Convegno “OLTRE LO SCHERMO: DALLA CONNESSIONE VIRTUALE ALL’ADESCAMENTO REALE” – Lunedì 9 giugno 2025

Convegno “OLTRE LO SCHERMO: DALLA CONNESSIONE VIRTUALE ALL’ADESCAMENTO REALE” – Lunedì 9 giugno 2025

Lunedì 9 Giugno 2025 ore 17.30 presso la Sala Conferenze del Pontificio Seminario Romano Maggiore, Piazza San Giovanni in Laterano.

Non si tratta di vietare, ma di proteggere, di educare, di responsabilizzare tutti.”

Con queste parole si è aperto “Oltre lo Schermo: dalla connessione virtuale all’adescamento reale”, il primo incontro promosso dalla Commissione Innovazione e dal Movimento Donne UCID Roma, nato per affrontare insieme i rischi e le opportunità del digitale.

Non per demonizzare, ma per costruire soluzioni. Non per censurare, ma per educare, proteggere e responsabilizzare.

Piattaforme, famiglie, scuole e istituzioni: ognuno ha un ruolo in questo patto etico digitale.

Grazie a chi ha partecipato con intelligenza, esperienza e cuore.

Il dialogo è aperto. Il lavoro è appena iniziato.

Ringraziamo la Ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità, On. Eugenia Roccella per il messaggio di saluto e, per il prezioso contributo, gli autorevoli relatori: Costanza Andreini, Public Policy Manager Italy & Greece, Meta; Emma Ciccarelli, Consiglio direttivo Forum delle Associazioni Familiari; Ivano Gabrielli, Direttore del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica; Maura Gentili, Dirigente Gabinetto del Ministro delle Imprese e del Made in Italy e Don Alfredo Tedesco, Direttore Pastorale Giovanile Diocesi di Roma.

Convegno “ECOSISTEMA LAZIO – ISTITUZIONI E FINANZA A SERVIZIO DELLO SVILUPPO” – Mercoledì 28 maggio 2025

Convegno “ECOSISTEMA LAZIO – ISTITUZIONI E FINANZA A SERVIZIO DELLO SVILUPPO” – Mercoledì 28 maggio 2025

Grazie a tutti i Soci e Amici che hanno partecipato al convegno organizzato dal Socio Valerio Rositani, Coordinatore della Commissione Innovazione UCID Roma.

ECOSISTEMA LAZIO
ISTITUZIONI E FINANZA A SERVIZIO DELLO SVILUPPO
Fare squadra per sostenere la crescita delle imprese del territorio

Mercoledì 28 maggio 2025 ore 17.30

EUR S.p.A. – Sala Quaroni
Largo Virgilio Testa, 23 (ingresso Via Ciro il Grande,16)

Saluti di benvenuto
Giorgio GULIENETTI, Presidente UCID Roma

Introduce
Valerio ROSITANI, Coordinatore Commissione Innovazione UCID Roma

Apertura
Roberta ANGELILLI, Vicepresidente e Assessore Sviluppo Economico Regione Lazio

Intervengono
Francesco MINOTTI, Amministratore Delegato Mediocredito Centrale
Francesco MARCOLINI, Presidente Lazio Innova

Modera
Marco ITALIANO, Esperto di Relazioni Istituzionali, Video Backlight

 

“Per una nuova stagione dei rapporti con la Russia” a cura di Giovanni Scanagatta e Stefano Sylos Labini

PER UNA NUOVA STAGIONE DEI RAPPORTI CON LA RUSSIA

Giovanni Scanagatta* Stefano Sylos Labini**

Recentemente, il Commissario europeo per l’Energia, Dan Jorgensen, ha affermato che l’Unione europea non intende riprendere le importazioni di gas russo dopo un potenziale accordo di pace tra Ucraina e Russia. Bruxelles impedirà ai Paesi membri di firmare nuovi contratti di fornitura con Gazprom, cercando al contempo un modo per farli uscire dai contratti esistenti senza dover pagare penali per la violazione degli stessi.

