Si è svolta a Roma il 15 aprile scorso, presso la CEI, la Consulta Nazionale della Pastorale Sociale. Il lavori della Consulta sono stati aperti dal Mons. Fabiano Longoni, Direttore dell’Ufficio Nazionale per i Problemi Sociali e il Lavoro della CEI. Ai lavori ha partecipato i Dott. Giovanni Scanagatta, membro della Consulta.
Mons. Longoni, in apertura dei lavori, ha ricordato che lo spirito delle Consulte è quello dell’Esortazione Apostolica Evangelii gaudium di Papa Francesco, riguardante la dimensione sociale dell’evangelizzazione (Cap. IV). Si tratta del metodo della pastorale sociale che dedica grande attenzione ai territori, come è stato ribadito nell’ultimo incontro di Abano Terme. In tutto questo i laici devono essere in prima linea, tenuto conto che il 60% dei Direttori Diocesani della Pastorale Sociale e del Lavora è diretto da laici. Ha fatto quindi un cenno al referendum del 17 aprile prossimo per esprimere la posizione ufficiale della CEI. Non esiste naturalmente alcuna indicazione di voto. I Vescovi hanno solo ribadito il dovere civico di andare a votare.
Viene successivamente illustrato l’ordine del giorno che prevede un intervento di don Walter Magnoni, Direttore della Pastorale Sociale e il Lavoro della Lombardia, sugli orientamenti scaturiti dal Seminario di Abano. Seguiranno le riflessioni di Mons. Maurizio Gervasoni, Vescovo di Vigevano e Segretario della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, sulle vie nuove per abitare il sociale: situazione e prospettive. Don Domenico Santangelo, componente dell’Ufficio Nazionale della Pastorale Sociale e il Lavoro, presenterà il sussidio CEI predisposto dopo il Convegno Ecclesiale nazionale di Firenze (9-13 novembre 2015) “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. Infine verrà presentato il Progetto Policoro, a vent’anni dalla sua nascita, con un sussidio che racconta la storia di 10 imprese costituite da giovani, alla luce del Vangelo e dei valori del lavoro.
Don Walter Magnoni illustra la metodologia del lavoro svolto al Seminario di Abano. Sono stati istituiti più tavoli di lavoro, e di questi sono stati scelti i dieci più votati. Al primo posto il tavolo con il tema “Accompagnare il lavoro in un tempo di grandi cambiamenti”. Al secondo posto, “L’educazione alla partecipazione socio-politica”. Al terzo posto si è collocato il tavolo sui “Fondamenti storici della pastorale sociale e il lavoro e incidenza sul territorio”. Quindi quello su “Agricoltura sociale e custodia del creato”. Sono seguiti poi nella graduatoria altri tavoli come quello sulla mondialità, giustizia e legalità, e altri temi.
Don Walter ha poi sottolineato la difficoltà da parte dei Vescovi e delle Diocesi di conoscere, diffondere e testimoniare la Pastorale Sociale e il Lavoro. Si confonde spesso l’azione della Pastorale sociale con quella della Caritas diocesana, anche se tra le due ci possono essere delle relazioni.
E’ stata quindi sottolineata l’azione sempre più invasiva delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e dei social network, anche per discutere casi critici che colpiscono il territorio come l’esperienza di Monselice per l’inquinamento atmosferico.
Don Walter ha indicato tre sfide per il futuro: a) l’impianto teologico della Pastorale Sociale e il Lavoro; b) il lavoro di rete per l’ascolto reciproco; c) la sfida dei giovani e la pastorale sociale. Con riferimento alla terza sfida, sono stati portati i risultati di un’indagine effettuata in Lombardia sul tema dei giovani e la Fede. Solo l’1% dei giovani risponde positivamente.
Mons. Longoni riferisce alcuni dati riguardanti il numero di accessi al sito internet dell’Ufficio Nazionale per i Problemi Sociali e il Lavoro. Negli ultimi mesi, si è passati da 2-300 a 1.000.
