I giorni 4 e 5 aprile 2014 si è svolta a Roma presso la CEI la Consulta dell’Ufficio Nazionale per i Problemi Sociali e il Lavoro (UNPSL). Per l’Ucid Nazionale ha partecipato il Segretario Generale, Dott. Giovanni Scanagatta.
Dopo la preghiera di apertura condotta da Mons. Fabiano Longoni, Direttore dell’UNPSL, si è presentato il programma delle due giornate che prevede:
1) La presentazione dell’organizzazione del lavoro dell’UNPSL in vista del V° Convegno Ecclesiale di Firenze del 2015 “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo;
2) La preparazione del Convegno Nazionale di Giugno 2014 “Educare alla cittadinanza responsabile”;
3) Relazione sul tema “La dimensione sociale dell’evangelizzazione: il bene comune e la pace sociale” (Evangelii Gaudium, 217-237) di don Paolo Asolan;
4) Convegno Nazionale di ottobre a Salerno sul tema “Nella precarietà, la speranza. Educare alla speranza in un tempo di precarietà: le giovani generazioni nella ricerca del lavoro e nel progettare la loro famiglia”, di S.E. Mons. Giancarlo Maria Brigantini, Presidente della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace.
Mons. Longoni ha presentato la prima relazione in vista del V° Convegno Ecclesiale di Firenze del 2015. Il tema della relazione ha riguardato la pastorale sociale in Italia dopo la Evangelii Gaudium di Papa Francesco. Stiamo vivendo un momento importante di cambiamento per la Chiesa in Italia, in Europa e nel mondo. Abbiamo di fronte a noi la sfida della promozione di una nuova pastorale sociale. La questione centrale che la Chiesa e i laici devono guardare sono i legami, posti in discussione dal riduzionismo economico, dal relativismo etico e dalla caduta dell’amore per il bene comune, principio fondamentale della Dottrina Sociale della Chiesa.
La crisi odierna è determinata dalla messa in discussione dei legami, lasciando l’uomo solo di fronte al limite e al bisogno. L’azione pastorale della Chiesa nel sociale deve pertanto concentrarsi nella cura per la ricostituzione dei legami nei diversi ambiti: la famiglia, la scuola, la parrocchia, l’impresa e via dicendo. Occorre nuova immaginazione sociale e creatività, come ci insegna Papa Francesco, animati dalla speranza che è molto di più dell’ottimismo perché la speranza è sostenuta dal rapporto di Dio con l’uomo fatto a sua immagine e somiglianza. Essa ha un fondamento trascendente e teologico e non solo umano come l’ottimismo. Non dobbiamo allora, come ci esorta Papa Francesco, farci rubare la speranza.
Il metodo si fonda su quattro principi: il tempo che è superiore allo spazio perché evidenzia l’importanza dei processi che richiedono spesso tempi lunghi rispetto al possesso statico degli spazi; l’unità che è superiore a conflitto e che porta alla necessità della comunione delle differenze; la realtà che è superiore all’idea perché la fede senza le opere non serve a nulla; il tutto è superiore alla parte e porta alla necessità di allargare lo sguardo al mondo e alle sue dinamiche.
La preparazione alle risposte a questi principi iniziano con i Convegni che sono stati illustrati: a Giugno a Roma, a Ottobre a Salerno, nel mese di novembre del 2015 a Firenze per il Convegno Ecclesiale Nazionale “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”.
In tutto questo appare fondamentale il coinvolgimento del grande mondo dei movimenti e delle associazioni ecclesiali. Un particolare attenzione dovrà essere riservata ai giovani, che stanno pagando il prezzo più alto alla crisi con un tasso di disoccupazione nazionale che supera il 40% e nel Mezzogiorno il 50%. Dovranno essere rilanciati progetti concreti per i lavoro giovanile, soprattutto favorendo la microimpresa come nel caso del progetto Policoro, ma anche di altri progetti.
Per favorire l’attuazione dei percorsi sopra indicati, sono stati suggeriti convegni zonali della Pastorale Sociale e del Lavoro.
Dopo la relazione introduttiva di Mons. Longoni, ci sono stati gli interventi dei componenti della Consulta.
Il Dott. Scanagatta ha sottolineato l’importanza della ricostituzione dei legami, in un mondo caratterizzato dall’individualismo, dal secolarismo e dal relativismo etico. I luoghi principali in cui si praticano i legami sono la famiglia, la scuola, la parrocchia e l’impresa. E’ da queste istituzioni che bisogna ripartire per ritessere i legami alla luce degli insegnamenti del Vangelo e della Dottrina Sociale della Chiesa. L’impresa è il luogo tipico di legami, come ci ha insegnato Giovanni Paolo II con la grande enciclica sociale del 1991, Centesimus Annus. Giovanni Paolo II ci ricorda che l’impresa è una comunità di persone in cui l’autorità viene esercitata non come potere ma come servizio per lo sviluppo e il bene comune.
Il Dott. Scanagatta ha infine ricordato l’importanza di portare avanti progetti concreti per fare uscire dalla precarietà che mortifica tanti giovani, soprattutto attraverso la creazione di microimprese giovanili. E’ stata accennata l’iniziativa ideata dall’Ucid per una microfinanza a favore della creazione di microimprese da parte di giovani del Mezzogiorno, secondo il modello del senior partner. Un’impresa dell’Ucid accompagna la costituzione e i primi anni di sviluppo di una microimpresa di giovani del Mezzogiorno, magari esternalizzando parti di attività aziendali che possono essere svolte in modo efficace da piccole imprese condotte da giovani, possibilmente con alto livello formativo di base.
Giovanni Scanagatta