Nonostante i giudizi molto negativi dell’Unione europea, la Russia è ancora il secondo maggiore fornitore di gas dell’Unione, mentre l’Italia – secondo i dati forniti dall’osservatorio energetico britannico Ember – nel 2024 ha triplicato l’importazione di gas dalla Russia rispetto all’anno precedente, passando da 2,1 a 6,2 miliardi di metri cubi. È stato di gran lunga l’incremento più consistente all’interno dell’Unione europea, dove la crescita ha raggiunto il 18 per cento rispetto al 2023 (da 38 miliardi a 45 miliardi di metri cubi). Inoltre alcuni paesi europei come Ungheria e Slovacchia sono fortemente contrari all’interruzione delle importazioni di gas russo per motivi di costi e di sicurezza energetica.

L’idea di azzerare le importazioni di gas russo è sorprendente perché siamo convinti che il raggiungimento di un nuovo ordine politico ed economico mondiale non può prescindere da un ristabilimento dei rapporti economici tra l’Unione europea e la Russia. La storia conferma ampiamente questa visione perché quando l’Europa ha provato ad isolare la Russia, la prima a rimetterci è stata l’Europa. Non dimentichiamo poi che l’Italia ha sempre avuto ottimi rapporti economici con la Russia.

Lo stesso Presidente Trump sembra spingere per un ristabilimento dei rapporti economici tra la Russia e l’Unione europea, con l’obiettivo di creare condizioni favorevoli per una trattativa di pace tra la Russia e l’Ucraina.

Sul piano economico, l’Unione europea e soprattutto l’Italia, realizzerebbero notevoli risparmi se ripristinassero le importazioni di energia dalla Russia ai livelli esistenti prima della guerra in Ucraina. Nel 2021, l’Unione europea importava dalla Russia circa il 45% del suo consumo di gas. Con l’interruzione delle forniture russe, l’Ue ha dovuto affrontare un aumento dei prezzi del gas e dell’elettricità a causa delle maggiori spese per l’acquisto da altri fornitori. L’Italia è stata particolarmente colpita dal nuovo scenario registrando un’impennata dei prezzi finali dell’energia che ha messo in gravi difficoltà le famiglie e il sistema industriale. Ripristinando gli acquisti di gas russo si potrebbero ridurre significativamente questi costi, accrescendo la competitività delle imprese e il potere d’acquisto delle famiglie.

Per quanto riguarda la Russia, la sua economia è stata colpita duramente dalla perdita di gran parte del mercato europeo del gas. Attualmente il combustibile di Mosca soddisfa il 19% della domanda europea, in calo di oltre la metà rispetto al periodo precedente alla guerra. Le esportazioni di gas verso l’Europa sono costituite principalmente dal gas naturale liquefatto via mare e dal gas trasportato attraverso la Turchia lungo il gasdotto TurkStream.

La Turchia importa molto gas russo: ne utilizza una parte in patria ed esporta il resto verso l’Europa sud-orientale. Ankara ha in programma di diventare un importante hub regionale di gas naturale, sia attraverso le importazioni dalla Russia e dall’Asia centrale, sia attraverso l’esplorazione e la produzione locali. Il governo turco ha anche reso pubblici i piani per sostituire sostanzialmente l’Ucraina come via di transito tra i giacimenti di gas russo e i consumatori europei. Per questo Bruxelles, pur volendo liberarsi definitivamente dall’energia russa, non può impedire che la Turchia si trasformi in un hub del gas, con grandi quantitativi provenienti da Mosca.

In questo quadro, l’Unione europea dovrebbe impegnarsi per favorire i negoziati volti a concludere il disastroso conflitto in Ucraina e dovrebbe riprendere ad acquistare gas e petrolio russo, passo fondamentale per dare sollievo a famiglie e imprese che sono state messe a dura prova dall’aumento dei prezzi dell’energia negli ultimi tre anni. Una tale strategia presuppone un cambio radicale del modo di pensare della classe politica europea che non deve più considerare la Federazione Russa come un pericoloso nemico pronto a far scoppiare nuove guerre bensì come un partner economico e commerciale che può garantire una nuova stagione di pace e di prosperità.

