Spettacolo “Semplicemente donna” patrocinato dal Movimento Donne UCID – Sabato 18 e Domenica 19 maggio 2024

Spettacolo “Semplicemente donna” patrocinato dal Movimento Donne UCID – Sabato 18 e Domenica 19 maggio 2024

Condividiamo con piacere l’invito allo spettacolo “Semplicemente donna” dell’attrice Stefania Benincaso, patrocinato dal Movimento Donne Ucid, che tratta del tema della violenza contro le donne, in programma al Teatro Marconi, Viale Marconi, 698E. 

Sabato 18 maggio ore 21.00 e domenica 19 maggio  ore 17.30

A tutte le persone del gruppo Ucid e ospiti, sarà riservato un prezzo speciale di € 12,00 anziché € 25,00

Vi aspettiamo!

Convegno “La Crisi d’Azienda nelle recenti Riforme del Codice della Crisi d’Impresa” Martedì 23 aprile 2024

Convegno “La Crisi d’Azienda nelle recenti Riforme del Codice della Crisi d’Impresa” Martedì 23 aprile 2024

Martedì 23 aprile 2024 si è tenuto, presso l’Università LUMSA, il convegno “La Crisi d’Azienda nelle recenti Riforme del Codice della Crisi d’Impresa“.

In apertura i saluti ai partecipanti presenti in sala e collegati online del prof. Claudio Giannotti, Componente CdA LUMSA, del Presidente UCID Roma Ing. Giorgio Gulienetti e dell’avv. Maria Agnino, Presidente OCC Forense di Roma, Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma.

Lavv. Angela Soccio, socia UCID Roma, organizzatrice e moderatrice dell’evento, ha quindi introdotto con una breve presentazione il tema del convegno e gli interventi degli autorevoli Relatori: prof. Antonio Caiafa, Docente di Diritto delle Procedure concorsuali e Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma; dott. Andrea Petteruti, Giudice Delegato presso il Tribunale di Frosinone e avv. Francesca Romana Capezzuto, Componente OCC Forense di Roma.

Nel corso dell’incontro sono state illustrate in sintesi le novità che a partire dal 2005 hanno interessato la disciplina degli strumenti di gestione della crisi d’impresa, fino all’emanazione del Nuovo Codice della Crisi d’Impresa. E’ emerso che nel nuovo assetto viene rivolta particolare attenzione al rilievo tempestivo della crisi d’impresa con l’obiettivo di prevenire, con strumenti di allerta, situazioni che possano minare la continuità aziendale. Si è fatto cenno anche agli elementi di gestione della crisi da sovraindebitamento approntata nel nostro ordinamento per quei soggetti storicamente ritenuti “non fallibili” – quali il piccolo imprenditore, il professionista, la start up, l’impresa agricola – e quindi non assoggettabili alle procedure contemplate nel codice della crisi d’impresa e il ruolo essenziale svolto dagli OCC (Organismi di Composizione della Crisi).

Al termine, ampio spazio è stato riservato agli interventi e alle domande dei partecipanti.

Grazie a tutti per la partecipazione!

L’ALTO PREZZO DELL’ORO E LE POLITICHE MONETARIE DELLE BANCHE CENTRALI

Nell’ultimo anno si è assistito ad un aumento fortissimo del prezzo dell’oro, sia in dollari che in euro. L’aumento annuo del prezzo dell’oro nella moneta americana è stato del 20,3% e quello nella moneta europea del 23,7%. I corrispondenti cambi di parità rispetto all’oro, all’inizio e alla fine del periodo, sono stati di 1, 09 dollari per euro e di 1,06.

Questo forte aumento del prezzo dell’oro fa ricordare il saggio del 1811 del grande economista inglese D. Ricardo sull’alto prezzo dell’oro e sulla controversia bullionista e anti-bullionista, o della scuola bancaria. Ricardo sosteneva che l’eccessiva circolazione di moneta in Inghilterra aveva determinato il forte aumento dei prezzi e per questa via la svalutazione della sterlina. Gli esponenti della scuola bancaria ritenevano invece che la causa del deprezzamento della sterlina dipendeva dal deficit della bilancia dei pagamenti, a sua volta determinato dalle rimesse e dal cattivo raccolto dovuto alla siccità. La relazione veniva invertita ed era l’aumento dei prezzi che determinava l’espansione della circolazione monetaria e non viceversa, come previsto dalla teoria quantitativa della moneta.      

