Visita al Gemelli Training Center – Lunedì 11 novembre 2024

Visita al Gemelli Training Center – Lunedì 11 novembre 2024

Il Presidente Giorgio Gulienetti è lieto di invitare Soci e Amici della Sezione UCID di Roma all’evento organizzato dal Consigliere Daniele Di Giorgio insieme ai membri della Commissione a sostegno dell’Impresa Sanitaria Cattolica

Visita al GEMELLI TRAINING CENTER 
Centro altamente sofisticato e ultra-tecnologico dove i medici imparano a gestire casi clinici e chirurgici attraverso l’impiego di simulatori, manichini iperrealistici e realtà virtuale

Lunedì 11 novembre 2024 ore 17:00

Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli
Largo Agostino Gemelli, 8 – Roma

La visita sarà guidata dal

Prof. Massimo Antonelli
Direttore Scientifico GTC – Direttore Dipartimento di Scienze dell’Emergenza Anestesiologiche e della Rianimazione Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS Roma

Programma

Postazione Prehospital Trauma Care
Dott. Antonio Gullì
Facilitatore di simulazione GTC e Dirigente medico Anestesia e Rianimazione Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS Roma

Postazione di Ecografia Toracica
Dott. Riccardo Inchingolo
MD, PhD. UOC Pneumologia, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS. Accademia di Ecografia Toracica. ALS Full Instructor. European Spirometry Driving Licence. Expert Trainer in Medical Simulation

Postazione Endoscopia Ginecologica (Laparoscopia e Isteroscopia)
Dott.ssa Ursula Catena
MD.PhD- UOC Ginecologia Oncologica – Chief Mentor of the Training and Certification Gynaecological Endoscopic Surgical Education and Assessment (GESEA) center of Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS Roma

Postazione Epidurale
Dott. Gianluigi Gonnella e Dott. Marco Scorzoni
Facilitatori di simulazione GTC e Dirigenti medico Anestesia in Ostetricia, Ginecologia e Terapia del dolore 2 Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS Roma

Postazione Emergenza Pediatrica
Dott. Luca Tortorolo
Facilitatore GTC e Dirigente medico Terapia intensiva Pediatrica Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS Roma

Presenzierà

S.E.R. Mons. Claudio Giuliodori
Assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

Per motivi organizzativi invitiamo a dare cortese conferma di partecipazione a [email protected]

Aperitivo di Networking – Lunedì 14 ottobre 2024

Aperitivo di Networking – Lunedì 14 ottobre 2024

Grande partecipazione al primo Aperitivo di Networking organizzato dall’UCID di Roma dopo la pausa estiva che si è svolto Lunedì 14 ottobre 2024 presso il Ristorante ‘Gusto.

Un momento di convivialità prezioso per consolidare l’amicizia, ma anche una importante opportunità per condividere, in una cornice informale, idee ed esperienze, personali e professionali, da cui potranno scaturire nuovi progetti e collaborazioni.

Grazie a tutti coloro che hanno partecipato!

Scomparsa Cav. Lav. Ing. Francesco Merloni

Scomparsa Cav. Lav. Ing. Francesco Merloni

Mercoledì 2 ottobre 2024 – Diamo il triste annuncio della scomparsa, avvenuta ieri nella sua residenza di Fabriano, all’età di 99 anni, del Cavaliere del Lavoro Ing. Francesco Merloni, Presidente Onorario di Ariston Group, figura di spicco dell’industria italiana del Novecento, uno dei protagonisti della storia imprenditoriale, politica e culturale del nostro Paese. E’ stato Presidente Nazionale dell’UCID e Socio della Sezione di Roma, cui ha donato fino all’ultimo il Suo generoso e significativo contributo. Una figura carismatica dell’imprenditoria cattolica, grande testimone dei valori fondamentali dell’impegno cristiano nel mondo del lavoro, punto di riferimento e di esempio per tutta l’associazione. La Sezione di Roma dell’UCID raccoglie il testimone e prosegue la Sua opera.

I funerali si svolgeranno Venerdì 4 ottobre alle ore 15.00 nella Cattedrale di Fabriano.

UCID Roma si stringe al dolore della Famiglia e partecipa con commozione e nella preghiera al suo grande dolore.

Francesco Merloni 1925 – 2024

Con affetto e gratitudine,
I Soci di UCID Roma

“Solo con la crescita si può ridurre il debito pubblico” a cura di Giovanni Scanagatta e Stefano Sylos Labini

L’intervento del Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta al meeting di agosto Comunione e Liberazione ha suscitato un grande interesse. Il Governatore ha sottolineato che le spese per l’istruzione sono inferiori alle spese per interessi sul debito pubblico e che quindi l’obiettivo della politica economica deve essere la riduzione dell’enorme debito che il nostro Paese ha accumulato negli ultimi decenni. Nel 2024 la spesa per interessi raggiungerà il 4% del Pil, circa 100 miliardi di euro su un debito pubblico che presto supererà la quota di 3.000 miliardi di euro.

