Imprenditori, dirigenti e professionisti uniti dal riferimento alla dottrina sociale della Chiesa e dall’impegno per il bene comune. L’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) nasce nel 1947 dopo la guerra. Si compone di una struttura federale, articolata da 17 gruppi regionali, divisi in sezioni territoriali che coprono le 107 province italiane. Negli anni si sono avvicendati alla presidenza uomini come Francesco Merloni, Giuseppe De Rita, Angelo Ferro e Giancarlo Abete. Presieduta nel Lazio da Riccardo Pedrizzi, l’Ucid vanta un importante Movimento Giovani regionale, guidato da Benedetto Delle Site, 29 anni, imprenditore nel campo della consulenza strategica e finanziaria. Lo abbiamo intervistato.
Essere giovani imprenditori è una sfida?
«Mio padre era dirigente in Banca d’Italia, mia madre insegnante. Un’altra Italia. L’insostenibilità del debito accumulato dallo Stato ha provocato la drastica riduzione di pubblico impiego per i giovani che escono dalle università. Da qui l’impegno di noi imprenditori a promuovere una sana cultura di impresa e a lottare contro un Paese che ci paralizza».
«Significa raccogliere l’appello del Papa all’umanizzazione dell’economia. Ci caratterizzano l’appartenenza al mondo dell’impresa e delle professioni e il riconoscimento di una nobile vocazione nel nostro lavoro, da cui il ruolo centrale sia in azienda o nello studio professionale che nel rapporto con la società dell’etica cristiana».
Che tipo di attività svolgete?
«L’Ucid lavora su tre livelli: la formazione, con un cammino rivolto a imprenditori, dirigenti e professionisti assistito da un sacerdote, la diffusione della dottrina sociale della Chiesa tramite convegni, tavole rotonde e seminari e la sua declinazione in progetti rivolti ai bisogni dei territori».
«Nella dottrina sociale della chiesa rintracciamo un pensiero organico estremamente attuale, che ci permette di osservare, giudicare e agire sulla realtà. Tanto la crisi finanziaria che l’impatto dell’industria 4.0 chiedono di recuperare quei principi etico-morali che in economia sono stati purtroppo messi da parte».
Il Movimento Giovani Ucid del Lazio, del quale lei è presidente, è molto attivo, fra i più importanti in Italia.
«Assunta la presidenza regionale dei giovani, avevo due traguardi: la presenza dei giovani in ogni sezione e il partenariato con altre organizzazioni dell’industria e del management. Oggi abbiamo realtà affermate su Roma, Latina, Frosinone, Sora e Cassino e altre stanno nascendo su Tivoli, Viterbo e Rieti. Abbiamo siglato un protocollo d’intesa con i giovani di Unindustria e con l’Università Europea di Roma, e c’è collaborazione con Federmanager. Insomma, strategie chiare ed obiettivi concreti e precisi».
Quali obiettivi e che tipo di presenza dei giovani Ucid su Frosinone?
«Frosinone è stata una terra di umanesimo industriale, che vogliamo rilanciare. Siamo presenti con due gruppi giovani, uno su Frosinone presieduto da Giovanni Ritirossi, imprenditore nel campo dell’ingegneria civile, e uno per Sora e Cassino presieduto da Mauro Cristini, imprenditore nel settore degli impianti tecnologici. Il 25 giugno (ndr: oggi per chi legge) su Sora presso la Diocesi avremo alle ore 18 un focus sull’educazione finanziaria, mentre il 27 alle 16.30 a Frosinone, presso il Palazzo della Provincia, ci sarà un incontro su appalti e concorrenza promosso insieme ai giovani di Unindustria, dove interverrà fra gli altri il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone».