Convegno “OLTRE LO SCHERMO: DALLA CONNESSIONE VIRTUALE ALL’ADESCAMENTO REALE” – Lunedì 9 giugno 2025

Convegno “OLTRE LO SCHERMO: DALLA CONNESSIONE VIRTUALE ALL’ADESCAMENTO REALE” – Lunedì 9 giugno 2025

Lunedì 9 Giugno 2025 ore 17.30 presso la Sala Conferenze del Pontificio Seminario Romano Maggiore, Piazza San Giovanni in Laterano.

Non si tratta di vietare, ma di proteggere, di educare, di responsabilizzare tutti.”

Con queste parole si è aperto “Oltre lo Schermo: dalla connessione virtuale all’adescamento reale”, il primo incontro promosso dalla Commissione Innovazione e dal Movimento Donne UCID Roma, nato per affrontare insieme i rischi e le opportunità del digitale.

Non per demonizzare, ma per costruire soluzioni. Non per censurare, ma per educare, proteggere e responsabilizzare.

Piattaforme, famiglie, scuole e istituzioni: ognuno ha un ruolo in questo patto etico digitale.

Grazie a chi ha partecipato con intelligenza, esperienza e cuore.

Il dialogo è aperto. Il lavoro è appena iniziato.

Ringraziamo la Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, On. Eugenia Roccella per il messaggio di saluto e, per il prezioso contributo, gli autorevoli relatori: Costanza Andreini, Public Policy Manager Italy & Greece, Meta; Emma Ciccarelli, Consiglio direttivo Forum delle Associazioni Familiari; Ivano Gabrielli, Direttore del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica; Maura Gentili, Dirigente Gabinetto del Ministro delle Imprese e del Made in Italy e Don Alfredo Tedesco, Direttore Pastorale Giovanile Diocesi di Roma.

Convegno “ECOSISTEMA LAZIO – ISTITUZIONI E FINANZA A SERVIZIO DELLO SVILUPPO” – Mercoledì 28 maggio 2025

Convegno “ECOSISTEMA LAZIO – ISTITUZIONI E FINANZA A SERVIZIO DELLO SVILUPPO” – Mercoledì 28 maggio 2025

Grazie a tutti i Soci e Amici che hanno partecipato al convegno organizzato dal Socio Valerio Rositani, Coordinatore della Commissione Innovazione UCID Roma.

ECOSISTEMA LAZIO
ISTITUZIONI E FINANZA A SERVIZIO DELLO SVILUPPO
Fare squadra per sostenere la crescita delle imprese del territorio

Mercoledì 28 maggio 2025 ore 17.30

EUR S.p.A. – Sala Quaroni
Largo Virgilio Testa, 23 (ingresso Via Ciro il Grande,16)

Saluti di benvenuto
Giorgio GULIENETTI, Presidente UCID Roma

Introduce
Valerio ROSITANI, Coordinatore Commissione Innovazione UCID Roma

Apertura
Roberta ANGELILLI, Vicepresidente e Assessore Sviluppo Economico Regione Lazio

Intervengono
Francesco MINOTTI, Amministratore Delegato Mediocredito Centrale
Francesco MARCOLINI, Presidente Lazio Innova

Modera
Marco ITALIANO, Esperto di Relazioni Istituzionali, Video Backlight

 

“Per una nuova stagione dei rapporti con la Russia” a cura di Giovanni Scanagatta e Stefano Sylos Labini

PER UNA NUOVA STAGIONE DEI RAPPORTI CON LA RUSSIA

Giovanni Scanagatta* Stefano Sylos Labini**

Recentemente, il Commissario europeo per l’Energia, Dan Jorgensen, ha affermato che l’Unione europea non intende riprendere le importazioni di gas russo dopo un potenziale accordo di pace tra Ucraina e Russia. Bruxelles impedirà ai Paesi membri di firmare nuovi contratti di fornitura con Gazprom, cercando al contempo un modo per farli uscire dai contratti esistenti senza dover pagare penali per la violazione degli stessi.

Nonostante i giudizi molto negativi dell’Unione europea, la Russia è ancora il secondo maggiore fornitore di gas dell’Unione, mentre l’Italia – secondo i dati forniti dall’osservatorio energetico britannico Ember – nel 2024 ha triplicato l’importazione di gas dalla Russia rispetto all’anno precedente, passando da 2,1 a 6,2 miliardi di metri cubi. È stato di gran lunga l’incremento più consistente all’interno dell’Unione europea, dove la crescita ha raggiunto il 18 per cento rispetto al 2023 (da 38 miliardi a 45 miliardi di metri cubi). Inoltre alcuni paesi europei come Ungheria e Slovacchia sono fortemente contrari all’interruzione delle importazioni di gas russo per motivi di costi e di sicurezza energetica.

L’idea di azzerare le importazioni di gas russo è sorprendente perché siamo convinti che il raggiungimento di un nuovo ordine politico ed economico mondiale non può prescindere da un ristabilimento dei rapporti economici tra l’Unione europea e la Russia. La storia conferma ampiamente questa visione perché quando l’Europa ha provato ad isolare la Russia, la prima a rimetterci è stata l’Europa. Non dimentichiamo poi che l’Italia ha sempre avuto ottimi rapporti economici con la Russia.

Lo stesso Presidente Trump sembra spingere per un ristabilimento dei rapporti economici tra la Russia e l’Unione europea, con l’obiettivo di creare condizioni favorevoli per una trattativa di pace tra la Russia e l’Ucraina.

Sul piano economico, l’Unione europea e soprattutto l’Italia, realizzerebbero notevoli risparmi se ripristinassero le importazioni di energia dalla Russia ai livelli esistenti prima della guerra in Ucraina. Nel 2021, l’Unione europea importava dalla Russia circa il 45% del suo consumo di gas. Con l’interruzione delle forniture russe, l’Ue ha dovuto affrontare un aumento dei prezzi del gas e dell’elettricità a causa delle maggiori spese per l’acquisto da altri fornitori. L’Italia è stata particolarmente colpita dal nuovo scenario registrando un’impennata dei prezzi finali dell’energia che ha messo in gravi difficoltà le famiglie e il sistema industriale. Ripristinando gli acquisti di gas russo si potrebbero ridurre significativamente questi costi, accrescendo la competitività delle imprese e il potere d’acquisto delle famiglie.

Per quanto riguarda la Russia, la sua economia è stata colpita duramente dalla perdita di gran parte del mercato europeo del gas. Attualmente il combustibile di Mosca soddisfa il 19% della domanda europea, in calo di oltre la metà rispetto al periodo precedente alla guerra. Le esportazioni di gas verso l’Europa sono costituite principalmente dal gas naturale liquefatto via mare e dal gas trasportato attraverso la Turchia lungo il gasdotto TurkStream.

La Turchia importa molto gas russo: ne utilizza una parte in patria ed esporta il resto verso l’Europa sud-orientale. Ankara ha in programma di diventare un importante hub regionale di gas naturale, sia attraverso le importazioni dalla Russia e dall’Asia centrale, sia attraverso l’esplorazione e la produzione locali. Il governo turco ha anche reso pubblici i piani per sostituire sostanzialmente l’Ucraina come via di transito tra i giacimenti di gas russo e i consumatori europei. Per questo Bruxelles, pur volendo liberarsi definitivamente dall’energia russa, non può impedire che la Turchia si trasformi in un hub del gas, con grandi quantitativi provenienti da Mosca.

In questo quadro, l’Unione europea dovrebbe impegnarsi per favorire i negoziati volti a concludere il disastroso conflitto in Ucraina e dovrebbe riprendere ad acquistare gas e petrolio russo, passo fondamentale per dare sollievo a famiglie e imprese che sono state messe a dura prova dall’aumento dei prezzi dell’energia negli ultimi tre anni. Una tale strategia presuppone un cambio radicale del modo di pensare della classe politica europea che non deve più considerare la Federazione Russa come un pericoloso nemico pronto a far scoppiare nuove guerre bensì come un partner economico e commerciale che può garantire una nuova stagione di pace e di prosperità.

*Professore di Politica economica e monetaria all’Università di Roma “La Sapienza”

**Gruppo Moneta Fiscale

 

“Piccole Imprese e grandi Reti nell’era dell’Intelligenza Artificiale: il modello italiano tra resilienza e innovazione” a cura di Giovanni Scanagatta

PICCOLE IMPRESE E GRANDI RETI NELL’ERA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE: IL MODELLO ITALIANO TRA RESILIENZA E INNOVAZIONE

Giovanni Scanagatta*

Nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale (IA), le modalità organizzative e produttive stanno attraversando una trasformazione profonda. In questo contesto, il modello italiano delle piccole imprese collegate in reti flessibili si presenta non solo come un’alternativa al paradigma dominante delle grandi imprese integrate, ma in alcuni casi come un modello potenzialmente più adatto ad affrontare le sfide del nuovo scenario tecnologico.

