Sintesi del Segretario della Sezione di Treviso Francesco Donadini dell’intervento di Stefano Zamagni sul tema “Cattolici e Politica” nell’ambito dei Dialoghi con l’UCID del 12 marzo 2021 / ore 18:00
E’ un tema rilevante: da sempre i Cristiani si sono occupati di politica. Il cristianesimo non è una rligione incartata, ma incarnata (si immette nelle storie e realizza La Storia), bellissima e utile la “lettera di Diogneto”, che presenta come realizzarla, già nel II secolo, oggi papa Francesco nel cap. V dell’enciclica “Fratelli tutti” per la prima volta, in assoluto, invita alla riflessione “per la buona politica”.Quindi il problema non è “se” i cattolici debbano occuparsi della politica, il problema è “come”. Il come dipende dalle circostanze storiche. Nel dopoguerra la DC s’impegnò per la difesa della libertà, della democrazia. Oggi la situazione è completamente diversa, oggi la guerra fredda non c’è più! Non si può negare, oggi, che i cattolici siano dentro ai vari partiti. La tesi della diaspora è stata un errore, chi l’ha teorizzata ha dimostrato di non capire nulla di politica, perché se non raggiungi una massa critica è un disastro. La metafora del lievito si contro con la realtà delle cose, anche il lievito è tale se ha una determinata massa critica. Nel nostro paese mentre nessuno si strappa le vesti per il liberismo, non si può più parlare d’ispirazione cristiana, non si può difendere l’identità cristiana, questo è il guasto di quell’errore.Oggi non c’è bisogno di un partito confessionale, ma di un partito casa, aperto anche a chi non è credente e nel quale il consenso non avvenga più dal fatto che siamo tutti cattolici, ma su principi ispirati dal cattolicesimo e quindi universali, ecco i 6 Principi che dovrebbero oggi caratterizzare, in sostanza, la politica dei Cattolici:
1° Principio / Dare vita al modello della Democrazia deliberativa (modello presente in tutti i paesi del mondo, ma disatteso in molti). Si pensa che da noi non si può attuare perché siamo un popolo poco maturo civilmente e preferiamo rimanere in quello “elitistico competitivo” di democrazia che oggi è sotto gli occhi di tutti come sia diventato obsoleto, incapace di governare la complessità.
2° Principio / Credere all’Europeismo, ma entrare nel merito dei Trattati e chiederne la revisione. Mastricht e Dublino, hanno clausole nefaste per il nostro Paese! Cambiare è d’obbligo: Migranti, Agricoltura, Concorrenza sono stati voluti e votati dai nostri rappresentati che non sapevano ciò che facevano, tradendo i valori e i principi dei quattro padri fondatori, tutti cattolici! Non è casuale! Va recuperata la deriva delle decisioni sbagliate.
3° Principio / Il modello Tripolare. Implementare un nuovo modello di ordine sociale: dal modello bipolare di oggi (Stato-Mercato) a quello tripolare (Stato-Mercato-Comunità). I beni comuni e i beni relazionali non li danno ne’ lo Stato, ne’ il Mercato. Il volontariato, le Ong, la Protezione civile, il Terzo settore, la piena sussidiarietà in Italia non è mai stata utilizzata al pari degli altri servizi: salute, istruzione, difesa. Oggi è necessario dare concreta attuazione al modello tripolare.
4° Principio / La Prosperità inclusiva. Tendere, nelle forme che si scopriranno, a includere tutte le persone nello sviluppo della società. Nessuna deve essere lasciata fuori, nessuna deve essere considerata scarto umano. La sinistra non difende più i poveri e spesso si schiera a favore dei garantiti. Questo principio risale a San Francesco: “io voglio che tutti lavorino, che a tutti sia trovato un lavoro adeguato alle capacità”. Su questo ho fiducia nella capacità degli imprenditori cristiani che hanno innovato e sempre dimostrato grande creatività sociale.
5° Principio / Il Neo Umanesimo. Faccio presente che l’Umanesimo, nel mondo, nasce in Italia nel 1400 come Università della singolarità. Oggi esiste il pericolo di lasciare che diventi dominante il trans-umanesimo (si teorizza che nel 2050 la nuova intelligenza artificiale farà da coscienza) questa è la servitù digitale che offende la dignità umana.
6° Principio / La Positive policy. Rifiutare la negative Policy significa smettere di parlare male degli altri, di costruire politica sull’altro che sbaglia mentre io no. E’ un principio logoro e falso, invece sarebbe necessaria una politica che parli in positivo, così facendo si genera un cambia del volto della società, nasce il rispetto, la capacità di prendere decisioni. Oggi ci accorgiamo tutti di come la negative policy di questi anni abbia invece portato alla diffusione solo dell’odio e alle impasse decisionali.
E’ possibile e plausibile che una piattaforma del genere trovi il riconoscimento anche fuori dallo spazio dei cattolici, è importante che quando incontriamo qualcuno non gli chiediamo da dove viene, ma dove sta andando!
Essere responsabili è un valore universale, la parola responsabile (in latino respondeo) per il credente ha due diversi e importanti significati, che si sommano:
- a) dare risposta come imputabilità;
- b) dare risposta come prendersi cura, sono responsabile se non faccio il bene che avrei potuto fare, anche se non sono tenuto a farlo; l’omissione è peggio della commissione.
La situazione attuale sta sul gozzo a tutti! Quando le persone umane si rendono conto che un certo modo di fare politica non funziona chiedono, vogliono il cambiamento (vedi ultime elezioni e successo del m5s). Ma quel movimento che ideali ha? Per farlo davvero? Un po’ di grillo pensiero e una piattaforma uno vale uno?
Oggi siamo sempre lì, c’è bisogno di una massa critica, ma per muoverla basta una minoranza profetica con il compito di aprire verso un orizzonte nuovo. Voi uomini – Gesù lo dice – in tutti i processi politici, basta un gruppo di persone animate di Spirito! La gente oggi non ne può più, se parte un gruppo con una solida proposta rivolta a tutti, non solo per i credenti, cambia la situazione e quando viene meno un pensiero dominante cade tutto rapidamente e si avvia il cambiamento che tutti desiderano!