Vivere in montagna si può – Giacomino Iob

Conoscere un friulano significa conoscere una cultura, un modo di vivere, di pensare e di credere di una popolazione, i cui connotati di serietà, laboriosità, dedizione, amore della terra e della propria appartenenza, ne costituiscono il  patrimonio preciso. Giacomino Iob appartiene a questa “razza” di friulani DOC e nella sua serenità, pacatezza, determinazione assolutamente disarmanti, ti introduce e ti coinvolge nel suo mondo che trae origine dalle cose di Dio e dalla Dottrina Sociale della Chiesa e si concretizza in opere  preziose e determinanti per le persone e per il territorio cui appartengono. Iob nasce in un paesino di sole quattrocento anime, posto a quasi seicento metri nella montagna carnica del Friuli, Illegio di Tolmezzo. Come per tutti i paesi di montagna non toccati dal turismo, il paese tende a spopolarsi e la gente ,specie i giovani, scendono necessariamente a valle per cercare un lavoro.

Il destino del paese è segnato e soltanto un miracolo o il miracoloso intervento di una idea straordinaria può fermare o invertire un esodo senza ritorno.  L’idea-intuizione che Giacomino Iob ha in testa e realizza e quella di dare alla popolazione, specialmente femminile, una attività in loco, quasi di tipo casalingo. Trattenendo la donna nella propria abitazione, la famiglia non si disgrega e non abbandona più il territorio.

Fonda una Cooperativa, la COOPERATIVA NORD 2000 SOCIETA’ COOPERATIVA dove i soci (diremmo meglio le socie) contribuiscono direttamente e responsabilmente alla operatività e fruiscono dei  benefici della attività stessa. Ciò avveniva 15 anni fa, nel 1992.  E’ interessante capire come e perché nasce una tale idea, quale la sua genesi che  certo non può prescindere da un amore viscerale per la terra che ha dato i natali ma che origina ancor più da lontano, da una fede che diventa vita vissuta; è Giacomino Iob stesso che ce ne traccia i connotati. La prima ispirazione gli viene dalla Bibbia: nel 586 a C. viene distrutta Gerusalemme e il popolo di Dio è disperso oltre i confini della sua terra. Ma Dio manda un profeta, Ezechiele che per voce del Signore, rincuora il popolo e gli promette un felice ritorno in patria.

Con l’Editto di Ciro (538 a C.) agli esuli è consentito il ritorno nelle proprie terre e con l’aiuto del sacerdote Esdra, il popolo ritorna e trova la forza per ricostruire la città e il tempio. La seconda ispirazione, un ricordo quasi angosciante, gli perviene da un fatto drammatico capitato alla sua terra: “Quasi 31 anni fa il Friuli fu colpito da una rovinosa distruzione, un terremoto devastante; i Friulani sono stati costretti, più di 40 mila ad andare esuli a Lignano, Bibione,e Grado.”

Come tutti sanno, “il popolo friulano si è rialzato, è salito sulle impalcature con un coraggio, una fierezza, una audacia che ha commosso e stupito il Paese, tanto che si è parlato in pari calamità, di Modello Friuli”. Mentre oggi il Friuli può essere considerata una regione economicamente sviluppata, la sua montagna sta morendo per un impressionante spopolamento, “un esodo di dimensioni bibliche. Si chiudono le scuole e nei paesi restano soltanto gli ultimi anziani” e con essi i valori storici, umani, culturali, morali e spirituali della gente di montagna”.  Terza ed ultima ispirazione fondante è stata l’eredità spirituale e morale del grande Giubileo del 2000 che secondo la tradizione ebraica prevedeva anche connotazioni di ordine sociale: “il riscatto degli schiavi, la liberazione dei prigionieri, il condono dei debiti, il ritorno in possesso dei terreni e case delle famiglie che li avevano perduti.

E poi gli inviti (“Apostolorum limina”del 1974) a realizzare opere di carità e di fede a servizio dei propri fratelli. La Bolla del 1998 di Giovanni Paolo II che ricorda che  “il genere umano si trova di fronte a forme di schiavitù nuove e più ostili del passato”. Da queste ispirate considerazioni, Giacomino Iob trae la precisa convinzione di dover intraprendere una vera e propria missione per il suo paese, la sua terra, la sua gente.