*Professore di Politica economica e monetaria all’Università di Roma “La Sapienza”

**Gruppo Moneta Fiscale

 

“Piccole Imprese e grandi Reti nell’era dell’Intelligenza Artificiale: il modello italiano tra resilienza e innovazione” a cura di Giovanni Scanagatta

PICCOLE IMPRESE E GRANDI RETI NELL’ERA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE: IL MODELLO ITALIANO TRA RESILIENZA E INNOVAZIONE

Giovanni Scanagatta*

Nell’epoca dell’Intelligenza Artificiale (IA), le modalità organizzative e produttive stanno attraversando una trasformazione profonda. In questo contesto, il modello italiano delle piccole imprese collegate in reti flessibili si presenta non solo come un’alternativa al paradigma dominante delle grandi imprese integrate, ma in alcuni casi come un modello potenzialmente più adatto ad affrontare le sfide del nuovo scenario tecnologico.

  1. Il modello italiano: radici e caratteristiche

Il tessuto imprenditoriale italiano è storicamente composto da una miriade di piccole e medie imprese (PMI), spesso a conduzione familiare, che operano in distretti industriali e reti territoriali. Questo modello ha mostrato nel tempo una straordinaria capacità di adattamento, innovazione incrementale e specializzazione verticale.

Le reti di imprese italiane si basano su una logica collaborativa: le aziende condividono conoscenza, competenze, commesse e, sempre più spesso, anche tecnologie. Questa struttura decentralizzata permette un alto grado di flessibilità, velocità di risposta ai cambiamenti di mercato e capacità di personalizzazione dei prodotti.

  1. Il confronto con il modello delle grandi imprese integrate

Il modello delle grandi imprese integrate, tipico di economie come quella tedesca, americana o cinese, si fonda su un’elevata centralizzazione, economie di scala, controllo diretto sull’intera filiera produttiva e investimenti massicci in R&D e infrastrutture.

Questo modello è particolarmente efficace nei settori ad alta intensità di capitale e nelle industrie tecnologiche, dove le dimensioni permettono di sfruttare al massimo l’automazione, l’intelligenza artificiale e la raccolta su larga scala di dati. Tuttavia, risulta spesso meno agile e meno adattabile in contesti ad alta variabilità o nei mercati di nicchia.

  1. L’IA come leva per le reti di PMI

L’avvento dell’IA può rappresentare un punto di svolta per le reti di PMI italiane. Ecco alcune potenzialità:

  1. Automazione intelligente su scala ridotta: Grazie all’accessibilità crescente di soluzioni IA as-a-service, anche le PMI possono automatizzare processi, ottimizzare la logistica, prevedere la domanda e migliorare la gestione delle risorse senza dover sostenere investimenti proibitivi.
  2. Personalizzazione e flessibilità: L’IA consente una produzione sempre più su misura. Le PMI, già strutturate per lavorare su commesse personalizzate, possono integrare sistemi IA per analizzare i bisogni dei clienti, adattare i prodotti e rendere più efficiente la produzione just-in-time.
  3. Intelligenza collettiva: Le reti di PMI possono utilizzare piattaforme IA condivise per scambiare dati, coordinare le attività e prendere decisioni in modo più efficiente, trasformando la frammentazione in una risorsa.
  4. Innovazione distribuita: Le tecnologie IA generative (come il design assistito, il machine learning applicato alla progettazione e l’analisi predittiva) possono stimolare l’innovazione diffusa in tutto il network, rafforzando la competitività delle singole imprese e del sistema nel suo complesso.
  5. Riduzione del digital divide: Le policy europee e italiane stanno puntando su programmi di digitalizzazione (come il PNRR), che offrono alle PMI l’accesso a competenze, tecnologie e infrastrutture digitali, riducendo il gap con le grandi imprese.

