Scopo di questa breve nota è di illustrare le quote di produzione sul totale mondiale manifatturiero e quelle delle esportazioni dei principali Paesi nell’anno 2014.
La Cina si colloca al primo posto sia come quota del manifatturiero sul totale mondiale che come quota delle esportazioni. La quota della produzione è vicina ad un terzo (32,8%), mentre le esportazioni cinesi sul totale mondiale è pari al 16,4%.
Gli Stati Uniti hanno una quota della produzione mondiale pari al 14,1%, mentre le esportazioni americane sul totale mondiale incidono per il 7,9%.
La quota del Giappone sulla produzione mondiale del manifatturiero è pari al 6,2% e quella delle esportazioni al 4,5%.
Questi tre Paesi presentano la caratteristica di una quota della produzione manifatturiera sul totale mondiale superiore a quella delle esportazioni.
I successivi quattro Paesi analizzati presentano invece una situazione opposta, con una quota delle esportazioni sul totale mondiale superiore a quella relativa alla produzione manifatturiera. Questa caratteristica è particolarmente marcata per la Germania che presenta una quota della produzione manifatturiera sul totale mondiale pari al 5,3% e un’incidenza delle esportazioni sul totale mondiale di quasi il 10% (9,8%). Questa situazione si può ben vedere osservando la tabella e il grafico posti alla fine della nota.
La stima econometrica della relazione lineare positiva tra le quote di produzione sul totale mondiale e quelle delle esportazioni ha fornito i seguenti risultati:
QPROD = 2,11 QEXP – 5,44
R = 0,91
dove:
QPROD sono le quote percentuali di produzione manifatturiera sul totale mondiale;
QEXP sono le quote percentuali di esportazioni sul totale mondiale;
R è il coefficiente di correlazione lineare tra le due variabili.
Il coefficiente positivo di correlazione lineare tra le due variabili è vicino ad 1 e quindi la relazione è molto significativa.
L’equazione che è stata stimata ci dice che, in media, ad un aumento di un punto percentuale della quota di esportazioni sul totale mondiale si ha un aumento di 2,11 punti percentuali della quota di produzione.
Si tratta di un semplice modello istantaneo di “export led”, cioè di crescita trainata dalle esportazioni. Un approccio particolarmente adatto ad un mondo globalizzato come il nostro, anche se le analisi disponibili sono molto controverse riguardo alla validità del modello di “export led”.
Sulla base di tali risultati, possiamo stimare quella che dovrebbe essere in teoria la quota di esportazioni della Germania sul totale mondiale. Si tratta del 5,1%, con una differenza rispetto alla quota effettiva di 4,7 punti percentuali. Ripetendo l’esercizio per l’Italia, troviamo un valore teorico della quota di esportazioni sul totale mondiale del 3,7%, con una differenza rispetto alla quota effettiva di 0,2 punti percentuali. Quindi un valore molto più allineato al tasso teorico rispetto a quello della Germania.
Quella della Germania sembra in conclusione un’eccezione e i dati mettono in evidenza che questo Paese è quello che ha maggiormente beneficiato del grande mercato dell’Unione Europea, assorbendo una grande quantità di prodotti tedeschi. Non è questo il luogo di approfondire le cause di questa grande asimmetria del mercato dell’Unione Europea e dell’euro che hanno fortemente favorito la Germania.
Il famoso dilemma di Thomas Mann ha certamente declinato l’idea di “un’Europa tedesca” e degli interessi economici della Germania, piuttosto che quella di una “Germania europea”, più aperta alle esigenze degli altri popoli dell’Unione Europea.
Giovanni Scanagatta
Segretario Generale
Roma, 12 novembre 2015
QUOTE PERCENTUALI SUL TOTALE MONDIALE MANIFATTURIERO | ||||
ANNO 2014 | ||||
PRODUZIONE | ESPORTAZIONI | |||
CINA | 32,8 | 16,4 | ||
STATI UNITI | 14,1 | 7,9 | ||
GIAPPONE | 6,2 | 4,5 | ||
GERMANIA | 5,3 | 9,8 | ||
COREA DEL SUD | 3,7 | 4,1 | ||
ITALIA | 2,5 | 3,5 | ||
FRANCIA | 2,5 | 3,7 |