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Il vescovo alle categorie economiche: «Evitare il rischio della contrapposizione»

«Non possiamo affrontare i grandi problemi in modo isolato, dobbiamo ritrovare il desiderio di collaborazione che abbiamo respirato oggi, perché possiamo affrontare le questioni della vita della nostra comunità civile solo attraverso un disegno elaborato insieme», questo l’invito del vescovo Claudio Cipolla in occasione dell’incontro con le categorie economiche promosso da Ucid Padova in collaborazione con la Camera di commercio di Padova lo scorso 11 dicembre.

«Dò la disponibilità della nostra diocesi – ha aggiunto – in tutto quello che possiamo essere di aiuto perché la città possa restare unita e non correre il rischio della contrapposizione. Dobbiamo ricordarci che economia e lavoro non possono essere disgiunti dalla ricerca del benessere delle nostre famiglie, e nemmeno dalla dimensione spirituale. Quella di oggi è stata una bella occasione per ascoltarci in presa diretta, senza mediazioni urlate: momenti da ripetere, perché ci insegnano che le diverse sensibilità e diversità sono ricchezze. Dobbiamo essere in grado di abitare le tensioni sociali come un luogo serio per crescere, un luogo di ricerca per capire come tenere insieme la necessità di governare le situazioni presenti e avere al contempo orizzonti progettuali di lungo periodo», ha spiegato poi il vescovo, citando un passaggio del Evangelii Gaudium che invita a considerare la priorità del tempo sullo spazio lavorando su progetti di lunga scadenza e sopportando con pazienza i mutamenti contingenti.
Dal vescovo anche un richiamo forte all’attenzione per il creato – cui papa Bergoglio ha dedicato e dedica tanta attenzione – e l’invito «a saper voler bene ai nostri figli e ai loro figli, facendoci carico delle generazioni che verranno». «Non dobbiamo preoccuparci solo di sbarcare il lunario, ma dobbiamo ricordarci che siamo anche responsabili delle generazioni che verranno e della felicità dei nostri nipoti, a cui siamo invitati a consegnare una terra e un’esperienza di vita migliore rispetto a quella che abbiamo trovato. Come Chiesa – ha aggiunto, presentano il nuovo delegato episcopale ai rapporti con il territorio don Marco Cagol – vogliamo continuare ad essere un soggetto attivo nel territorio, vogliamo giocarci pur nel rispetto della laicità come un soggetto che ha delle responsabilità e può imparare dal territorio».
Don Claudio Cipolla ha quindi indicato le priorità dei primi mesi della sua azione pastorale: l’incontro e il confronto diretto con i 700 preti della diocesi, l’attenzione ai giovani e agli ultimi, i poveri «fra cui anche tante persone che facevano o fanno parte del mondo del lavoro e che sono scivolate nella povertà, magari per un divorzio o un credito che non può essere soluto e che porta in breve tempo a cadere dalla normalità alla povertà». Dal vescovo è poi arrivato l’invito alle categorie economiche a impegnarsi per prevenire il fenomeno dello “scivolamento” nella povertà attraverso azioni non assistenzialistiche, ma che promuovano la dignità umana.
«Vi auguro di avere la capacità di guardare il mondo mettendovi dalla parte di chi è piccolo come il bambino bella mangiatoia», ha infine concluso.

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