#La Partita del Futuro – Mercoledì 2 aprile 2025

#La Partita del Futuro – Mercoledì 2 aprile 2025

Il Presidente Giorgio Gulienetti è lieto di invitare Soci e Amici della Sezione UCID di Roma all’evento organizzato dalla Consigliera Cinzia Rossi insieme ai membri della Commissione Formazione Etica a supporto della Dottrina Sociale della Chiesa

La Partita del Futuro
ROMA BENE COMUNE

Mercoledì 2 aprile 2025
Stadio Olimpico Roma

8.00 Arrivo ai parcheggi A3 e A4 di Via dei Gladiatori, 22
8.30 Accoglienza classi e insegnanti con riconoscimento all’entrata Stadio Olimpico Tour
8.40 Confluenza all’interno percorso verso spalti Tribuna Autorità

Speaker SERGIO SPINELLI, Direttore Risorse Umane & Organizzazione, Tecne Autostrade

9.00 Giancarlo Abete Presidente Onorario UCID Roma, Commissione Etica, Cinzia Rossi presentano

PROGRAMMA GENERALE / Piattaforma Tribuna Autorità

9.20 Giorgio Gulienetti Presidente UCID Roma ringrazia Marco Mezzaroma Presidente Sport e Salute, Franco Parasassi Presidente Fondazione Roma, Gianluca Lucignano Presidente Fondazione Roma Regeneration, Angelo Lacovara Capo Segreteria Direttore Generale USR Lazio
9.30 Introduzione musicale di “PAUSA” a cura Rocket Hack Records, presenta Paolo Marchese
9.40 Inizio con TESTIMONIANZE IN AZIONE
Novella Calligaris Presidente ANAOAI, Johnny Dotti Presidente Communia

SPEECH “PROGETTI DEI GIOVANI PER I GIOVANI”

PROGRAMMA GIOVANI / Spalti Tribuna Autorità

9.50 Speech “I giovani per i giovani” 5 progetti (1°parte) Intrattenimento musicale: “ANIA” dall’HUB Creativo Rocket Hack Records presenta Paolo Marchese
11.20 Speech “I giovani per i giovani” 5 progetti (2 °parte) Animazione dei partecipanti: “CIRO LUPO” da Teatrando presenta Paolo Marchese
12.40 Speech “I giovani per i giovani” 5 progetti (3 °parte) Animazione dei partecipanti: “EMMANUEL CASABURI” Attore, intrattenimento musicale dell’Hub Creativo Rocket Hack Records presenta Paolo Marchese

PROGRAMMA INSEGNANTI / Sala Stampa Tribuna Autorità

10.20 Seminario di aggiornamento per gli insegnati (1° turno)
12.00 Seminario di aggiornamento per gli insegnati (2° turno)
13.30 #La Partita del Futuro acclamazione del Vincitore

 

Accesso allo Stadio garantito previa prenotazione a [email protected]
Ingresso da Via dei Gladiatori, 22 Porta Stadio Olimpico Tour – Tribuna Autorità, presidiato dalle ore 8:00 alle ore 8:50
Parcheggio consentito negli spazi A3 e A4 di Via dei Gladiatori, 22

Vi aspettiamo!

Convegno “La responsabilità della Speranza e il lavoro dello spirito” – Sabato 29 marzo 2025

Convegno “La responsabilità della Speranza e il lavoro dello spirito” – Sabato 29 marzo 2025

Estendiamo con piacere l’invito a partecipare all’evento “La responsabilità della Speranza e il lavoro dello spirito” che si terrà sabato 29 marzo 2025 alle ore 9.30 nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Dopo i saluti del Cardinale Vicario generale per la Diocesi di Roma Baldassare Reina, sarà presentata la ricerca Censis “Il lavoro dello spirito e la responsabilità del pensiero cattolico“. A seguire, un panel di esperti di grande rilievo, tra cui don Fabio Rosini, Biblista, Massimo Cacciari, Filosofo, Giuseppe De Rita, Presidente Censis e Socio Onorario UCID Roma, e p. Antonio Spadaro S.J. Sottosegretario del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, moderati da Andrea Riccardi, si confronteranno sui temi proposti.

L’evento è aperto a tutti e rappresenta un’occasione preziosa per riflettere sul futuro della Chiesa e della società.

