di Lorenzo Quilici Socio Ucid Gruppo Ligure
Può essere superfluo illustrare le mille attrazioni di New York: decine sono le guide turistiche e i siti web che già lo fanno, soffermandosi su musei, parchi, negozi noti in tutto il mondo. Nella mia settimana newyorchese di fine novembre 2019 ho voluto visitare anche alcuni luoghi legati all’emigrazione italiana e al cattolicesimo. Il mio particolare tour ha preso avvio con una visita alla Cattedrale di St. Patrick, situata nelle 5th Avenue. A fianco della Cattedrale sorge il palazzo arcivescovile di New York, dove sono presenti tre targhe commemorative delle visite dei Papi: Paolo VI nel 1965 e Giovanni Paolo II nel 1979 e nel 1995. Del passaggio del Papa nella “Grande Mela” nel 1979 rimane un’altra una piccola traccia, visibile solo agli occhi più attenti: infatti, camminando da Battery Park lungo Broadway si possono notare sul marciapiede delle strisce che riportano i nomi dei protagonisti delle sfilate che si sono susseguite da fine ‘800 ad oggi: è il cosiddetto Canyon of heroes. E proprio tra gli heroes – oltre agli italiani Armando Diaz, Dino Grandi, Italo Balbo, Alcide De Gasperi, Giovanni Gronchi, Antonio Segni e a decine di altre personalità di tutto il mondo – vi è pure San Giovanni Paolo II che, il 3 ottobre 1979, percorse questa celebre strada. Uno dei punti di maggior interesse storico e religioso riguardante l’emigrazione italiana è sicuramente la Chiesa della Nostra Signora di Pompei (Our Lady of Pompeii) situata a Manhattan, in Carmine Street. La Chiesa è nota per il fatto di essere stata un punto di riferimento a cavallo tra il XIX secolo e il XX secolo, grazie all’opera dei Padri scalabriniani, per migliaia di immigrati italiani. Sicuramente vi sono altri luoghi storici legati al mondo cattolico, come la Chiesta di Sant’Antonio da Padova (ieri come oggi fulcro della spiritualità della comunità italoamericana). Quindi, ci sarà sicuramente un altro viaggio!