Si propone innanzitutto di sollecitare una  mobilitazione rivolta alla sua gente, perché resti gelosa custode della montagna; ai politici perché ne difendano le tradizioni e la cultura e a tutta la Chiesa Udinese perché sia per tutti Mater e Magistra.  Nasce così la Cooperativa Nord 2000.

La Cooperativa ha una doppia attività:

– Servizi di pulizie.
– Produzione in conto terzi.

Il primo occupa 30-32 socie lavoratrici che lavorano presso il gruppo Bardelli e il più grosso Centro Commerciale della regione, chiamato “Città Fiera” a Torreano di Martignacco. Il servizio è attivo dal 1993 e sostiene anche le altre iniziative di conto terzi quando queste subiscono crisi di mercato.  La produzione in conto terzi ha percorso due momenti produttivi: l’assemblaggio di astucci per occhiali, ora in fase di abbandono, e la cucitura di lenzuola di alta qualità che sono destinate ai più prestigiosi negozi dell’Europa. Questa attività che nelle ambizioni di Iob, dovrebbe avere un forte sviluppo grazie agli apporti di stile, gusto e tradizione italiana, occupa attualmente una quindicina di persone, sempre donne.

Si potrebbe osservare quanto esiguo sia il numero delle persone impiegate nella Cooperativa, complessivamente solo 45. Noi pensiamo esattamente il contrario!  Ben 45 donne, 45 famiglie godono già oggi del lavoro nel proprio territorio; hanno potuto vivere presso le proprie abitazioni, nella propria tradizione domestica,  sono rimaste nel territorio a conservare storia, cultura e in definitiva la vita di tutta la popolazione montana. Le iniziative di Giacomino Iob, non si esauriscono certo nei settori appena citati ma altre, nuove e importanti stanno già oggi venendo alla luce. Iob è convinto che il mercato offra soltanto due possibilità: un’alta, molto alta qualità o una bassa qualità per un alto consumo.

Il lavoro di confezione e cucitura, essendo strettamente artigianale, non può che collocarsi nella alta qualità cercando quelle nicchie di mercato dove “i Clienti ricercano aziende capaci di offrire buon servizio e buon rapporto di qualità/prezzo con la garanzia di qualità ed affidabilità”. In questa fascia di mercato si possono spuntare prezzi superiori e questo è un punto di forza della Cooperativa. Punto di debolezza è invece rappresentato della difficoltà di adeguare la qualità stessa del personale femminile attraverso una formazione adeguata che risulta nella fattispecie, lenta, laboriosa ed onerosa.

Le iniziative avviate con tanta determinazione e successo, comportano alcune conseguenze che definiremmo virtuose.

E’ lo stesso Iob a presentarcele:
la prima è di evitare la emigrazione verso il fondovalle intasando altri centri già occupati.
La seconda è la capacità di “fare squadra insieme” diffondendo una cultura imprenditoriale che sa integrare in modo sinergico attività complementari.
La terza è di acquisire capacità di realizzare un artigianato di qualità e di andare sui mercati internazionali.

Trasferiamo integralmente quanto Giacomino Iob dice in proposito con il suo entusiasmo contagioso:

“L’aspetto antropologico è importantissimo perchè comporterà amore nel lavoro da parte dei lavoratori-soci e amore nell’immagine da parte dei dirigenti-menager delle aziende. La crescita dello standard qualitativo dell’offerta sarà data dall’applicazione entusiasta e vincente, fatta di passione e collaborazione mai imposta e senza dispersioni (…) aiutandosi l’un l’altro dentro le aziende e nel territorio, crescendo tutti insieme (…). Si arriverà a un prodotto con tante mani e un’anima sola inimitabile e di stile riconoscibile. (…)

Innovazione dunque nella gestione del personale, ricondotta alle logiche del Bene Comune, in cui la produttività è conseguenza della responsabilità sociale di ciascuno, in un ricupero di merito, onestà e capacità, dentro e fuori l’azienda, in una comunità sempre meglio integrata con la stessa”. Si nota come l’attività imprenditoriale di Iob sia vissuta in termini di missionarietà rivolta all’uomo e al suo territorio come fossero interagenti l’uno con l’altro; come se l’esistenza dell’uno dipendesse sostanzialmente e inevitabilmente dall’esistenza dell’altro.

La straordinaria ed entusiasmante iniziativa di Giacomino Iob, ha già sortito un ulteriore effetto che avrà ripercussioni benefiche su tutto il territorio circostante: la creazione della prima sezione UCID di Tolmezzo.