“Dottrina sociale della Chiesa, Europa, futuro dell’economia mondiale” a cura di Giovanni Scanagatta

DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA, EUROPA, FUTURO DELL’ECONOMIA MONDIALE

Giovanni Scanagatta*

  1. Dottrina sociale della Chiesa. La DSC è un insieme di valori etici e morali per lo sviluppo integrale dell’uomo e per il bene comune. IL bene comune della DSC è un concetto diverso dall’ottimo paretiano della teoria economica. Il bene comune è di tutti e di ciascuno e si realizza quando tutti, senza esclusione alcuna, beneficiano dello sviluppo. E’ un concetto moltiplicativo e se solo una persona sta a zero, quindi non ha nulla, azzera tutto il prodotto e non si realizza il bene comune. L’ottimo paretiano è invece un concetto additivo e l’importante è massimizzare la somma anche se molti rimangono a zero e non possiedono nulla, non realizzando in questo modo la giustizia distributiva.
    La DSC ha molti punti di contrasto con la teoria economica che prescinde dall’etica e dalla morale. Luigi Pasinetti elenca dieci punti di contrasto tra la DSC e la teoria economica tra cui il bene comune, la destinazione universale dei beni e la funzione sociale della proprietà privata, la superiorità del lavoro sul capitale, la solidarietà, la sussidiarietà, la componente di gratuità e di dono per la costruzione del bene comune.

