Visita esclusiva alla Cripta restaurata di S. Agnese in Agone – Lunedì 6 maggio 2024

Visita esclusiva alla Cripta restaurata di S. Agnese in Agone – Lunedì 6 maggio 2024

Lunedì 6 maggio 2024 grande partecipazione di soci e di amici all’apertura straordinaria della Cripta di S. Agnese in Agone. La visita è stata organizzata dalla nostra Sezione Ucid di Roma e dalla Delegazione di Roma e Città del Vaticano del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio e si è tenuta nel pomeriggio di ieri.

Siamo stati accolti dal Rettore di S. Agnese in Agone, S.E.R. Mons. Paolo Schiavon, già Consulente Ecclesiastico UCID Roma, all’interno della Sacrestia del Borromini, una splendida cornice barocca.

Il nostro Consigliere, Prof. Ing. Luca Mazzola, a cui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti, dopo aver illustrato i sorprendenti lavori di restauro, ha accompagnato i gruppi all’interno della Cripta dove è stato possibile ammirare gli affreschi e la qualità architettonica del sito archeologico.

La Cripta sarà definitivamente aperta al pubblico con l’inizio dell’Anno Giubilare 2025.

Al termine della visita S.E.R. Mons. Paolo Schiavon ha celebrato la Santa Messa dall’Altare maggiore.

La serata si è conclusa con la Cena conviviale presso il ristorante ‘Gusto.

Grazie a tutti per la partecipazione!

Convegno “La Crisi d’Azienda nelle recenti Riforme del Codice della Crisi d’Impresa” – Martedì 23 aprile 2024

Convegno “La Crisi d’Azienda nelle recenti Riforme del Codice della Crisi d’Impresa” – Martedì 23 aprile 2024

Martedì 23 aprile 2024 si è tenuto, presso l’Università LUMSA, il convegno “La Crisi d’Azienda nelle recenti Riforme del Codice della Crisi d’Impresa“.

In apertura i saluti ai partecipanti presenti in sala e collegati online del prof. Claudio Giannotti, Componente CdA LUMSA, del Presidente UCID Roma Ing. Giorgio Gulienetti e dell’avv. Maria Agnino, Presidente OCC Forense di Roma, Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma.

Lavv. Angela Soccio, socia UCID Roma, organizzatrice e moderatrice dell’evento, ha quindi introdotto con una breve presentazione il tema del convegno e gli interventi degli autorevoli Relatori: prof. Antonio Caiafa, Docente di Diritto delle Procedure concorsuali e Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma; dott. Andrea Petteruti, Giudice Delegato presso il Tribunale di Frosinone e avv. Francesca Romana Capezzuto, Componente OCC Forense di Roma.

Nel corso dell’incontro sono state illustrate in sintesi le novità che a partire dal 2005 hanno interessato la disciplina degli strumenti di gestione della crisi d’impresa, fino all’emanazione del Nuovo Codice della Crisi d’Impresa. E’ emerso che nel nuovo assetto viene rivolta particolare attenzione al rilievo tempestivo della crisi d’impresa con l’obiettivo di prevenire, con strumenti di allerta, situazioni che possano minare la continuità aziendale. Si è fatto cenno anche agli elementi di gestione della crisi da sovraindebitamento approntata nel nostro ordinamento per quei soggetti storicamente ritenuti “non fallibili” – quali il piccolo imprenditore, il professionista, la start up, l’impresa agricola – e quindi non assoggettabili alle procedure contemplate nel codice della crisi d’impresa e il ruolo essenziale svolto dagli OCC (Organismi di Composizione della Crisi).

Al termine, ampio spazio è stato riservato agli interventi e alle domande dei partecipanti.

Grazie a tutti per la partecipazione!

“L’alto prezzo dell’oro e le politiche monetarie delle banche centrali” a cura di Giovanni Scanagatta

Nell’ultimo anno si è assistito ad un aumento fortissimo del prezzo dell’oro, sia in dollari che in euro. L’aumento annuo del prezzo dell’oro nella moneta americana è stato del 20,3% e quello nella moneta europea del 23,7%. I corrispondenti cambi di parità rispetto all’oro, all’inizio e alla fine del periodo, sono stati di 1, 09 dollari per euro e di 1,06.

Questo forte aumento del prezzo dell’oro fa ricordare il saggio del 1811 del grande economista inglese D. Ricardo sull’alto prezzo dell’oro e sulla controversia bullionista e anti-bullionista, o della scuola bancaria. Ricardo sosteneva che l’eccessiva circolazione di moneta in Inghilterra aveva determinato il forte aumento dei prezzi e per questa via la svalutazione della sterlina. Gli esponenti della scuola bancaria ritenevano invece che la causa del deprezzamento della sterlina dipendeva dal deficit della bilancia dei pagamenti, a sua volta determinato dalle rimesse e dal cattivo raccolto dovuto alla siccità. La relazione veniva invertita ed era l’aumento dei prezzi che determinava l’espansione della circolazione monetaria e non viceversa, come previsto dalla teoria quantitativa della moneta.

