E’ con vero piacere che allego l’invito organizzato da Ucid Marche, in Ascoli Piceno,  il giorno 19 settembre 2023,  alle ore 19:00 nella sala conferenze del Caffè Meletti, dove avremo il piacere di ospitare l’imprenditore calabrese  Vincenzo Linarello che per altro, diversi anni fa, molti di noi hanno ascoltato a Loreto, località Montorso.

L’occasione è per la presentazione della sua ultima opera  “manuale dell’etica efficace”.

Ringrazio i presidenti delle sezioni delle Marche per il loro contributo e vi aspetto all’incontro.

Ho avuto la fortuna di incontrarlo diverse volte, ascoltare la sua storia ed apprezzare il suo coraggio, la sua determinazione e la sua “fantasia imprenditoriale” .

Proprio oggi un articolo del Corriere della Sera – BUONE NOTIZIE – L’impresa del Bene, ha parlato di Vincenzo Linarello riassumendo la sua vita negli ultimi venti anni in un territorio come la Locride.

Non aggiungo altro, potete leggere il  contenuto che allego di seguito, ed avere una idea di chi è Vincenzo e, magari, lo potrete apprezzare meglio partecipando all’incontro.

Un caro saluto a tutti.

Remo Fiori

Pres. Ucid Marche

 

 

CORRIERE DELLA SERA – BUONE NOTIZIE – L’IMPRESA DEL BENE

La sfida di Vincenzo Linarello: «L’etica sociale e il lavoro così Goel combatte la ‘ndrangheta»»

diElisabetta Soglio

I vent’anni del Consorzio cooperativo che contrasta la criminalità organizzata attraverso il coinvolgimento della comunità. Il fondatore: «Il nostro manuale, proposta politico-culturale di rinnovamento»

«segni efficaci», qui, sono almeno un paio. Il primo è poter dichiarare che ormai da sei anni nessuno della grande comunità di imprenditori, cooperatori, attivisti che fa riferimento a Goel è più stato danneggiato dalla ‘ndrangheta, come invece accadeva prima. Il secondo è constatare, cifre alla mano, che «ribellarsi alla mafia oggi è conveniente» perché, ad esempio, i soci produttori di Goel Bio prendono 50 centesimi al chilo (prezzo all’origine) per le arance bio conferite, mentre il prezzo medio locale è 10-15 centesimi. Vincenzo Linarello, classe 1970, calabrese innamorato della sua regione, ha messo la sua esperienza e i suoi studi personali di economia, sociologia, psicologia, nel libro «Manuale dell’etica efficace», che segna lo spartiacque per questa esperienza arrivata al suo ventesimo compleanno: il passaggio «da testimonianza a proposta politico-culturale».

Un passo indietro. Nel 2003 Linarello con un gruppo di cooperative sociali e associazioni dà vita a Goel nella convinzione che «i sistemi possono essere fronteggiati solo dalle comunità, non dai singoli e neppure da una sola organizzazione». Goel è un termine ebraico che significa «riscattatore», perché «pensiamo che ognuno debba farsi goel degli altri, specialmente dei più deboli e senza potere». Questo pensiero si è tradotto in numeri: 13 cooperative sociali, 2 agricole, 2 associazioni, 1 fondazione, 32 aziende, che danno lavoro dipendente a 325 persone, una cifra inestimabile di collaboratori, e un valore complessivo della produzione di circa 10 milioni di euro. E poi accoglienza dei minori, accoglienza dei migranti, servizi sanitari e sociali per persone con disagio psichico e ancora altro. In mezzo, il riferimento al vescovo di allora monsignor Bregantini, la collaborazione con il giudice Nicola Gratteri (che firma con Antonio Nicaso la prefazione al libro di Linarello), un manifesto presentato nel 2016 a Catanzaro per il riscatto della Calabria e tanto amore per questa terra e la sua gente.

I «segni efficaci» sono necessari per «innescare il cambiamento» che il Manuale scritto da Linarello indica come meta raggiungibile affidando il suo pensiero «a tutti coloro che non vogliono stare a guardare». «Girando l’Italia – spiega Linarello – mi sono accorto che ci sono le condizioni per attuare un cambiamento strepitoso». L’ostacolo è quella che nel libro viene indicata come «depressione sociale»: «Significa non riuscire ad aprirsi alla speranza e far prevalere l’idea che ognuno di noi sia piccolo, solo e marginale, ininfluente contro mali e problemi fuori portata. Ma così siamo noi a bloccare il cambiamento, impedendoci persino di provare».

All’inizio l’attività di Goel non è stata semplice: attentati, intimidazioni, minacce anche molto pesanti hanno accompagnato la nascita delle prime imprese sociali e le adesioni dei primi soci. Anche qui, la risposta è stata non arrendersi e, anzi, unirsi: come nel caso, citato nel libro del socio di Goel e ristoratore Pino Trimboli, minacciato di morte durante le festività natalizie del 2018. «Come risposta – ricorda Linarello – avevamo avviato una campagna di denuncia di quegli atti coinvolgendo il territorio. Il risultato è che la ‘ndrangheta non ha osato avvicinarsi più al suo ristorante che invece ha triplicato i numeri dei suoi clienti». E così è stato con Cangiari che nel 2009 è arrivato sul mercato come primo marchio di moda etica di fascia alta: recupero della tradizione (quella del telaio a mano), filiera comunitaria fatta da cooperative sociali, produzione etica e biologica certificata: con anche uno show room espositivo inaugurato nel 2010 a Milano all’interno di uno spazio confiscato alla ‘ndrangheta.

E poi la filiera del turismo e delle attività ricettive, anche queste storico bacino di potere malavitoso: «Abbiamo dato vita ai Viaggi del Goel, un nostro tour operator che propone un turismo responsabile in Calabria che si rivolge a viaggiatori più che a turisti», riassume Linarello. E funziona. Mai avuto paura di contrastare un nemico troppo grande e troppo radicato, anche culturalmente? «Il nemico è una minoranza – risponde Linarello – e la maggioranza è composta da calabresi desiderosi di mostrare il vero volto di questa terra. Certo, il nemico è strutturato la gente non sempre lo è: per questo ci siamo organizzati in cooperative e imprese sociali e poi da lì i consorzi e da lì la comunità di Goel – Gruppo Cooperativo. Che certo, resta più piccola della rete della ‘ndangheta: ma ha dimostrato che quando le comunità si organizzano sono più forti delle mafie».

Il futuro? «Noi siamo sempre stati apprezzati, ma venivano visti come un caso eccezionale. Invece vogliamo dimostrare che l’esperienza di Goel è replicabile, si rifà a un nuovo approccio dell’etica, l’etica efficace appunto, potente e innovativo; un metodo che applicato nei processi di cambiamento sociale, nella politica, nell’economia e nella gestione d’impresa, nella politica, nella democrazia e nella organizzazione e gestione dello Stato, funziona e può fare la differenza nel nostro futuro. E il «Manuale dell’etica efficace» può dare un metodo al grande desiderio di progresso che ancora resiste ed è diffusissimo». Eccola, la sfida del cambiamento possibile.