l’impegno del privato, nella responsabilità del res-pubblica
Lo scorso 23 ottobre a Grottammare (Ascoli Piceno) il gruppo regionale UCID delle Marche in collaborazione con la sezione di Ascoli Piceno (con il forte impegno e sostegno del Cav. Pietro Santarelli) ha promosso ed organizzato un incontro confrontandosi sul “Welfare Sussidiario”: moderati dal prof. Angelo Ferro (presidente nazionale UCID) sono stati coinvolti i migliori esponenti territoriali del mondo imprenditoriale (Cav. Lav. Pietro Santarelli, Paolo Andreani – presidente Confindustria Marche, Lucio Marcotullio – patron della Brioni Roman Style, Francesco Casoli, imprenditore della Elica, azienda produttrice di cappe da cucina), delle istituzioni (Gian Mario Spacca – Governatore Regione Marche, Marco Pacetti – Rettore Università Politecnica delle Marche), del mondo ecclesiale (S.Em. Card Salvatore de Giorgi, Vescovo di Ascoli Piceno S. E. Silvano Montevecchi, Vescovo di San Benedetto del Tr. S. E. Gervasio Gestori ), delle associazioni laicali (Maurizio Ramazzotti - Presidente Ucid Ascoli Piceno, Paolo Capogrossi – Presidente Ucid Marche).
Molti gli aspetti che sono stati posti al centro del dibattito: l‘housing sociale delle fondazioni bancarie, gli accordi di welfare aziendale introdotti in varie realtà industriali, il quoziente familiare applicato da alcune amministrazioni pubbliche locali, il mondo del volontariato con le organizzazioni no profit, sono le strade da seguire per mantenere adeguato il livello di contribuzione del privato sul pubblico.
Tra gli innumerevoli spunti di riflessione presenti nell’enciclica “Caritas in Veritate” l’UCID sta approfondendo il tema del Welfare Sussidiario che ha la finalità di formare quel consorzio umano che è sinonimo di vera civiltà attraverso varie forme. Il “Welfare sussidiario”, in definitiva, si deve affiancare al Welfare State in quanto quest’ultimo non riesce più a far fronte a tutte le esigenze sociali: una linea di continuità anche con quanto espresso nel documento elaborato dalla UCID School (brevemente presentato da Manlio d’Agostino, presidente nazionale UCID Giovani, all’inizio dei lavori), 10 punti che sono stati condivisi sia con il Ministero del Welfare ma anche nel corso dei lavori delle Settimane Sociale della Chiesa (appena conclusesi a Reggio Calabria).
Il Cav.Lav. Arch. Pietro Santarelli (Presidente onorario Sezione UCID di Ascoli Piceno), dopo il saluto di benvenuto, ha sottolineato che questo “incontro offre l’importante opportunità di riflettere sul tipo di società che vogliamo costruire, consapevoli che il modello finora consolidato ha fatto della competizione e della massimizzazione del profitto, i suoi tratti principali“.
I relatori che si sono susseguiti hanno evidenziato e sottolineato come sia essenziale porre la persona umana al centro delle nostre iniziative, considerandola il vero fine ultimo dell’economia solidale.
Il Cav. Lav. Lucio Marcotullio (Penne, PE) – si definisce un “imprenditore un po’ strano” anche se il tempo gli ha dato ragione e si sono ottenuti risultati positivi. “Mi ero accorto come l’industrializzazione stava facendo perdere la <<maestria degli artigiani del cucito>>. Non c’era l’esigenza di creare posti di lavoro ma piuttosto di recuperare una professionalità, che non avrebbe visto – di li a poco – alcun futuro: la tradizione di 2000 anni dei sarti abruzzesi.
Le conclusioni affidate al S.EM.R. Card. Salvatore De Giorgi (consulente ecclesiastico nazionale dell’UCID): ha sottolineato come al Santo Padre è ben noto quale sia l’impegno dell’Unione nella divulgazione della Enciclica “Caritas in Veritate”, avendone parlato in occasione del viaggio pastorale recentemente fatto in Sicilia.
Richiamando le parole di Benedetto XVI, il Card. De Giorgi ha affermato “È importante avere ben presente che di fronte agli innumerevoli compiti, non dobbiamo scoraggiarci perché la Fede e la presenza di Dio ci accompagna e ci rafforza”. L’uomo non è in grado di gestire da solo il proprio progresso ma solo con l’aiuto di Dio si può puntare ad un “nuovo umanesimo integrale. Gli imprenditori e dirigenti santificano la loro vita, attraverso il proprio lavoro, con la fedeltà a Dio”.