Ineccepibile, ma come raggiungere questo obiettivo? Ci sono due strade di fronte a noi. La prima è quella di aumentare le tasse e ridurre la spesa pubblica che però rischia di far crollare il Pil e le entrate fiscali e quindi di far aumentare il rapporto debito/Pil. Olivier Blanchard, già capo economista del Fondo Monetario Internazionale, aveva riconosciuto che il moltiplicatore fiscale e cioè il rapporto tra tagli al deficit e diminuzione della crescita, è molto più alto di quanto si pensasse sconfessando le politiche di austerità per ridurre il debito pubblico. Ma il nuovo Patto di Stabilità imporrà alla maggior parte degli Stati dell’eurozona un pesante percorso di aggiustamento dei conti pubblici deprimendo la crescita dell’economia. La recente affermazione dell’estrema destra tedesca nasce proprio dalla crisi economica che sta colpendo la Germania.

La seconda strada è quella di puntare sulla crescita proprio per ridurre il rapporto debito/Pil visto che la diminuzione del debito in termini assoluti con tassi d’interesse mediamente elevati è un obiettivo molto difficile da conseguire. Oggi in Italia i dati sulla crescita non sono affatto incoraggianti: dal 2024 il Pil è in sostanziale stagnazione, la produzione industriale sta diminuendo dal secondo trimestre del 2022 e l’apporto del PNRR non ha ancora prodotto una spinta consistente sulla nostra economia. Le dichiarazioni del Ministro dell’Economia al riguardo hanno suscitato notevoli preoccupazioni: Giorgetti ha evocato i piani quinquennali di sviluppo dell’Unione Sovietica per indicare che i vincoli burocratici associati alla spesa di questi fondi ne stanno depotenziando l’impatto. A ciò si aggiunge che non siamo mai stati capaci di spendere i soldi europei in modo rapido ed efficiente, che si tratta pur sempre di un debito e che la parte più consistente dei fondi finora spesi – circa 30 miliardi di euro su 50 – sono legati ai crediti d’imposta per l’industria e per l’edilizia e cioè alle decisioni d’investimento delle imprese.

In questo quadro bisognerebbe ripensare ai crediti fiscali trasferibili che sono uno strumento molto potente per finanziare l’economia ma che purtroppo nel triennio 2021/23 sono stati gestiti in modo assai discutibile dai governi che si sono succeduti. Ci sono due linee d’azione che potrebbero essere perseguite a costo zero. La prima è quella di rendere trasferibili i crediti d’imposta previsti per il piano Industria 5.0. In questo modo le imprese potrebbero disporre di liquidità immediata sfruttando lo sconto in fattura e monetizzando i crediti mentre per lo Stato l’impatto sul bilancio pubblico non cambierebbe: le minori entrate si avranno quando gli sconti fiscali saranno esercitati per pagare meno tasse. La seconda è quella di favorire la circolazione e la monetizzazione dei crediti fiscali fin qui emessi nel settore edilizio, che sono bloccati nei cassetti fiscali dei committenti e delle imprese e che stanno provocando crisi di liquidità, blocco dei cantieri, fallimenti e cassa integrazione.

Il compito del governo dovrebbe essere quello di ripristinare la fiducia su questo strumento garantendo un mercato di scambio fluido ed efficiente con degli acquirenti sicuri come la Cassa Depositi e Prestiti e le imprese partecipate dallo Stato (ENI, ENEL, ecc.) che pagano decine di miliardi di euro di tasse e contributi ogni anno.

La futura riduzione dei tassi d’interesse della Banca Centrale Europea può dare una boccata d’ossigeno alla nostra economia sebbene le decisioni della BCE siano lente di fronte alla gravità della situazione; mentre il progetto di Europa federale invocato da Mario Draghi con investimenti pubblici centralizzati e debito comune incontra l’ostilità della Germania e degli altri paesi nordici e richiederebbe una governance sul modello americano con un Presidente degli Stati Uniti d’Europa, un ministro del Tesoro e così via.

Per concludere, se non rimettiamo in moto la crescita dell’economia, il peso del debito sul Pil sarà destinato ad aumentare aggravando una situazione già molto complicata.

Giovanni Scanagatta, Professore di Politica economica e monetaria all’Università “La Sapienza” di Roma

Stefano Sylos Labini, Gruppo Moneta Fiscale

 

Roma, 23 settembre 2024