Comunicato Stampa
Roma, 24 Febbraio 2018
Vicenda Embraco, Presidente Ucid Ghidella: no ai licenziamenti.
Utilizzare i fondi europei per creare occupazione e valorizzare le competenze dei territori, non delocalizzazioni. Necessario un Nuovo Patto Sociale.
“La vicenda Embraco, il rischio licenziamento per 500 operai, è una ulteriore prova dell’assenza di elementi valoriali nelle regole dell’Europa economica: a farne le spese, come giustamente sottolineato da S.E. l Arcivescovo di Torino, Mons Nosiglia, sono le famiglie, gli operai, schiacciati da una logica che Papa Francesco ha più volte denunciato come cultura dello scarto”. Lo ha affermato Riccardo Ghidella, Presidente Nazionale dell’ Unione cristiana imprenditori, dirigenti e professionisti (UCID).
“Le imprese non possono dimenticare che hanno una responsabilità sociale che non può prescindere dall’impatto che le scelte attuate hanno sul territorio e dalla necessità di tutela della persona e del lavoratore”. L’UCID Nazionale guarda con favore l’iniziativa del ministro Calenda “tesa a chiedere all’Europa maggiori controlli per evitare che alcuni paesi comunitari, grazie ad un diverso costo del lavoro, possano attrarre delocalizzazioni e avere in più contributi comunitari, attraverso un uso distorto dei fondi strutturali. Ucid, anche tramite la sua organizzazione mondiale Uniapac è convinta lavorare per supportare un nuovo indirizzo valoriale continentale”. L’auspicio del Presidente Nazionale dell’UCID è che “categorie imprenditoriali, parti sociali e istituzioni si impegnino in primis nel ns Paese per un ‘nuovo patto sociale’ per garantire un rinnovato Piano Industriale ed Economico, nuove modalità del cuneo fiscale e degli ammortizzatori sociali, un sistema circolare di welfare territoriale che mettano in priorità sviluppo, occupazione, sostenibilità territoriale e famiglia, riducano la già forte crisi occupazionale in particolare per i giovani”.
La vicenda Embraco, afferma ancora il presidente Ghidella, “ci dice come l’Italia spinge giustamente su innovazione e Impresa 4.0 ma necessita prima di tutto di un nuovo Piano Industriale Nazionale che sappia scegliere quali priorità valoriali convogliare per garantire competitività, sviluppo ed occupazione e quali premialità favorire, attraverso defiscalizzazioni e costi di servizi, per chi produce lavoro e sussidiarietà come welfare d’impresa”.
Si unisce il Presidente dell’Ucid di Torino, Alberto Carpinetti per il quale è “indispensabile che le Istituzioni sappiano distinguersi dalle le aziende associate che non rispettano la persona umana”.
“Come imprenditori e dirigenti cristiani torinesi e piemontesi” affermano congiuntamente il Presidente Regionale Ucid Renato Goria e Alberto Carpinetti, “chiediamo lavorare insieme per la costruzione del nuovo Patto Sociale richiamato dal Presidente Nazionale in primis a livello locale con categorie ed istituzioni. ”
Fabio Zavattaro
Responsabile Nazionale Ucid Comunicazione e Ufficio Stampa
Cell. 335.6791518
UCID – Chi siamo
L’UCID, Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti, è un’Associazione di persone. Fondata nel 1947, ha come finalità l’accogliere e supportare imprenditori, manager privati e pubblici e professionisti che, con responsabilità, intendono impegnarsi a testimoniare il messaggio evangelico e la Dottrina Sociale della Chiesa nella propria azione, sul lavoro e nel sociale.
La struttura dell’UCID è di tipo federativo e si articola in Gruppi Regionali e Sezioni Provinciali, in
gran parte coincidenti con aree diocesane.
È federata nella organizzazione mondiale delle associazioni degli imprenditori, dirigenti e professionisti di ispirazione cristiana UNIAPAC. In Europa collabora in particolare a stretto contatto con le associazioni nazionali come con la BKU tedesca e la EDC francese.
A tutto il 2017 UCID in Italia consta di circa 2500 soci diretti e di circa 10000 amici frequentatori assidui in 107 Sezioni e 17 Gruppi Regionali. UCID ha un suo Movimento Giovanile organizzato a livello territoriale e nazionale.
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