Prende quindi la parola il Vescovo Gervasoni sull’attualità e prospettive della pastorale sociale. Il settore risente della crisi economica e sociale che si trascina da più di sette anni. Di fronte a questa situazione, abbiamo il Magistero molto pungente e provocatorio di Papa Francesco che troviamo soprattutto nella Evangelii gaudium: no all’economia dell’esclusione, no all’idolatria del denaro, no al denaro che governa invece di servire, no alle inequità che generano violenza. D’altra parte, risulta la gravità della crisi della famiglia, a cui Papa Francesco dedica la recente Esortazione Apostolica Amoris Laetitia dopo ben due Sinodi sul tema. Esiste il problema delle politiche familiari che andrebbe affrontato con maggiore approfondimento. Occorre prestare maggiore attenzione al rapporto tra dimensione antropologica e dimensione escatologica, perché altrimenti ne risente la qualità dell’etica. Infatti la sola dimensione dell’efficienza tecnica non è sufficiente. Per quanto riguarda la politica, si lamenta la mancanza di interlocutori credibili che si accompagna alla menzogna demoniaca della comunicazione con una prevalenza dell’apparire sull’essere.
Dopo i primi due interventi, viene aperta la discussione. Il sottoscritto sottolinea le grandi trasformazioni del mondo del lavoro in un’epoca di forte accelerazione del progresso scientifico e tecnico e di economia globale. Nel nuovo scenario, il lavoro appare meno frantumato rispetto all’epoca della prima rivoluzione industriale in cui anche l’uomo era frantumato, con la specializzazione scientifica del lavoro di tipo taylorista. Da rapporti di tipo piramidale e mansioni stico, si passa a rapporti di tipo più orizzontale in cui il lavoratore è più responsabile dei risultati con un collegamento con le remunerazioni. La quarta rivoluzione industriale in cui siamo entrati modifica fortemente il mondo del lavoro, con un ruolo fondamentale della scuola e dell’università per la formazione del capitale umano indispensabile per cogliere le potenzialità di sviluppo offerte dal progresso tecnico. Diventa importante l’alternanza scuola-lavoro, dove l’Italia accusa dei forti ritardi. I giovani italiani impegnati nell’alternanza sono il 4%, rispetto al 13% della media europea e a oltre il 20% in Germania.
Don Virgilio nel suo intervento porta l’esempio dell’esperienza di cappellano nelle carceri. In questo campo esiste un ampio spazio per gli strumenti di mediazione penale e civile.
Mons. Gervasoni sottolinea l’importanza della sinodalità rilanciata da Papa Francesco nello spirito del Concilio Ecumenico Vaticano II. Ne è un esempio significativo l’Esortazione Apostolica Amoris laetitia, che giunge dopo due sinodi sulla famiglia i cui risultati vengono continuamente richiamati nell’Esortazione Apostolica di Papa Francesco. Bisogna poi rilanciare le grandi traiettorie del Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze perché, come ha affermano Mons. Galantino, Segretario Generale della CEI, il Convegno non è stato seppellito.
E’ stato infine illustrato i Progetto Policoro a vent’anni dalla sua nascita. Vent’anni fa nasceva il Progetto Policoro, frutto del Convegno ecclesiale di Palermo. Il Progetto veniva alla luce con una volontà precisa: quella di individuare risposte all’interrogativo esistenziale di tanti giovani che rischiano di passare alla disoccupazione del lavoro alla disoccupazione della vita. E’ stato distribuito un sussidio intitolato “PolicoroTour” con le schede di dieci imprese nate dal Progetto, con annesso DVD. Tre le coordinate del Progetto: Giovani, Vangelo, Lavoro. E’ stata sottolineata l’importanza del problema della formazione e del lavorare insieme per formare una comunità in rete. Si punta anche alla formazione inter-diocesana sfruttando le grande potenzialità delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, attraverso l’e-learning. E’ disponibile una piattaforma con le “buone pratiche” e sono previste borse di studio per i progetti migliori.
Il Direttore Mons. Longoni comunica, in chiusura, che il prossimo Seminario estivo si terrà a Monte Porzio Catone (Roma) dal 27 giugno al primo luglio 2016.