    4. Criticità e sfide

Tuttavia, il modello italiano presenta anche vulnerabilità da affrontare:

  • Frammentazione e governance debole: Le reti di PMI spesso mancano di una regia strategica e di strumenti solidi di coordinamento.
  • Capacità di investimento limitata: L’adozione dell’IA richiede competenze e risorse che molte PMI faticano ancora ad acquisire.
  • Formazione e cultura digitale: Il capitale umano deve essere aggiornato, superando il ritardo culturale e formativo in ambito tecnologico.
  1. Conclusioni

L’era dell’Intelligenza Artificiale non decreta la fine del modello delle piccole imprese: al contrario, lo trasforma in una potenziale risorsa strategica. Se sostenuto da un a politica industriale mirata, investimenti in formazione e infrastrutture digitali, il modello italiano delle piccole imprese in rete può rappresentare una forma avanzata di resilienza e innovazione diffusa.

In un contesto in cui la personalizzazione, l’agilità e la sostenibilità diventano sempre più centrali, le grandi reti di piccole imprese possono non solo coesistere con le grandi multinazionali integrate, ma anche anticiparne i bisogni, offrendo soluzioni su misura in tempo reale. L’intelligenza artificiale, lungi dall’essere una minaccia per le PMI, può diventare l’elemento catalizzatore di un nuovo Rinascimento industriale italiano.

 *Professore di Politica economica e monetaria all’Università di Roma “La Sapienza”

Terzo incontro Etica e Intelligenza Artificiale “La trasformazione digitale dei processi organizzativi” – Lunedì 5 maggio 2025

Terzo incontro Etica e Intelligenza Artificiale “La trasformazione digitale dei processi organizzativi” – Lunedì 5 maggio 2025

Cogliere le opportunità dei sistemi di intelligenza artificiale secondo principi condivisi a tutela della persona e a a beneficio di tutti è la necessità urgente su cui si è riflettuto nell’incontro LA TRASFORMAZIONE DIGITALE DEI PROCESSI ORGANIZZATIVI “Un cambiamento d’epoca: Nuovo Umanesimo o Transumanesimo?” promosso dal Movimento Donne UCID Roma aperto da P. Alberto Carrara, LC, Decano della Facoltà di Filosofia dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum, Membro della Pontificia Accademia per la Vita e tra gli esperti mondiali di neuroetica dell’International Neuroethics Society.

Aspetti antropologici e algoretica, Cyberumanesimo e necessità di principi etici che guidino l’innovazione tecnologica a supporto dei processi decisionali di manager e imprenditori i temi su cui si è soffermato il Prof. Antonino Giannone, Presidente Associazione Umanesimo ed Etica per la Società Digitale, e socio UCID Roma.

A fare il punto sullo stato di applicazione dell’AI presso le imprese e i giovani manager e quali i freni allo sviluppo Alessandro Tiberi, Past coordinator gruppo giovani Federmanager Roma, Commissione Intelligenza Artificiale Federmanager e Valerio Rositani, Coordinatore commissione Innovazione UCID Roma, Co-founder Appypilgrim. A moderare gli interventi Roberta Mazzeo, Segretario Nazionale Movimento Donne UCID.

In collaborazione con Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

Pellegrinaggio UCID in occasione delle celebrazioni del Giubileo dei Lavoratori – Sabato 3 maggio 2025

Pellegrinaggio UCID in occasione delle celebrazioni del Giubileo dei Lavoratori – Sabato 3 maggio 2025

Sabato 3 maggio la nostra Sezione di Roma si è unita a UCID Nazionale per celebrare il Giubileo dei Lavoratori 2025.

Un momento di riflessione, ringraziamento e speranza per tutte le donne e gli uomini che, ogni giorno, con il proprio impegno e sacrificio, costruiscono il futuro della nostra società.

