RICORDO DI EMILIO IABONI a cura di Giovanni Scanagatta
Nei primi giorni di agosto ci ha lasciato Emilio Iaboni, storico Presidente dell’UCID di Frosinone.
Emilio Iaboni ha rappresentato uno dei rari casi in cui la passione per la ricerca e l’insegnamento e l’impegno nella professione si sono fusi, alla luce di un’etica cristiana conosciuta e praticata. Era un profondo conoscitore della Dottrina Sociale della Chiesa come pochi, autore di un aureo libretto sull’insegnamento sociale cristiano che tutti dovrebbero conoscere. Un piccolo compendio che l’UCID dovrebbe, secondo me, far conoscere a tutti i propri soci.
Ricordo con piacere le inaugurazioni degli anni sociali della Sezione UCID di Frosinone che egli organizzava con tanta passione e competenza, con la partecipazione del Vescovo, del Consulente Ecclesiastico, del Presidente Del Gruppo Lazio, Dott. Antonio Bertani, e del sottoscritto. I temi che Emilio Iaboni sceglieva ogni anno erano sempre di grande attualità e interesse che poi egli raccoglieva in un volume di atti, inviati puntualmente alla Presidenza nazionale della nostra associazione. Durante l’anno organizzava incontri e seminari di grande attualità alla luce dei grandi principi della Dottrina Sociale della Chiesa, spesso presso la splendida Abbazia di Casamari.
Durante l’estate mi capitava spesso di andare a trovarlo nella sua residenza estiva di San Felice Circeo. Ricordo le accese discussioni che facevamo sulla nostra associazione e sulle vie da seguire per la diffusione del pensiero sociale della Chiesa, soprattutto tra i giovani, in una difficile epoca caratterizzata dell’accelerazione del progresso scientifico e tecnico, dalla globalizzazione e dal relativismo etico.
Ricordo il suo stimolante contributo alla nostra Rivista UCID Letter, con la pubblicazione nell’ultimo numero del 2014 di un suo articolo intitolato “Idee per un nuovo modello di sviluppo e occupazione”.
L’Italia, secondo Iaboni, può e deve diventare laboratorio di idee per un nuovo modello di sviluppo. Egli si riferisce in particolare a Roma, capitale del mondo dei cervelli, come Roma cristiana, che ha universalizzato il suo primato spirituale e culturale in due mila anni di storia. Si tratta quindi di un nuovo modello di sviluppo in cui le idee devono potersi trasformare in impresa per la produzione di nuovi beni e servizi da offrire sul mercato. Nel nuovo modello, riveste un ruolo strategico la formazione nelle sue diverse articolazioni e il rapporto tra università e industria.
Emilio Iaboni non è più tra noi ma è dentro di noi per portare avanti la preziosa eredità di una persona che ha saputo coniugare l’impegno dello studio e dell’insegnamento con l’attività professionale, alla luce dei grandi principi della Dottrina Sociale della Chiesa. Un esempio per tutti noi che non dobbiamo mai dimenticare.