L’agenzia delle entrate ha pubblicato recentemente le istruzioni per beneficiare degli incentivi fiscali previsti dal Piano Industria 4.0 del Ministero dello Sviluppo Economico. Si tratta di più di 100 pagine e questo dà l’idea del livello di burocrazia che abbiamo raggiunto. Occorre un intero ufficio amministrativo per interpretare e applicare queste istruzioni e questo dà l’idea delle risorse che vengono richieste alle imprese per beneficiare degli incentivi previsti, con un peso che grava soprattutto sulle imprese di piccole e medie dimensioni.
Gli incentivi fiscali prevedono: a) l’iper-ammortamento e il super-ammortamento; b) il rafforzamento del credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo; c) le deduzioni fiscali per investimenti in start-up innovative; d) la proroga della nuova Sabatini; e) il patent box. E’ possibile inoltre la cumulabilità con gli incentivi previsti dal Piano Competitività “Aiuto alla Crescita Economica”(ACE).
Per quanto riguarda in particolare il credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo, la legge di bilancio 2017 apporta le seguenti modifiche: 1) estensione del periodo agevolativo fino al 31 dicembre del 2010; 2) aumento del tetto massimo del credito d’imposta per la singola impresa da 5 a 20 milioni di euro; 3) incremento della percentuale di agevolazione dal 25 al 50% per tutte le spese ammissibili; 4) estensione della ricerca commissionata all’estero; 5) estensione del perimetro delle spese ammesse.
Altro punto interessante riguarda l’agevolazione dei brevetti che comprende il software, brevetti industriali, marchi, disegni e modelli, know-how.
Per le piccole e medie imprese appaiono particolarmente interessanti gli incentivi previsti dalla nuova legge Sabatini (Legge 1329 del 1965). La legge di bilancio 2017 proroga la nuova Sabatini fino al 31 dicembre 2018, introducendo un contributo potenziato in caso di investimenti con carattere tecnologico. L’agevolazione prevede un contributo pari all’interesse calcolato, in via convenzionale, al tasso del 2,75%. Per investimenti rientranti in Industria 4.0, il contributo dello Stato in conto interessi è concesso con una maggiorazione del 30% (pari al 3,575%) rispetto alla misura massima stabilita dalla disciplina. Il finanziamento dovrà inoltre essere deliberato a copertura degli investimenti fino al 100% degli stessi. La durata massima, comprensiva di un periodo di preammortamento non superiore a 12 mesi, non può superare i 5 anni, a partire dalla data di stipula del contratto di finanziamento. L’importo dell’agevolazione deliberato deve essere non inferiore a 20 mila euro e non superiore a 2 milioni per ciascuna impresa beneficiaria. L’agevolazione viene erogata in un’unica soluzione.
E’ possibile la certificazione degli investimenti Industria 4.0. Essa prevede tre fasi: la prima riguardante l’analisi del piano degli investimenti; la seconda fase è relativa alla verifica dei requisiti normativi e fiscali; la terza riguarda la certificazione.
In dettaglio, la prima fase comprende l’analisi del piano degli investimenti, con una verifica dell’idoneità attraverso interviste e controllo delle specifiche tecniche. Inoltre è prevista la valutazione del contesto produttivo dell’investimento e infine ci sono le raccomandazioni sul piano degli investimenti.
Il dettaglio della seconda fase prevede la verifica rispetto ai requisiti normativi per l’applicazione dei benefici previsti dal Piano Industria 4.0.
La terza fase prevede in particolare la redazione o il coordinamento per la predisposizione della perizia e quindi la perizia asseverata vera e propria.