In un mondo che cambia rapidamente, il lavoro resta un’espressione fondamentale della dignità umana.

Il Giubileo ci invita a guardare al lavoro non solo come mezzo di sostentamento, ma come vocazione, servizio e comunità.

Il lavoro non è solo un dovere, è un atto d’amore.”  Papa Francesco

In allegato il testo dell’Omelia pronunciata da Sua Eccellenza Mons. Francesco Savino, Vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana, nel corso della Santa Messa celebrata in San Pietro per i Soci dell’UCID. Un documento prezioso, che consente di conservare memoria a quanti hanno partecipato e rappresenta un’importante opportunità di approfondimento per tutti coloro che non hanno potuto essere presenti.

Webinar “Capire e risparmiare sull’Energia” – Mercoledì 23 aprile 2025

Webinar “Capire e risparmiare sull’Energia” – Mercoledì 23 aprile 2025

Ringraziamo di cuore il nostro socio, Dott. Stefano Conti, Esperto del settore energetico, per aver guidato con grande chiarezza ed esaustività il Webinar Capire e risparmiare sull’Energia, che si è tenuto Mercoledì 23 aprile alle ore 18.00 su piattaforma Zoom.

Nel corso del webinar, oltre ai suggerimenti pratici su come leggere e interpretare le offerte, è stato approfondito anche il funzionamento del sistema energetico nazionale, tema fondamentale per comprendere le dinamiche dei prezzi e delle politiche energetiche attuali.

Un sentito grazie anche a tutti i Soci e Amici che hanno partecipato attivamente, contribuendo con domande e spunti di riflessione molto interessanti.

Per chi non ha potuto seguire l’incontro in diretta, è disponibile la registrazione!

Grazie ancora per l’interesse e la partecipazione.

“La grande incertezza degli scenari mondiali e il prezzo dell’oro” a cura di Giovanni Scanagatta

LA GRANDE INCERTEZZA DEGLI SCENARI MONDIALI E IL PREZZO DELL’ORO

Giovanni Scanagatta*

E’ dalla fine della seconda guerra mondiale che il mondo non vive scenari così incerti per l’esistenza di molte guerre sparse in tutto il mondo, in primis la guerra tra Russia e Ucraina e quella tra israeliani e palestinesi, e per lo scossone che il Presidente americano Trump ha impresso a tutta l’economia mondiale.

L’oro, tipico bene rifugio, ha puntualmente registrato tutto questo con spettacolari aumenti di prezzo: circa il 38% dall’inizio dell’anno. Negli ultimi cinque anni il prezzo dell’oro è aumentato del 65%, del 560% dal 2000 e del 9688% negli ultimi cento anni.

Quali le cause di questa spettacolare serie di aumenti? Le cause possono essere riassunte in tre gruppi: lo stato di incertezza geopolitica e geoeconomica; il tasso di interesse reale sulla moneta americana; il tasso di cambio del dollaro. Al crescere dell’incertezza aumenta la domanda di oro sia di parte dei privati che da parte delle banche centrali che detengono oro nelle loro riserve. Negli ultimi anni è particolarmente cresciuta la domanda di oro da parte delle banche centrali, soprattutto della Cina e dalla Russia che tendono a liquidare le attività in dollari per acquistare oro. Questo ha il duplice effetto di aumentare il prezzo dell’oro e di deprimere il tasso di cambio del dollaro. Dall’inizio dell’anno la moneta americana ha perso quasi il 15% del suo valore rispetto all’euro. Il secondo fattore è rappresentato dal tasso di interesse reale sul dollaro. L’oro non rende interessi e la sua attrattività aumenta quando questi si riducono e c’è l’aspettativa di una politica monetaria americana espansiva. Infine, esiste normalmente una correlazione inversa tra il tasso di cambio del dollaro e il prezzo dell’oro. Questa relazione la stiamo osservando soprattutto dall’inizio dell’anno.  

