Negli ultimi tempi sono stati presi dei provvedimenti, di forte ispirazione dell’Unione Europea e della Banca Centrale Europea, che hanno riguardato le banche del territorio, come sono le Banche di Credito Cooperativo (BCC), che storicamente sono frutto dell’ispirazione cattolica e dei principi di solidarietà e di sussidiarietà nati sotto la spinta della prima grande Enciclica sociale Rerum novarum di Leone XIII del 1891.
Erano gli anni del non expedit in cui i cattolici non potevano fare politica e che sono stati di grande importanza per fare sorgere nei cristiani uno spirito nuovo di solidarietà e di sussidiarietà, rispetto ad uno Stato che era lontano dalla effettiva difesa dei diritti dei più poveri. L’Opera dei Congressi, durata dal 1874 al 1904, riportò infatti significativi successi, insegnando ai cattolici discriminati dalla politica a occuparsi di assistenza, di cooperazione, di istruzione, che a suo tempo dette vita anche a un partito politico in grado di difendere i principi compatibili con il cattolicesimo. I liberali non compresero la dimensione popolare del movimento cattolico e quando il voto venne esteso a tutti i maggiorenni maschi, le formazioni politiche realmente popolari risultarono quella di ispirazione cattolica e quella socialista.
Interprete di punta del nuovo corso cattolico è stato il beato Giuseppe Toniolo (1845-1918) che vede nelle iniziative che partono dal basso, come il movimento cooperativo e le piccole e medie imprese che sono una forte espressione del territorio, la strada per fronteggiare i gravi problemi dell’esclusione economica che mortificano la dignità dell’uomo e delle comunità. E’ la civilizzazione dell’economia su cui insiste molto Toniolo nel Trattato di economia sociale (1907-1908), attraverso forme di intervento che partono dal basso come sono le casse rurali, le cooperative per l’acquisto di sementi, materiali e macchine agricole, le cooperative di consumo, le mutue assicurazioni del bestiame e contro l’incendio e così via. Dalla rete delle parrocchie, terminali ultimi operanti sul territorio, partivano tutte queste iniziative che mettevano in pratica i grandi principi della Dottrina Sociale della Chiesa per la costruzione del bene comune.
Venendo ai nostri giorni, possiamo constatare che è in atto un attacco che parte dall’Unione Europea e dalla Banca Centrale Europea (BCE) per distruggere tutto questo sistema che è frutto di tanti anni di lavoro dei cattolici per testimoniare i grandi principi della solidarietà e della sussidiarietà della Dottrina Sociale Cristiana.
Sono espressione di questo attacco il modo in cui è stato concepito e viene attuato il sistema Unico di Vigilanza Bancaria Europea, la legge che obbliga le banche popolari al di sopra di una certa dimensione di trasformarsi in società per azioni abbandonando il principio del voto capitario, le nuove regole europee del bail in.
Il sistema Unico di Vigilanza Bancaria Europea costituisce un’operazione di accentramento di questa funzione presso la BCE che riguarda tuttavia le grandi banche e i grandi gruppi bancari, rimanendo fuori le banche più piccole a vocazione territoriale come sono gran parte del banche di credito cooperativo. La BCE vuole attrarre nel perimetro della sua vigilanza anche tutto questo pezzo significativo del sistemi bancario e obbliga le banche popolari più grandi a trasformarsi in società per azioni, entrando nella sua area di influenza e diventando contendibili, cioè acquisibili da parte dei grandi gruppi bancari. Obbliga poi indirettamente quelle più piccole ad aggregarsi, portando a pretesto l’eccessiva frammentazione, ma avendo come obiettivo finale quello di attirarle nell’area di vigilanza della BCE.
L’ultimo provvedimento è quello del bail in che chiama tutti i risparmiatori a rispondere dell’eventuale crisi della banca, compresi quelli che detengono depositi bancari a vista e che costituiscono mezzi di pagamento che dovrebbero essere sempre sostituibili con i biglietti di banca emessi dalla BCE. Questo provvedimento, oltre a determinare un aumento medio del costo della raccolta, spingerà i risparmiatori a detenere i loro risparmi, in qualsiasi forma, non presso le banche più piccole ma presso quelle più grandi e i grandi gruppi bancari. Anche in questo modo la BCE aumenta il peso delle banche più grandi che rientrano nel perimetro della vigilanza ad essa sottoposta.
Si tratta, in definitiva, di un grave colpo al principio di sussidiarietà della Dottrina Sociale della Chiesa introdotto da Pio XI nella grande Enciclica sociale Quadragesimo anno del 1931. Tale principio si coniuga con quello della solidarietà e mirano insieme alla costruzione del bene comune, che è bene di tutti e di ciascuno, senza escludere nessuna persona perché ogni persona è fatta ad immagine e somiglianza di Dio. Tende a scomparire l’etica nel mondo delle banche, e non solo, e quindi il contributo del sistema bancario alla costruzione del bene comune perché, come ci ha insegnato il beato Giuseppe Toniolo, la massima espressione dell’etica è il bene comune.