  1. Il modello italiano: radici e caratteristiche

Il tessuto imprenditoriale italiano è storicamente composto da una miriade di piccole e medie imprese (PMI), spesso a conduzione familiare, che operano in distretti industriali e reti territoriali. Questo modello ha mostrato nel tempo una straordinaria capacità di adattamento, innovazione incrementale e specializzazione verticale.

Le reti di imprese italiane si basano su una logica collaborativa: le aziende condividono conoscenza, competenze, commesse e, sempre più spesso, anche tecnologie. Questa struttura decentralizzata permette un alto grado di flessibilità, velocità di risposta ai cambiamenti di mercato e capacità di personalizzazione dei prodotti.

  1. Il confronto con il modello delle grandi imprese integrate

Il modello delle grandi imprese integrate, tipico di economie come quella tedesca, americana o cinese, si fonda su un’elevata centralizzazione, economie di scala, controllo diretto sull’intera filiera produttiva e investimenti massicci in R&D e infrastrutture.

Questo modello è particolarmente efficace nei settori ad alta intensità di capitale e nelle industrie tecnologiche, dove le dimensioni permettono di sfruttare al massimo l’automazione, l’intelligenza artificiale e la raccolta su larga scala di dati. Tuttavia, risulta spesso meno agile e meno adattabile in contesti ad alta variabilità o nei mercati di nicchia.

  1. L’IA come leva per le reti di PMI

L’avvento dell’IA può rappresentare un punto di svolta per le reti di PMI italiane. Ecco alcune potenzialità:

  1. Automazione intelligente su scala ridotta: Grazie all’accessibilità crescente di soluzioni IA as-a-service, anche le PMI possono automatizzare processi, ottimizzare la logistica, prevedere la domanda e migliorare la gestione delle risorse senza dover sostenere investimenti proibitivi.
  2. Personalizzazione e flessibilità: L’IA consente una produzione sempre più su misura. Le PMI, già strutturate per lavorare su commesse personalizzate, possono integrare sistemi IA per analizzare i bisogni dei clienti, adattare i prodotti e rendere più efficiente la produzione just-in-time.
  3. Intelligenza collettiva: Le reti di PMI possono utilizzare piattaforme IA condivise per scambiare dati, coordinare le attività e prendere decisioni in modo più efficiente, trasformando la frammentazione in una risorsa.
  4. Innovazione distribuita: Le tecnologie IA generative (come il design assistito, il machine learning applicato alla progettazione e l’analisi predittiva) possono stimolare l’innovazione diffusa in tutto il network, rafforzando la competitività delle singole imprese e del sistema nel suo complesso.
  5. Riduzione del digital divide: Le policy europee e italiane stanno puntando su programmi di digitalizzazione (come il PNRR), che offrono alle PMI l’accesso a competenze, tecnologie e infrastrutture digitali, riducendo il gap con le grandi imprese.

    4. Criticità e sfide

Tuttavia, il modello italiano presenta anche vulnerabilità da affrontare:

  • Frammentazione e governance debole: Le reti di PMI spesso mancano di una regia strategica e di strumenti solidi di coordinamento.
  • Capacità di investimento limitata: L’adozione dell’IA richiede competenze e risorse che molte PMI faticano ancora ad acquisire.
  • Formazione e cultura digitale: Il capitale umano deve essere aggiornato, superando il ritardo culturale e formativo in ambito tecnologico.
  1. Conclusioni

L’era dell’Intelligenza Artificiale non decreta la fine del modello delle piccole imprese: al contrario, lo trasforma in una potenziale risorsa strategica. Se sostenuto da un a politica industriale mirata, investimenti in formazione e infrastrutture digitali, il modello italiano delle piccole imprese in rete può rappresentare una forma avanzata di resilienza e innovazione diffusa.

In un contesto in cui la personalizzazione, l’agilità e la sostenibilità diventano sempre più centrali, le grandi reti di piccole imprese possono non solo coesistere con le grandi multinazionali integrate, ma anche anticiparne i bisogni, offrendo soluzioni su misura in tempo reale. L’intelligenza artificiale, lungi dall’essere una minaccia per le PMI, può diventare l’elemento catalizzatore di un nuovo Rinascimento industriale italiano.