Ma quali sono gli scenari futuri del prezzo dell’oro? Da questi scenari possiamo inferire le aspettative sulle configurazioni degli assetti geopolitici e geoconomici mondiali, nonchè le aspettative sui tassi di interessi reali della moneta americana e del tasso di cambio del dollaro?  

Nel medio periodo, il prezzo dell’oro sarà determinato da una complessa interazione tra i seguenti fattori: a) tassi d’interesse reali USA: un eventuale rallentamento dell’economia statunitense (recessione tecnica o soft landing) potrebbe indurre la FED a mantenere o ridurre i tassi nominali, mentre l’inflazione potrebbe rimanere persistente e ciò implicherebbe tassi reali negativi, molto favorevoli all’oro; b) domanda delle banche centrali: i paesi emergenti, soprattutto quelli del blocco BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica e nuovi aderenti come Iran e Arabia Saudita), stanno accumulando oro per diversificare le riserve e ridurre la dipendenza dal dollaro. Questo trend potrebbe accelerare. c) riallocazione strategica degli investimenti: in presenza di mercati azionari volatili e di crescente instabilità obbligazionaria, gli investitori istituzionali potrebbero accrescere la componente in oro dei portafogli per protezione. d) tecnologia e domanda industriale: anche se minore rispetto alla domanda finanziaria, l’oro ha applicazioni in elettronica, fotonica e tecnologie avanzate (quantum computing, semiconduttori), che potrebbero rafforzarne la domanda strutturale.

Possibile evoluzione dei prezzi: i) Scenario base: 3.500–4.000 USD/oncia entro fine 2026; ii) Scenario espansivo (forte instabilità geopolitica e tassi reali USA negativi): 4.000–4.500 USD/oncia; iii) Scenario correttivo (riduzione delle tensioni e aumento dei tassi reali USA): ritorno verso 3.000 USD/oncia.

Riflessioni sugli assetti geopolitici e geoeconomici. L’oro è sempre più una cartina al tornasole delle tensioni internazionali. Alcune tendenze strutturali che potrebbero influenzare il suo prezzo includono: 1) Rapporti USA–Cina: la frammentazione del commercio globale e il ridisegno delle supply chain spingono molti paesi a creare riserve in oro per ridurre rischi sistemici legati al dollaro e alla finanza occidentale; 2) Monetizzazione multipolare delle riserve: i BRICS stanno esplorando la creazione di una valuta comune garantita da oro o altre risorse reali. Questa dinamica, se realizzata, aumenterebbe la domanda strutturale di oro e la sua funzione monetaria; 3) Conflitti e instabilità politica: qualsiasi escalation in Medio Oriente, Taiwan, o nell’Est Europa rafforzerebbe il ruolo dell’oro come bene rifugio, alimentando nuovi rialzi.

Tassi d’interesse reali e dollaro USA Nel medio periodo, i tassi d’interesse reali (tasso nominale meno inflazione) sono più rilevanti dei tassi nominali per determinare l’andamento dell’oro. Se la FED abbassa i tassi in risposta a un rallentamento economico, e l’inflazione non scende proporzionalmente, i tassi reali diventeranno o resteranno negativi e l’oro ne beneficerà. Un dollaro debole, legato a un ammorbidimento della politica monetaria o a una perdita di fiducia nel sistema USA (debito pubblico, bilancia commerciale, polarizzazione politica), renderebbe l’oro più economico in valuta locale per gli investitori esteri, sostenendone il prezzo.

Considerazioni finali. Il prezzo dell’oro nel medio periodo sarà strettamente correlato a: tensioni geopolitiche e assetti multipolari; percezione della stabilità macro-finanziaria americana; politiche delle banche centrali sia in Occidente che nei mercati emergenti; tassi reali USA e forza del dollaro.

L’oro, oggi più che mai, si sta riconfigurando da semplice “bene rifugio” a strumento strategico e geopolitico, in grado di segnalare il grado di frammentazione e sfiducia nel sistema economico mondiale.

