Essere giusti: uno sguardo rivolto alla persona”, l’incontro organizzato dal Movimento Nazionale dei Giovani UCID, svoltosi lo scorso 1 luglio nel contesto della splendida sala Quadra del Circolo Ufficiali dell’Esercito di Torino, ha visto la presenza di numerose autorità civili e militari, nonché da molti rappresentanti dell’Unione provenienti da tutte le parti d’Italia.

Dopo il saluto di Riccardo Ghidella (presidente della sezione di Torino) e di Gian Carlo Picco (presidente del gruppo Piemonte – Val d’Aosta), la neo responsabile dei Giovani della sezione UCID di Torino, Barbara Graffino, ha dato lettura dell’intenso messaggio augurale inviato dall’Arcivescovo di Torino, S.E.R. Mons. Cesare Nosiglia.

L’on. Michele Vietti, vicepresidente del CSM (Consiglio Superiore della Magistratura), ha introdotto i lavori con una vera e propria Lectio Magistralis sugli aspetti fondamentali di un comportamento giusto, sia sul piano teorico (richiamando persino l’Antigone di Sofocle con al centro la figura dell’eroina diventata simbolo della “legge etica” che si contrappone alla posizione hegeliana dello Stato assoluto) che sulla sua applicazione concreta al sistema giudiziario italiano. Una relazione introduttiva che ha orientato la successiva tavola rotonda, grazie ai numerosi spunti, che hanno suggerito la necessità cristiana di saper coniugare lo Ius con la Lex fino alla proposta di avviare un controllo qualitativo sulla macchina giudiziaria per garantire al cittadino un vero esercizio dei propri diritti.

La seconda parte dell’incontro è stata caratterizzata, da un dialogo (così come definito e richiamato da S.Em. Rev. Card. Ravasi in un recente intervento pubblicato sull’Espresso) frizzante e molto interattivo con quattro eminenti relatori: non una sequenza di relazioni predefinite, ma la “breve” risposta al “fuoco di domande” poste dal moderatore Manlio d’Agostino (presidente nazionale del Movimento Giovani) che hanno avuto come tema di fondo l’esempio, come momento di educazione dei giovani.

Il primo ad essere stato chiamato al tavolo è stato il dottor Raffaele Guariniello, sostituto procuratore della Repubblica di Torino, che si è soffermato sulla “vocazione” dell’attività dei magistrati, e sul senso di responsabilità di saper portare avanti l’azione penale anche con sacrificio, superando gli ostacoli formali e puntando alla sostanza. Il procuratore (noto in tutta Italia per le sue importanti inchieste) non ha risparmiato delle critiche ad alcuni suoi colleghi, ma anche complessivamente ad un sistema spesso poco efficiente che, come sintetizzato nella Sua proposta finale dovrebbe puntare alla creazione di una procura nazionale specialistica sulla “salute”.

Quindi, Luigi Carunchio (presidente dell’Unione Nazionale dei Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili) che ha movimentato il dibattito mettendo quel po’ di necessario pepe nelle sue risposte, ma anche richiamando l’attualità della Finanziaria e della quotidianità: un modo molto pragmatico che ha riportato le questioni tecniche vicine alla realtà della quotidianità degli imprenditori, dei professionisti e dei dirigenti.

Andrea Gemma (Professore di Istituzioni di Diritto Privato, presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Palermo) ripartendo dalle distinzioni fondamentali della giustizia elaborate da Aristotele e da S.Tommaso si è soffermato su di una impostazione del nostro corpus normativo poco ispirato alla giustizia sociale, e molto più focalizzato su quella distributiva.

Giuseppe Gorgone, Presidente del Collegio dei Probiviri di UNIREC Confindustria SIT, partendo dalle statistiche sulle difficoltà dei pagamenti nel segmento B2B, ha evidenziato come l’esercizio di alcuni diritti “essenziali” in ambito imprenditoriale trovino degli ostacoli significativi, che possono essere anche definiti come “ingiustizie”.

A margine, nonostante i lavori si siano protratti fino a tardi, la conclusione è stata sostituita dalla proposizione di alcune possibili modifiche e migliorie al sistema per renderlo più giusto: oltre a quella del VicePresidente del CSM, Michele Vietti, e del Procuratore Raffaele Guariniello, il dottor Carunchio ha proposto la eliminazione del denaro contante, a fronte di una riduzione della burocrazia delle registrazione e dei controlli, mentre Gorgone ha suggerito di poter velocizzare i tempi per la tassazione degli atti (step necessario per ottenere un decreto ingiuntivo) parificandoli a tutti gli altri compiuti dall’Agenzia dell’Entrate.

Oltre ad una significativa partecipazione di persona, è stata rilevante anche l’attenzione dei media locali e nazionali, molti dei quali presenti in sala.