 *Professore di Politica economica e monetaria all’Università di Roma “La Sapienza”

Elezione di Papa Leone XIV- Giovedì 8 maggio 2025

Elezione di Papa Leone XIV- Giovedì 8 maggio 2025

Giovedì 8 maggio 2025 alle ore 19.08 l‘Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam! pronunciato dal cardinale protodiacono Dominique Mamberti per comunicare a Roma e al mondo il nome del nuovo Successore di Pietro, Papa Leone XIV, già cardinale Robert Francis Prevost.

Nel suo primo discorso Papa Leone XIV ha scelto parole di umiltà e continuità: “Il Papa, a cominciare da San Pietro, è un umile servitore di Dio e dei fratelli.”

Un omaggio a Papa Francesco, alla sua sobrietà e al suo spirito di servizio. Ma anche un messaggio per il futuro: con il nome Leone XIV il nuovo Pontefice richiama Leone XIII, simbolo dell’impegno sociale della Chiesa durante la prima rivoluzione industriale.

Oggi, in un’epoca segnata dalla rivoluzione dell’intelligenza artificiale e sfide etiche, siamo chiamati a una missione chiara: difendere la dignità umana, la giustizia e il lavoro.

Grazie Santo Padre per aver acceso una luce di Pace sul cammino dell’umanità. Il messaggio della Rerum Novarum continuerà ad ispirare l’impegno di UCID Roma per una società più equa, più umana, più cristiana.

Riportiamo di seguito il saluto e il discorso che Leone XIV ha rivolto alla Chiesa e al mondo dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro.

«La pace sia con tutti voi!» 

«Vorrei che la pace raggiungesse le vostre famiglie, tutti i popoli, tutta la terra. La pace sia con voi. Una pace disarmata, disarmante, umile. Dio ci ama tutti, incondizionatamente».

«Ancora conserviamo nei nostri orecchi quella voce debole, ma sempre coraggiosa di Papa Francesco che benediva a Roma. Il Papa che benediva Roma dava la sua benedizione al mondo, al mondo intero. Quella mattina del giorno di Pasqua. Consentitemi di dar seguito a quella stessa benedizione. Dio ci vuole bene. Dio vi ama tutti e il male non prevarrà. Siamo tutti nelle mani di Dio. Pertanto, senza paura, uniti, mano nella mano con Dio e tra di noi, andiamo avanti. Siamo discepoli di Cristo. Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce. L’umanità necessita di lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Aiutateci anche voi, poi, gli uni gli altri, a costruire i ponti con il dialogo, con l’incontro, unendo per essere un solo popolo, sempre in pace. Grazie a Papa Francesco. Voglio ringraziare anche tutti confratelli cardinali che hanno scelto me per essere successore di Pietro».

«Camminare insieme a voi come chiesa unita, cercando sempre la pace, la giustizia, cercando sempre lavorare come uomini e donne fedeli a Gesù Cristo, senza paura per proclamare il Vangelo, per essere missionari. Sono un figlio di Sant’Agostino, agostiniano che ha detto: “Con voi sono cristiano e per voi vescovo”. In questo senso, possiamo tutti camminare insieme verso quella patria che il quale, la quale Dio ci ha preparato. Alla chiesa di Roma un saluto speciale. Dobbiamo cercare insieme come essere una chiesa missionaria, una chiesa, una chiesa che costruisce i ponti, il dialogo, sempre aperta a ricevere come questa piazza con le braccia aperte a tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, la nostra presenza, il dialogo, l’amore. E se mi permettono anche una parola, un saluto a tutti, in modo particolare a Perù. Un popolo fedele ha accompagnato dal suo Vescovo, ha condiviso la sua fede, tanto, tanto, essendo chiesa fedele di Cristo».
«A tutti voi fratelli e sorelle di Roma, di Italia, di tutto il mondo, vogliamo essere una chiesa sinodale, una chiesa che cammina, una chiesa che cerca sempre la pace, cerca sempre la carità, cerca sempre di essere vicino, specialmente a coloro che soffrono. Oggi il giorno della supplica alla Madonna di Pompei. Nostra madre Maria vuole sempre camminare con noi, stare vicino, aiutarci con la sua intercessione, il suo amore. Allora vorrei pregare insieme a voi».

«Preghiamo insieme per questa nuova missione, però per tutta la Chiesa, per la pace nel mondo, e chiediamo questa grazia speciale di Maria, nostra madre».