  1. Europa. Il punto di partenza dell’Unione europea può essere fatto risalire al 1957 con la firma dei Trattati di Roma, con la nascita del Mercato Comune Europeo, tra Germania, Francia, Italia, Belgio, Olanda, Lussemburgo. Prima era nata la Comunità del Carbone e dell’Acciaio (CECA) che risolveva storici problemi economici tra Francia e Germania. Facciamo un grande salto con il Trattato di Maastricht del 1992, Trattato dell’Unione europea (Ue) che fissa il parametri di convergenza per entrare nell’Unione. Si tratta di parametri monetari e fiscali, tra cui il limite massimo per il rapporto deficit/PIL e per il rapporto debito pubblico/PIL. Nel 1999 nasce l’euro come moneta di conto, che entra in circolazione effettiva all’inizio del 2002. Si parte dalla moneta unica, pensando che poi, secondo la teoria funzionalista, tutto il resto sarebbe seguito. Ma questa fiducia illuministica si è rivelata vana; in più, si è commesso l’errore di allargare indiscriminatamente l’Unione europea fino a 27 membri con il principio dell’unanimità del voto, con Paesi molto diversi per livello di sviluppo, caratteristiche istituzionali e di storia. Si è ignorata la legge di Pareto del 20/80 secondo la quale il 20% delle cause determina l’80% degli effetti. Bisognava invece puntare sul nucleo storico e molto integrato economicamente dei sei Paesi fondatori della Comunità Economica Europea, aggregando gli altri con la necessaria gradualità. Per i sei si poteva proseguire con una integrazione rafforzata con politica fiscale comune, politica monetaria comune, debito comune. Debito comune magari garantito dalle enormi riserve auree dei sei Paesi fondatori, pari a oltre 9 mila tonnellate di oro, rispetto alle 8 mila degli USA. Storicamente non va dimenticato che l’Italia chiese un prestito alla Germania di un miliardo di euro, garantito con parte delle riserve auree italiane. Si tratterebbe di una vera e propria federazione tra i sei stati fondatori del 1957. Era naturalmente molto difficile governare in modo unitario 27 Paesi così diversi tra loro perché bloccati dalla regola del voto unanime e da molte altre differenze e così l’Unione europea si è più caratterizzata nel creare regolamenti e impacci burocratici che realizzare investimenti per lo sviluppo, l’innovazione e la competitività. Si è solo agito in stato di necessità per fronteggiare situazioni di grave crisi che ricordiamo sinteticamente: a) crisi dei debiti sovrani del 2011 con acquisti di enormi quantità di titoli del debito pubblico da parte della Banca Centrale Europea (BCE) e tassi di interesse negativi (politiche monetarie non convenzionali); b) crisi pandemica con la creazione del Recovery Fund per 750 miliardi di euro e debito comune; c) crisi della difesa europea con ReaArm Europe con un programma di 800 miliardi di euro. Questo programma potrebbe anche presentare degli aspetti positivi se consentisse di recuperare il ritardo tecnologico e di competitività dell’Europa rispetto agli Stati Uniti d’America e alla Cina, con forti ricadute sul settore civile. Non dobbiamo dimenticare che INTERNET e il GPS sono nati nel mondo militare. Dovrebbe trattarsi di una specie di Programma Spaziale Apollo degli Stati Uniti d’America, realizzato dalla NASA tra il 1961 e il 1972, e che ha consentito di recuperare il ritardo iniziale rispetto all’Unione Sovietica, superandola con lo sbarco americano sulla luna. Il Programma prevedeva commesse pubbliche alle imprese private, con una forte spinta all’innovazione e con una ricaduta sul settore civile. Un modo altamente efficace per fare politica industriale.
  1. Futuro dell’economia mondiale. Siamo di fronte al tramonto del multilateralismo e al prepotente emergere degli imperialismi di Stati Uniti, Cina e Russia e democrazia sempre più debole in Europa. Il nuovo Presidente degli USA Trump ha dato il colpo finale alle istituzioni economiche e finanziarie internazionali nate dopo gli accordi di Bretton Woods del 1944, a partire dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). Trump impone dazi sulle importazioni nella speranza di riequilibrare il pesante deficit americano degli scambi commerciali con l’estero. E l’Europa è una delle prime ad essere sul banco degli imputati. Nella realtà può trattarsi solo di minacce, anche perché non è sicuro che l’introduzione dei dazi garantisca il riequilibrio della bilancia commerciale. Trattandosi prevalentemente di importazioni che interessano le fasce alte di reddito degli americani, la domanda di importazioni è rigida e questo non fa diminuire le importazioni e nel contempo accresce l’inflazione importata. Maggiore inflazione spinge la Federal reserve verso politiche monetarie restrittive e rialzo dei tassi di interesse, con effetti negativi sulla crescita del reddito e sull’occupazione. Quindi grandi difficoltà di cui Trump si rende conto.
    La politica di Trump di apertura verso la Russia ha naturalmente lo scopo di impedire che la Russia cada sempre di più nella braccia della Cina. E ciò è avvenuto sia a causa della chiusura europea verso il petrolio e il gas russo che ci ha costretto a diversificare verso altri fornitori a prezzi più elevati rispetto a quelli praticatici dalla Russia e a causa delle sanzioni che ha colpito pesantemente le attività della Banca centrale russa attraverso il congelamento e la tassazione totale del rendimento delle attività stesse.
    In questo quadro, l’Unione europea avrebbe interesse a ristabilire migliori rapporti sia con gli Stati Uniti d’America che con la Russia.
  1. Conclusioni. Siamo partiti all’inizio sottolineando i contrasti tra il pensiero sociale della Chiesa e la teoria economica. Per il futuro della nostra Europa abbiamo bisogno di una convergenza verso i valori della DSC: sviluppo integrale dell’uomo e sua dignità, solidarietà, sussidiarietà, destinazione universale dei beni, bene comune. I padri fondatori dell’Europa erano tutti autentici cristiani: De Gasperi, Schuman, Adenauer ed è a loro che dobbiamo ispiraci per un autentica rinascita dell’Europa. Fondare l’Europa solo sulla moneta e sui valori economici ci ha portato in un vicolo cieco e ora dobbiamo uscirne, altrimenti, come affermava Benedetto XVI, l’Europa è destinata ad uscire dalle grandi traiettorie della storia. E non dimentichiamoci il grande insegnamento di Giovanni Paolo II: l’Europa per potere respirare e salire in alto ha bisogno di due polmoni: l’orientale e l’occidentale.

