modello europeo ma molto interessante e molto “fisico” dato che tutti i diversi credenti vivono nelle stesse aree. Ecco che il concetto di mescolamento deve essere inteso come interazione fluida e costante e non solo come coesistenza. In questo modo, tradizioni diverse possono portare al superamento delle differenze in nome di un obiettivo comune.»
Di mescolamento dei popoli e globalizzazione parlerà Edgar Serrano, il quale preferisce spostare l’accento su una delle “derive” della Globalizzazione: «Innanzitutto bisogna chiarire come questo processo socio-culturale ed economico che chiamiamo Globalizzazione stia diventando una ideologia – anticipa Edgar Serrano –. Io preferisco parlare di Globalitarismo, che sta operando un cambiamento nella identità del soggetto: la persona non è più Cittadino, che è una condizione giuridica, bensì Consumatore. Stiamo assistendo ad una transizione identitaria: il Consumatore, legittimato, insegue una realtà che gli consenta di accedere a beni e prodotti ai quali non poteva accedere nel proprio paese e ciò innesca fenomeni quali l’emigrazione.»
Una delle conseguenze di questo fenomeno è “l’accaparramento della terra”, ovvero il Land Grabbing. «Molte grandi potenze – spiega Serrano – quali ad esempio la Cina, oppure stati come la Corea del Nord, il Quatar, il Barhein, l’Arabia Saudita, hanno risorse ma non hanno terreno e devono importare moltissimo. Quindi comprano o affittano terra in paesi poveri per trenta o quarant’anni, producono quanto serve e lo portano in toto nel loro paese creando impoverimento ed emergenze alimentari nei paesi che “saccheggiano”. Anche l’Europa e l’Italia praticano questo Land Grabbing in alcuni stati dell’Africa, come il Mozambico e il Ghana. E questo ci fa capire come la responsabilità sia di tutti.»
Programma della mattina di lavori
Ore 10.00 Introduzione e saluti di Flavio Zelco, Presidente UCID Padova
Dalle ore 10.15 Interventi: Stefano Allievi, professore associato di Sociologia all’Università di Padova; Simona Pinton, ricercatrice di Diritto Internazionale Università di Seattle e Coordinatore tecnico The Rotary Foundation Cadre of Technical Advisers; Edgar Serrano, Manager Didattico del Master Internazionale in Sviluppo Locale, Università di Padova. Conclusioni di don MARCO CAGOL consulente ecclesiastico UCID Padova.
Al termine seguirà il Dibattito.
La “UCID – UNIONE CRISTIANA IMPRENDITORI DIRIGENTI – SEZIONE DI PADOVA” è un’Associazione privata di fedeli, regolata dalle norme del Codice di Diritto Canonico, dalle norme di legge e dallo Statuto. Ad essa aderiscono Cristiani che siano Imprenditori, Dirigenti e Professionisti, organizzati come Federazione di SEZIONI aderenti alla “UCID – UNIONE CRISTIANA IMPRENDITORI DIRIGENTI”, formalmente costituite.
L’Associazione aderisce attraverso il rispettivo GRUPPO REGIONALE alla “UCID – UNIONE CRISTIANA IMPRENDITORI DIRIGENTI – FEDERAZIONE NAZIONALE”, costituita il 31 gennaio 1947, si riconosce nei suoi fini e si impegna a promuoverne la realizzazione per quanto di sua competenza nell’ambito di una sua autonomia di iniziativa, e a rispettare tutte le norme dello statuto e sue successive modifiche approvate a norma dì legge e di statuto. Tra le sue finalità: la formazione cristiana dei suoi iscritti e lo sviluppo di una alta moralità professionale alla luce dei principi cristiani e della morale cattolica; la conoscenza, l’attuazione e la diffusione della dottrina Sociale della Chiesa; lo studio e l’attuazione di iniziative volte a conformare le opere ed attività degli iscritti ai principi della Dottrina Sociale della Chiesa e ad assicurare un’efficace ed equa collaborazione fra i soggetti dell’impresa, ponendo la persona al centro dell’attività economica, favorendo la solidarietà contro ogni discriminazione e sviluppando la sussidiarietà; la testimonianza cristiana dei Soci con le loro opere nelle imprese, nelle organizzazioni, nel contesto sociale.
Per informazioni: |Email [email protected]
Ufficio Stampa: Cristina Sartori | Cell. 348.0051314 |Email [email protected]