La domanda che sorge oggi spontanea riguarda le cause di questo spettacolare aumento del prezzo dell’oro. Sono due le cause che qui si pongono in evidenza. La prima riguarda la relazione negativa tra il prezzo dell’oro in dollari e il tasso di interesse reale (tasso nominale al netto dell’inflazione) sulla moneta americana. La seconda si riferisce all’aumento del prezzo dell’oro a causa della domanda per fini di investimento e della domanda da parte delle banche centrali, soprattutto Cina e Paesi Arabi. Si tratta, nel secondo caso, di una domanda connessa ai crescenti rischi geopolitici e geoeconomici a livello mondiale dovuti alle guerre.

Si ricorda che l’offerta di oro si colloca ogni anno tra le 4 mila e le 5 mila tonnellate e la domanda risulta mediamente così ripartita: 50% oreficeria, 10% tecnologia, 20% investimento e 20% acquisti da parte delle banche centrali.

L’offerta di oro è nel breve termine sostanzialmente rigida al prezzo perché la capacità produttiva delle miniere è sostanzialmente data e l’offerta muta solo grazie alla variazione delle scorte. L’offerta può invece variare sensibilmente nel lungo periodo grazie agli investimenti e al progresso tecnico. Una crescita della domanda determina quindi nel breve periodo aumenti del prezzo dell’oro superiori a quelli che ci sarebbero se l’offerta fosse elastica al prezzo.

Ma appuntiamo ora l’attenzione sulle politiche monetarie delle Banche Centrali e, in particolare, sulle due più importanti a livello mondiale: la Banca Centrale Europea (BCE) e la Federal Reserve americana, FED. Nelle ultime riunioni, le due Banche Centrali hanno lasciato immutati i tassi di interesse di policy intorno al 5%, con un differenziale a favore del dollaro.

Si dice che nelle prossime riunioni le due Banche Centrali ridurranno i tassi di interesse, in relazione alle conferme della discesa dei tassi di inflazione. E’ certamente sperabile che cio avvenga, soprattutto per l’Italia che ha un alto rapporto tra debito pubblico e PIL, ma se guardiamo ai prezzi dell’oro e misuriamo l’inflazione con il prezioso metallo, le speranze di una riduzione dei tassi di interesse si fa più flebile. I tassi di interesse reali sia sul dollaro che soprattutto sull’euro, impiegando l’inflazione misurata dagli aumenti del prezzo dell’oro, sono largamente negativi e ciò, come detto, spinge verso l’alto la domanda di oro e il suo prezzo. Ci sono poi i venti di guerra che soffiano sempre più impetuosi e questo imprime ulteriore spinta alla domanda di oro.

In questo scenario, la situazione dell’Italia appare non facile e l’unica strada possibile da percorrere è quella di spingere sugli investimenti per la crescita del reddito, investendo meglio e più velocemente le grandi risorse del PNRR e valutando con più serenità gli effetti degli incentivi fiscali a favore del settore delle costruzioni, pur con le necessarie misure per evitare i comportamenti fraudolenti.

  
Giovanni Scanagatta
Professore di Politica economica e monetaria alla “Sapienza” di Roma
Incontro “Le vie per fare la Pace” – Sabato 24 febbraio 2024

Incontro “Le vie per fare la Pace” – Sabato 24 febbraio 2024

Sabato 24 febbraio 2024  si è tenuto l’incontro ‘’Le vie per fare la Pace’’ organizzato dalla Consigliera Cinzia Rossi presso il Salone d’Onore della Basilica di S. Maria in Cosmedin.

UCID Roma ha aderito all’iniziativa promossa dalla Fondazione Communia insieme al gruppo “Costruttori di Pace”, all’Osservatorio per le poliPolicy Transdisciplinari Internazionali – OsPTI ed altre associazioni, nel giorno in cui il conflitto tra Russia e Ucraina entra nel suo terzo anno e 170 giorni dopo il massacro del 7 ottobre e l’attacco di Israele a Gaza.

Una giornata di lavori articolata in cinque sessioni tematiche focalizzate su diversi aspetti cruciali per la costruzione della pace con l’obiettivo di esplorare e dare voce alla volontà della maggioranza della cittadinanza di bandire la guerra dalla storia, promuovere i valori della pace, della fratellanza umana e della convivenza, e offrire un contributo concreto, fatto di proposte e azioni scritte, da portare come risultato in occasione della prossima e più ampia marcia per la pace che confluirà ad Assisi.

Il nostro vicepresidente Lino Piacentini nel suo intervento ha affermato che gli imprenditori e tutte le forze economiche e sociali, dovrebbero impegnarsi nel sostenere le scuole per la pace e la ricostruzione delle alleanze tra le giovani generazioni, nelle zone ferite dai conflitti, per contrastare ed annullare la cultura dell’altro come nemico.

In allegato il documento di sintesi delle riflessioni e proposte scaturite dall’incontro.