 

*Professore di Politica economica e monetaria all’Università di Roma “La Sapienza”

Visita esclusiva alla Basilica di Sant’Apollinare e alla Pontificia Università della Santa Croce – Domenica 23 marzo 2025

Visita esclusiva alla Basilica di Sant’Apollinare e alla Pontificia Università della Santa Croce – Domenica 23 marzo 2025

Il Presidente Giorgio Gulienetti è lieto di invitare i Soci e gli Amici della Sezione UCID Roma all’evento organizzato dalla Consigliera Angela Soccio

Domenica 23 marzo 2025

ore 10.00
Santa Messa celebrata da S.E.R. Mons. Paolo Schiavon
Sacrestia del Borromini, Chiesa di Sant’Agnese in Agone, Piazza Navona

ore 11.00
Visita esclusiva
Basilica di Sant’Apollinare e Pontificia Università della Santa Croce
Piazza di Sant’Apollinare, 49

Al termine pranzo conviviale presso il Ristorante ‘Gusto, Piazza di S. Apollinare, 41

Visita gratuita
Partecipazione al pranzo conviviale € 30,00

Per comprensibili esigenze organizzative è necessario confermare la partecipazione entro il 20 marzo a [email protected] specificando se si parteciperà al pranzo conviviale ed il numero di accompagnatori.

 Vi aspettiamo!

Conferenza Stampa “La Partita del Futuro ROMA BENE COMUNE” – Venerdì 21 marzo 2025

Conferenza Stampa “La Partita del Futuro ROMA BENE COMUNE” – Venerdì 21 marzo 2025

Il Presidente Giorgio Gulienetti è lieto di invitare Soci e Amici della Sezione UCID di Roma all’evento organizzato dalla Consigliera Cinzia Rossi insieme ai membri della Commissione Formazione Etica a supporto della Dottrina Sociale della Chiesa

La Partita del Futuro
ROMA BENE COMUNE

Venerdì 21 marzo 2025
FONDAZIONE ROMA –
Sala Rebecchini
Via M. Minghetti, 17 – Roma

Ore 10:00   SALUTI DI BENVENUTO
Franco PARASASSI, Presidente Fondazione Roma
Gianluca LUCIGNANO, Presidente Fondazione Roma Regeneration

Moderatore: Gian Guido VECCHI, Corriere della Sera

Ore 10:15    PERCHÉ SOSTENERE #LA PARTITA DEL FUTURO

ORGANIZZATORI E ISTITUZIONI
Giorgio GULIENETTI, Presidente UCID Roma
Andrea RAPACCINI, Presidente Comitato indirizzo Fondazione Communia
Cinzia ROSSI, Presidente OsPTI
Angelo LACOVARA, Capo Segreteria Direttore Generale Ufficio Scolastico Regione Lazio – MIM
Mauro D’UBALDI, Generale C. d’A. Comandante Logistico dell’Esercito

PARTNER
Marco MEZZAROMA, Presidente Sport & Salute
Giovanni Maria BENUCCI, Amministratore Delegato Fabrica Immobiliare
Marco SANTILLI, Direttore Marketing BCC Roma
Alberto LENZA, Amministratore Delegato TNotice
Francesco BOSIO, Direttore Generale Banca Cambiano
Carlo SANTINI, Presidente Fondazione Gabriele Berionne e Referente Associazione NO O.D.I.

Ore 11:00    CONDIVISIONE “BENE COMUNE ASSOLUTO: LA PACE”

PREMIO DI TESI MONS. ADRIANO VINCENZI “DIAOLOGO PER LA GIUSTIZIA E LA PACE”

S.E. Mons. Angelo Vincenzo ZANI, Bibliotecario Archivista Santa Romana Chiesa
Gennaro COLANGELO, Co-Direttore Dipartimento Beni Culturali Humanitas
Emmanuel CASABURI, Attore

Leggono le motivazioni e consegnano il Premio:
Rocco PEZZIMENTI, Professore Ordinario LUMSA
Carlo DELLASEGA, Vicepresidente Associazione Andiamo Avanti

Ore 11:30   CONFERENZA STAMPA – QUESTION TIME

COMMISSIONE ETICA: Giorgio Gulienetti, Cinzia Rossi, Paolo Cuccia, Vito Gamberale, Claudio Patalano, Roberta Palazzetti, Vito Gioia, Paolo Alberto De Angelis, Claudio Lozzi, Paolo Damiani, Raffaella Tiribocchi,Giuseppe Sigillò Massara, Emilio Rocchini, Andrea Rapaccini, Raffaele Zito, Oliviero Casale, Carlo De Masi, Federico Bucciarelli, Franceska Rama, Marco Abbati

“CONVIVIALITÁ CON GUSTO” Rinfresco di Arrivederci

Vi aspettiamo!

