Comunicato stampa Roma, 3 marzo 2022

“La guerra in corso in Ucraina e le sanzioni imposte alla Russia porteranno conseguenze economiche pesantissime alle imprese italiane dei settori trainanti: in particolare alimentari, meccanica, tecnologia, abbigliamento . E ciò non solo per i grandi gruppi, ma anche per le PMI che producono o che operano direttamente per aziende in Russia e/o in Ucraina. La minaccia per la nostra economia arriva oltre che dal blocco dell’import-export, dalle fiammate dell’inflazione e dalle maggiorazioni dei costi energetici, con effetti che si risentiranno a medio e lungo termine, a prescindere dalla durata del conflitto stesso.

Di conseguenza, parte dei fondi del PNRR andranno destinati anche ad arginare le conseguenze dell’emergenza-guerra, soprattutto in previsione del possibile rialzo dei tassi d’interesse e del costo del denaro per le imprese”. Lo dichiara Riccardo Pedrizzi, Presidente del Comitato Scientifico dell’UCID (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti) e già presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato, che fa riferimento ai recenti dati di Confindustria, Istat,  ICE e Unimpresa, secondo cui la crisi in Ucraina si farà sentire sulle imprese italiane mettendo in crisi decine di miliardi di euro di fatturato.

L’ICE ha recentemente stimato in circa 20 miliardi di euro il volume di interscambi commerciali tra Russia e Italia nei primi 11 mesi del 2021: 7 miliardi di esportazioni e 12,6 miliardi di importazioni.

In prima fila nell’export dei settori dell’abbigliamento, dei prodotti chimici e dei macchinari e apparecchiature tecnologiche, mentre l’import è monopolizzato dai prodotti delle miniere e delle cave, da coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio e dai prodotti della metallurgia.

“Ma sarà pesantissimo anche il danno derivante dall’interruzione dei traffici commerciali con l’Ucraina – sottolinea Pedrizzi – stimati in 2 miliardi di euro di esportazioni l’anno e 2,9 miliardi di importazioni.

In previsione della perdita stimata di almeno un punto di Pil nell’anno in corso, il governo Draghi deve assolutamente varare un pacchetto ‘guerra’ a beneficio delle imprese italiane in grado di fronteggiare l’emergenza produttiva, pari, nelle sue conseguenze, a quella sociale”.