La domanda che sorge oggi spontanea riguarda le cause di questo spettacolare aumento del prezzo dell’oro. Sono due le cause che qui si pongono in evidenza. La prima riguarda la relazione negativa tra il prezzo dell’oro in dollari e il tasso di interesse reale (tasso nominale al netto dell’inflazione) sulla moneta americana. La seconda si riferisce all’aumento del prezzo dell’oro a causa della domanda per fini di investimento e della domanda da parte delle banche centrali, soprattutto Cina e Paesi Arabi. Si tratta, nel secondo caso, di una domanda connessa ai crescenti rischi geopolitici e geoeconomici a livello mondiale dovuti alle guerre.   

Si ricorda che l’offerta di oro si colloca ogni anno tra le 4 mila e le 5 mila tonnellate e la domanda risulta mediamente così ripartita: 50% oreficeria, 10% tecnologia, 20% investimento e 20% acquisti da parte delle banche centrali.

L’offerta di oro è nel breve termine sostanzialmente rigida al prezzo perché la capacità produttiva delle miniere è sostanzialmente data e l’offerta muta solo grazie alla variazione delle scorte. L’offerta può invece variare sensibilmente nel lungo periodo grazie agli investimenti e al progresso tecnico. Una crescita della domanda determina quindi nel breve periodo aumenti del prezzo dell’oro superiori a quelli che ci sarebbero se l’offerta fosse elastica al prezzo.    

Ma appuntiamo ora l’attenzione sulle politiche monetarie delle Banche Centrali e, in particolare, sulle due più importanti a livello mondiale: la Banca Centrale Europea (BCE) e la Federal Reserve americana, FED. Nelle ultime riunioni, le due Banche Centrali hanno lasciato immutati i tassi di interesse di policy intorno al 5%, con un differenziale a favore del dollaro.

Si dice che nelle prossime riunioni le due Banche Centrali ridurranno i tassi di interesse, in relazione alle conferme della discesa dei tassi di inflazione. E’ certamente sperabile che cio avvenga, soprattutto per l’Italia che ha un alto rapporto tra debito pubblico e PIL, ma se guardiamo ai prezzi dell’oro e misuriamo l’inflazione con il prezioso metallo, le speranze di una riduzione dei tassi di interesse si fa più flebile. I tassi di interesse reali sia sul dollaro che soprattutto sull’euro, impiegando l’inflazione misurata dagli aumenti del prezzo dell’oro, sono largamente negativi e ciò, come detto, spinge verso l’alto la domanda di oro e il suo prezzo. Ci sono poi i venti di guerra che soffiano sempre più impetuosi e questo imprime ulteriore spinta alla domanda di oro.

In questo scenario, la situazione dell’Italia appare non facile e l’unica strada possibile da percorrere è quella di spingere sugli investimenti per la crescita del reddito, investendo meglio e più velocemente le grandi risorse del PNRR e valutando con più serenità gli effetti degli incentivi fiscali a favore del settore delle costruzioni, pur con le necessarie misure per evitare i comportamenti fraudolenti.        

  
Giovanni Scanagatta
I ringraziamenti del Presidente Diego Barbato per l’attestato ricevuto in occasione del 70° Anniversario dell’UCID Nazionale

I ringraziamenti del Presidente Diego Barbato per l’attestato ricevuto in occasione del 70° Anniversario dell’UCID Nazionale

Grazie a tutti i Soci ed agli Amici che hanno sostenuto in questi anni la Sezione di Roma che, in occasione del 70° anniversario della nostra associazione, ha ricevuto dall’UCID Nazionale un attestato di gratitudine per il contributo, la conoscenza, l’attuazione e la diffusione della Dottrina Sociale della Chiesa.

Grazie.

Diego Barbato