“La grande rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale: siamo solo agli inizi” a cura di Giovanni Scanagatta

LA GRANDE RIVOLUZIONE DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE: SIAMO SOLO AGLI INIZI

Giovanni Scanagatta*

Alcuni hanno definito l’intelligenza artificiale (IA) una grande rivoluzione simile a quella della scoperta dell’elettricità. E siamo solo agli inizi, per cui l’affermazione non appare esagerata.

Negli ultimi anni abbiamo avuto una forte accelerazione del progresso scientifico e tecnico in diversi campi: tecnologie dell’informazione e della comunicazione, biotecnologie, nanotecnologie, nuovi materiali, robotica, nuove fonti di energia con sviluppi del nucleare. Tutte queste aree verranno penetrate in modo orizzontale dall’intelligenza artificiale con grandi convergenze dagli esiti inimmaginabili. Avremo robot intelligenti in grado di badare alle faccende domestiche, ad assistere gli anziani e a colloquiare con loro per non farli sentire soli. E questo è un esempio per indicare che in futuro tutto sarà letteralmente rivoluzionato: nuovi modi di vivere, di produrre, di consumare, di lavorare. Aumenterà il tempo libero perché l’intelligenza artificiale ci libererà dalla fatica della mente, dopo che le varie rivoluzioni industriali ci hanno liberato dalla fatica delle braccia. La speranza è che il maggiore tempo disponibile sia dedicato all’arricchimento culturale e spirituale della persona e non ad uno sfrenato consumismo.

Tutto questo è stato intuito da un grande economista austriaco già agli inizi del secolo scorso:  Joseph Schumpeter che nel 1911 ha pubblicato un’opera fondamentale intitolata “Teoria dello sviluppo economico”. L’artefice dello sviluppo, secondo Schumpeter è l’impreditore innovatore, da distinguere dal manager. L’innovazione va intesa in modo molto ampio. Non solo innovazione di processo e di prodotto, ma anche scoperta di nuovi mercati, di nuovi metodi di comunicazione e di trasporto, di nuovi modelli organizzativi e gestionali delle imprese e così via. Quindi un’economia dinamica, e non statica, in cui il progresso scientifico e tecnico è endogeno. Nell’economia statica, il flusso circolare del reddito si ripete in modo costante e i prezzi sono governati dai costi, con profitti tendenzialmente nulli sotto la spinta della concorrenza. L’economia dinamica, con la scoperta di innovazioni rivoluzionarie, si caratterizza per mercati di tipo oligopolistico in cui i prezzi possono essere stabilmente mantenuti al di sopra dei costi medi, realizzando profitti.

Senza sviluppo, cioè economia dinamica, non ci sono profitti e senza profitti non c’è sviluppo. Questo processo naturalmente determina grandi ricchezze tipiche del sistema capitalistico e quindi possibili grandi disuguaglianze. E qui entra in scena il grande economista inglese Davide Ricardo che afferma che lo scopo fondamentale dell’economia è quello di spiegare le cause che determinano la ripartizione dei redditi e della ricchezza tra i fattori della produzione. Ma entra in scena anche J.M. Keynes con la sua domanda effettiva che determina lo sviluppo del reddito e dell’occupazione. Se la ricchezza è troppo concentrata in poche mani, con forti disuguaglianze, le propensioni totali al consumo sono troppo basse, determinando un moltiplicatore degli investimenti ridotto e quindi un livello del reddito insufficiente per assicurare la piena occupazione. Keynes propone allora l’intervento dello Stato con investimenti pubblici, per risollevare la domanda effettiva, il reddito e l’occupazione.

E’ interessante notare che la distinzione schumpeteriana tra economia statica ed economia dinamica la troviamo ben presente nell’economista italiano Marco Fanno che parla di economie progressive (M. Fanno, La teoria delle fluttuazione economiche, UTET, 1956).

Un altro punto fondamentale dell’opera di Schumpeter riguarda l’innovazione e la creazione di nuovi prodotti. Essi non sono, nella maggior parte dei casi, conseguenza della domanda dei consumatori ma frutto dell’imprenditore innovatore che li offre al mercato con intense campagne di marketing. Pensiamo al telefonino: non è che i consumatori abbiano chiesto alle imprese di produrli, ma sono le imprese che li hanno offerti al mercato.