*Professore di Politica economica e monetaria all’Università di Roma “La Sapienza”

In Memoria di Papa Francesco: guida e ispirazione per l’imprenditore cristiano

In Memoria di Papa Francesco: guida e ispirazione per l’imprenditore cristiano

Care Consocie, cari Consoci,

nell’accogliere con profonda commozione il ritorno alla Casa del Padre di Papa Francesco, l’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti si unisce in preghiera riconoscente per il dono della sua guida illuminata. La sua testimonianza di umiltà, dialogo e misericordia ha segnato profondamente il nostro tempo e continuerà ad ispirare il cammino di molti.

Nel suo incontro con la nostra associazione, il 31 ottobre 2015, ci aveva ricordato con forza che «l’imprenditore è chiamato a servire veramente il bene comune, con il suo sforzo di moltiplicare e rendere più accessibili per tutti i beni di questo mondo». Parole che continuiamo ad accogliere come guida per il nostro impegno quotidiano.

Con il suo magistero, il Santo Padre ha saputo tradurre il Vangelo nella vita concreta, richiamandoci con forza alla giustizia sociale, alla cura del creato, alla dignità di ogni persona e alla centralità degli ultimi.

Il suo esempio rimane per noi luce e orientamento nel cammino dell’impegno cristiano nel mondo.

Rinnoviamo il nostro impegno a portare avanti i valori che ha saputo incarnare con tanto amore e forza e ci uniamo al dolore della Chiesa e del mondo intero, custodendo nel cuore il suo esempio e il suo messaggio di speranza.

In segno di cordoglio,
Giorgio Gulienetti
Presidente UCID Sezione di Roma

In allegato, il testo integrale del discorso pronunciato da Papa Francesco all’UCID il 31 ottobre 2015.

Ritiro Spirituale UCID Pasqua 2025 – Sabato 5 aprile 2025

Ritiro Spirituale UCID Pasqua 2025 – Sabato 5 aprile 2025

Cari Consoci, cari Amici,

sabato 5 aprile ci siamo ritrovati per il consueto Ritiro Spirituale in preparazione alla Santa Pasqua, organizzato dalla nostra associazione presso il Pontificio Seminario Romano Minore.

La meditazione sul tema “Speranza, luce per la vita” è stata guidata con grande dedizione e spiritualità da Sua Eccellenza Rev.ma Mons. Dario Gervasi, Segretario Aggiunto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, coadiuvato dal nostro Assistente Ecclesiastico, Don Luca Angelelli.

La Sua presenza e le Sue riflessioni sulla Speranza hanno arricchito profondamente il nostro cammino interiore, offrendo a ciascuno di noi occasioni di riflessione, preghiera e crescita spirituale.

Una Speranza che non si basa su un semplice calcolo probabilistico, ma che, attraverso la fede cristiana e l’aiuto dello Spirito Santo, apre a scenari imprevedibili.

Citando il poeta Charles Péguy: “Come è allora che la Fontana Speranza eternamente corre? Da dove prende quest’acqua… Perché si dà tanto da fare. Per fare acqua pura con acqua sporca. Giorni giovani con giorni vecchi…”. Alcuni dei presenti hanno avuto modo di condividere le occasioni in cui hanno sperimentato la Speranza, spesso anche in momenti di profonda sofferenza personale o di difficoltà di persone care. È stato un momento davvero toccante.

Al termine, si è celebrata la Messa concelebrata anche da Don Guido Quintieri, seguita da un piacevole momento conviviale.

Per riferimento a chi era presente e per coloro che non sono riusciti a partecipare, alleghiamo il documento di S.E. Mons. Dario Gervasi con gli spunti per la riflessione, insieme ad alcune foto della mattinata.

Buona lettura e buona Pasqua a tutti Voi e alle Vostre famiglie.

 Giorgio Gulienetti
Presidente UCID Sezione di Roma