PILLOLE SETTIMANALI DELLA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA
Condividiamo le Pillole dei PRINCIPI DELLA DSC (Capitolo quarto) sul SIGNIFICATO E UNITA’ per non perdere i Valori e le nostre Origini, inviate dal Presidente del Gruppo Regionale UCID Marche Remo Fiori.
“Per la Chiesa il messaggio sociale del Vangelo non deve essere considerato una teoria, ma prima di tutto un fondamento e una motivazione per l’azione”. (Centesimus annus, 57)
Agli uomini e alle donne del nostro tempo, suoi compagni di viaggio, la Chiesa offre anche la sua dottrina sociale. Quando, infatti, la Chiesa « compie la sua missione di annunziare il Vangelo, attesta all’uomo, in nome di Cristo, la sua dignità e la sua vocazione alla comunione delle persone;
gli insegna le esigenze della giustizia e della pace, conformi alla sapienza divina ». Tale dottrina ha una sua profonda unità, che sgorga dalla Fede in una salvezza integrale, dalla Speranza in una giustizia piena, dalla Carità che rende tutti gli uomini veramente fratelli in Cristo: è un’espressione
dell’amore di Dio per il mondo, che Egli ha tanto amato « da dare il suo Figlio unigenito » (Gv 3,16). La legge nuova dell’amore abbraccia l’intera umanità e non conosce limiti, poiché l’annuncio della salvezza in Cristo si estende « fino agli estremi confini della terra » (At 1,8).
VII. I VALORI FONDAMENTALI DELLA VITA SOCIALE
- a) Rapporto tra principi e valori
(COMP 197) La dottrina sociale della Chiesa, oltre ai principi che devono presiedere all’edificazione di una società degna dell’uomo, indica anche dei valori fondamentali. Il rapporto tra principi e valori è indubbiamente di reciprocità, in quanto i valori sociali esprimono l’apprezzamento da attribuire a quei determinati aspetti del bene morale che i principi intendono conseguire, offrendosi come punti di riferimento per l’opportuna strutturazione e la conduzione ordinata della vita sociale. I valori richiedono, pertanto, sia la pratica dei principi fondamentali della vita sociale, sia l’esercizio personale delle virtù, e quindi degli atteggiamenti morali corrispondenti ai valori stessi. Tutti i valori sociali sono inerenti alla dignità della persona umana, della quale favoriscono l’autentico sviluppo, e sono, essenzialmente: la verità, la libertà, la giustizia, l’amore. La loro pratica è via sicura e necessaria per raggiungere il perfezionamento personale e una convivenza sociale più umana; essi costituiscono l’imprescindibile riferimento per i responsabili della cosa pubblica, chiamati ad attuare « le riforme sostanziali delle strutture economiche, politiche, culturali e tecnologiche e i necessari cambiamenti nelle istituzioni ». Il rispetto della legittima autonomia delle realtà terrene induce la Chiesa a non riservarsi competenze specifiche di ordine tecnico e temporale, ma non le impedisce di intervenire per mostrare come, nelle differenti scelte dell’uomo, tali valori siano affermati o, viceversa, negati.
- b) La verità
(COMP 198) Gli uomini sono tenuti in modo particolare a tendere di continuo alla verità, a rispettarla e ad attestarla responsabilmente. Vivere nella verità ha un significato speciale nei rapporti sociali: la convivenza fra gli esseri umani all’interno di una comunità, infatti, è ordinata, feconda e rispondente alla loro dignità di persone, quando si fonda sulla verità. Quanto più le persone e i gruppi sociali si sforzano di risolvere i problemi sociali secondo verità, tanto più si allontanano dall’arbitrio e si conformano alle esigenze obiettive della moralità. Il nostro tempo richiede un’intensa attività educativa e un corrispondente impegno da parte di tutti, affinché la ricerca della verità, non riconducibile all’insieme o a qualcuna delle diverse opinioni, sia promossa in ogni ambito, e prevalga su ogni tentativo di relativizzarne le esigenze o di recarle offesa. È una questione che investe in modo particolare il mondo della comunicazione pubblica e quello dell’economia. In essi, l’uso spregiudicato del denaro fa emergere degli interrogativi sempre più pressanti, che rimandano necessariamente a un bisogno di trasparenza e di onestà nell’agire, personale e sociale.
- c) La libertà
(COMP 199) La libertà è nell’uomo segno altissimo dell’immagine divina e, di conseguenza, segno della sublime dignità di ogni persona umana: « La libertà si esercita nei rapporti tra gli esseri umani. Ogni persona umana, creata ad immagine di Dio, ha il diritto naturale di essere riconosciuta come un essere libero e responsabile. Tutti hanno verso ciascuno il dovere di questo rispetto. Il diritto all’esercizio della libertà è un’esigenza inseparabile dalla dignità della persona umana ». Non si deve restringere il significato della libertà, considerandola in una prospettiva puramente
individualistica e riducendola a esercizio arbitrario e incontrollato della propria personale autonomia: « Lungi dal compiersi in una totale autarchia dell’io e nell’assenza di relazioni, la libertà non esiste veramente se non là dove legami reciproci, regolati dalla verità e dalla giustizia, uniscono le persone ». La comprensione della libertà diventa profonda e ampia quando essa viene tutelata, anche a livello sociale, nella totalità delle sue dimensioni.
(COMP 200) Il valore della libertà, in quanto espressione della singolarità di ogni persona umana, viene rispettato quando a ciascun membro della società è consentito di realizzare la propria personale vocazione; cercare la verità e professare le proprie idee religiose, culturali e politiche; esprimere le proprie opinioni; decidere il proprio stato di vita e, per quanto possibile, il proprio lavoro; assumere iniziative di carattere economico, sociale e politico. Ciò deve avvenire entro un « solido contesto giuridico », nei limiti del bene comune e dell’ordine pubblico e, in ogni caso, all’insegna della responsabilità. La libertà deve esplicarsi, d’altra parte, anche come capacità di rifiuto di ciò che è moralmente negativo, sotto qualunque forma si presenti, come capacità di effettivo distacco da tutto ciò che può ostacolare la crescita personale, familiare e sociale. La pienezza della libertà consiste nella capacità di disporre di sé in vista dell’autentico bene, entro l’orizzonte del bene comune universale.
LEGENDA
– COMP – Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa (2004)
– C.V. – Enciclica Caritas in Veritate (2009)
– E.G. – Esortazione Apostolica Evangelii Gaudium (2013)
– L.S. – Enciclica Laudato Sì (2015)
Testi di riferimento:
– Redemptoris missio 11 AAS 83 – Giovanni Paolo II
– Centesimus annus 5 AAS 83 – Giovanni Paolo II
– Gaudium et spes 22 AAS 58 – Concilio Vaticano II
– Christifideles laici, 35 AAS 81 – Giovanni Paolo II
Per approfondimenti:
Compendio dottrina sociale chiesa : http://www.vatican.va/roman_curia/pontifical_councils/justpeace/documents/rc_pc_justpeace_doc_20060526_compendio-dott-soc_it.html
Evangelii Gaudium : http://www.vatican.va/content/francesco/it/apost_exhortations/documents/papa-francesco_esortazione-ap_20131124_evangelii-gaudium.html