Un terzo pilastro dello sviluppo è rappresentato per Scumpeter dalle banche che creano credito, consentendo all’imprenditore innovatore di creare beni e servizi per il mercato.

L’ IA è uno degli sviluppi tecnologici più rivoluzionari della nostra epoca. Essa sta cambiando profondamente il nostro modo di lavorare, di vivere e di pensare. Ecco alcuni aspetti chiave di questa rivoluzione:

  1. Avanzamenti nella tecnologia dell’IA

Negli ultimi anni, l’IA ha fatto enormi progressi grazie all’uso di modelli di apprendimento automatico (machine learning) e deep learning, che sono stati alimentati da enormi quantità di dati e da capacità computazionali sempre più potenti. Tecniche come il riconoscimento vocale, l’elaborazione del linguaggio naturale, la visione artificiale e la generazione automatica di contenuti sono diventate sempre più sofisticate e accurate.

  1. Trasformazione delle industrie

L’IA sta, ad esempio, trasformando settori come la sanità, i trasporti, l’energia, la finanza e la produzione:

  • Sanità: l’IA è utilizzata per diagnosticare malattie, analizzare immagini mediche, predire trattamenti e personalizzare le cure.
  • Trasporti: i veicoli autonomi sono un esempio di come l’IA possa rivoluzionare la mobilità, riducendo gli incidenti e ottimizzando i trasporti.
  • Finanza: l’IA è utilizzata per analizzare grandi volumi di dati finanziari, migliorando la gestione dei rischi, il trading e la prevenzione delle frodi.
  • I vantaggi delle grandi imprese rispetto alle piccole e medie imprese si possono, con l’IA, ridursi notevolmente. Le relazioni con i clienti  e con i fornitori possono essere ottimizzate indipendentemente dalla dimensione delle imprese; i rischi di natura ambientale, sociale e di governance possono essere notevolmente ridotti con l’ausilio dell’IA; lo stessa cosa dicasi per le campagne di marketing. Aumentano, in definitiva, con l’IA i vantaggi del modello “piccole imprese e grandi reti” rispetto al modello alternativo “grandi imprese integrate”. Tutto questo offre grandi opportunità al nostro sistema economico fondato sulle imprese di piccole e medie dimensioni. Per coglierlo dobbiamo soddisfare una serie di condizioni, tra cui lo snellimento burocratico che appesantisce enormemente il sistema e una maggiore autonomia delle imprese.
  1. Cambiamento nel lavoro e nelle professioni

L’IA ha il potenziale di automatizzare molte attività ripetitive e di routine, portando a una trasformazione dei posti di lavoro. Sebbene ciò possa aumentare l’efficienza e ridurre i costi, solleva anche preoccupazioni relative alla perdita di posti di lavoro, richiedendo una maggiore attenzione alla riqualificazione e alla formazione delle persone.

  1. Etica e regolamentazione

Con l’aumento dell’uso dell’IA, emergono fondamentali preoccupazioni etiche. La trasparenza, la responsabilità e la privacy sono temi cruciali. Le decisioni prese dall’IA devono essere comprensibili e spiegabili, specialmente in ambiti come il diritto, la sanità e la finanza, dove gli errori possono avere conseguenze gravi.

E qui sono di grande aiuto i grandi valori della Dottrina sociale della Chiesa che sono lo sviluppo integrale dell’uomo e la sua dignità, la solidarietà, la sussidiarietà, la destinazione universale dei beni, il bene comune. Il Papa che ha dedicato maggiore attenzione agli aspetti morali ed etici della tecnica è stato Benedetto XVI, con un intero capitolo, il sesto, che parla dello sviluppo dei popoli e la tecnica. Non era mai successo nella lunga storia del pensiero sociale della Chiesa, dalla Rerum novarum di Leone XIII del 1891 ad oggi. Ecco le parole di Benedetto XVI che troviamo nel punto 70 della Caritas in veritate: “La tecnica attrae fortemente l’uomo, perché lo sottrae alle limitazioni fisiche e ne allarga l’orizzonte. Ma la libertà umana è propriamente se stessa, solo quando risponde al fascino della tecnica con decisioni che siano frutto di responsabilità morale”.

