di Ermanno Montobbio Socio UCID Gruppo Ligure
Certamente ne avremmo fatto a meno. Un ”nemico” sconosciuto che in poco tempo ci ha circondati tutti e ha colpito duramente molti nostri connazionali.
Un nemico che ha bloccato un popolo ma che non fermerà le sue intelligenze, conoscenze, competenze, infrastrutture, risorse umane e strumentali.
Stiamo imparando tante cose. Le persone a cui teniamo e quelle che tengono a noi. La generosità di molti e l’egoismo spaventato di qualcuno.
L’importanza di alcune professioni: medici, infermieri ma anche tanti altri che mandano avanti l’Italia.
Certamente è vero che dall’unione dell‘intelligenza di tutti, ognuno nel suo campo, sarà possibile trovare soluzioni nel breve e nel medio periodo.
Soluzioni che possano e potranno organizzare una miglior vita sociale (lavoro e welfare), nuove soluzioni economiche per le imprese e soluzioni volte a dare più valore alla scuola e alla ricerca.
C’è però una caratteristica che contraddistingue il problema che ha indotto il coronavirus, che già sta producendo i suoi frutti: non tanto lo “stare a casa “ma “stare di nuovo insieme” per riportare alla memoria le cose che si facevano e ci rendevano uniti verso le difficoltà. Primi su tutti i valori della famiglia.
Questo periodo ci farà’ riflettere anche sugli enormi passi avanti della ricerca e dell’innovazione che ci hanno permesso, in pochi giorni, di cambiare il sistema organizzativo del lavoro e della scuola.
Abbiamo trascorso anni di grandi risultati e non ce ne siamo resi conto fino a ieri.
In due mesi abbiamo capito che se riusciamo a sconfiggere “questo nemico” con l’unione delle intelligenze di tutti saremo in grado di risolvere anche i problemi dell’immigrazione, della fame, dell’acqua, della malaria, del lavoro, dell’ambiente.
Certamente potevamo fare a meno del “coronavirus” ma addirittura ci ha insegnato che “quella sanità’ “che ritenevamo fosse uno dei fiori all’occhiello dell’Italia aveva dei gap tali da non riuscire a curare tutti quelli che ne hanno bisogno.
Grazie quindi ancora una volta alla divina Provvidenza, che ci ha riuniti tutti: famiglie, figli, anziani, lavoratori, scienziati in un periodo di riflessione che ci ha fatto capire i nostri limiti, le nostre presunzioni, ma nello stesso tempo la possibilità di ambire ad una migliore qualità’ di vita nei prossimi anni!