  1. Futuro dell’intelligenza artificiale

Il futuro dell’IA è affascinante e pieno di possibilità. Ci sono speranze per applicazioni sempre più avanzate in vari campi, ma anche preoccupazioni riguardo alla creazione di intelligenze artificiali troppo potenti e incontrollabili. La cosiddetta intelligenza artificiale generativa (AGI), che sarebbe in grado di svolgere qualsiasi compito cognitivo umano, è ancora lontana, ma gli sviluppi in quella direzione potrebbero cambiare radicalmente la nostra civiltà.

La grande rivoluzione dell’IA non riguarda solo la tecnologia in sé, ma anche come essa interagisce con la società, influenzando la nostra vita quotidiana, le nostre decisioni politiche e le nostre strutture economiche. In definitiva, siamo solo all’inizio di una trasformazione che potrebbe avere un impatto rivoluzionario sul nostro futuro.

  

Nota. La relazione stimata tra variazioni percentuali della popolazione mondiale e variazioni percentuali della produttività mondiale in più di 2 mila anni di storia dalla nascita di Cristo, è la seguente: ∆%POP = 0,15 + 0,67 (∆%RED – ∆%POP), dove POP rappresenta la popolazione mondiale e RED il reddito mondiale. Il coefficiente di determinazione tra le due variabili risulta elevato e pari a 0,90. Secondo tale relazione lineare, un aumento del reddito mondiale del 3% porta ad un aumento della popolazione mondiale dell’1,29%. Quindi una produttività dell’1,71%.

 *Professore di Politica economica e monetaria all’Università di Roma “La Sapienza”

 Roma 3 marzo 2025

Presentazione “Non possiamo salvare il mondo ma ci proviamo” – LEADER E STAFFETTA VALORIALE, RACCONTARSI TRA GENERAZIONI – Martedì 4 marzo 2025

Presentazione “Non possiamo salvare il mondo ma ci proviamo” – LEADER E STAFFETTA VALORIALE, RACCONTARSI TRA GENERAZIONI – Martedì 4 marzo 2025

Lo scorso 4 marzo il nostro Presidente Giorgio Gulienetti e la consigliera Cinzia Rossi hanno portato il loro contributo scaturito dalla lettura del libro di Isabella Covili FaggioliNon possiamo salvare il mondo ma ci proviamo”  in un convegno aperto dal Presidente del Cnel Renato Brunetta, che ringraziamo per averci ospitati.

I Leaders sono condottieri di organizzazioni, ma ancor prima persone che hanno la responsabilità di contribuire all’evoluzione dell’umanità nella storia, creando relazioni di valore a partire dal rapporto con i giovani, all’interno delle proprie famiglie e non solo. Quali valori? Come ripensare la staffetta generazionale? Possiamo darci tutti insieme l’obiettivo di provare a generare una “Staffetta valoriale” a beneficio di tutte le generazioni?

La presenza di UCID Roma all’interno di questo dibattito è stata significativa, mostrando di poter dare un importante indirizzo rivolto all’intera classe manageriale italiana ben rappresentata al tavolo.

Visita esclusiva alla Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri e ai resti delle Terme di Diocleziano – Sabato 1 marzo 2025

Visita esclusiva alla Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri e ai resti delle Terme di Diocleziano – Sabato 1 marzo 2025

Il Presidente Giorgio Gulienetti è lieto di invitare i Soci e gli Amici della Sezione UCID Roma all’evento organizzato dal Consigliere Prof. Ing. Luca Mazzola, referente della Commissione rapporti con altre Associazioni cattoliche, Diocesi, Vicariato e Città del Vaticano

Visita esclusiva alla “Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri e ai resti delle Terme di Diocleziano – percorso tra arte fede e cultura

Sabato 1 marzo 2025 ore 9.45
Piazza della Repubblica, 11 – Roma

Al termine della visita pranzo conviviale presso “Oratorio Bistrot” – Piazza di San Bernardo, 105

Visita guidata gratuita
Partecipazione al pranzo conviviale € 30,00

Per comprensibili esigenze organizzative è necessario confermare la partecipazione entro il 24 febbraio a [email protected] specificando se si parteciperà al pranzo conviviale e il numero di accompagnatori.

Vi aspettiamo numerosi!