Web Conference UCID Nazionale
11 giugno 2020, h. 21
“CORONAVIRUS E FASE 2: LA SICUREZZA DELLE AZIENDE”
CONFRONTO CON IL PROF. BRUSAFERRO E IL PROF. BALDUZZI
Nella serata di giovedì 11 giugno, sulla piattaforma Zoom si è svolto un confronto organizzato da UCID Nazionale con il prof. Sergio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e il prof. Renato Balduzzi, ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Al centro delle relazioni e degli interventi, la sicurezza delle aziende nella fase 2 della ripartenza dopo l’impatto significativo sull’economia nazionale e mondiale della pandemia causata dal Coronavirus.
I lavori sono stati aperti dal saluto del presidente UCID, Gian Luca Galletti, che parteciperà in settimana agli Stati Generali convocati dal Premier Giuseppe Conte, proprio per preparare la fase di rilancio del paese dopo il lockdown forzato degli ultimi mesi.
Galletti ha ricordato come “l’UCID abbia intrapreso un percorso intenso di ascolto verso il mondo cattolico e i suoi più rappresentativi esponenti, come i Cardinali Matteo Maria Zuppi e il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Gualtiero Bassetti, nonché con esponenti di rilievo del mondo economico e finanziario, come la professoressa Anna Maria Tarantola”.
“Vogliamo immaginare il mondo dopo la pandemia -ha aggiunto Galletti- e la nostra attenzione di imprenditori e dirigenti cattolici va, prima di tutto alle imprese, con l’obbiettivo di dare il nostro contributo per identificare un nuovo modo di vivere e di lavorare”.
Il prof. Balduzzi, dal canto suo, ha sottolineato che “nel fronteggiare questa emergenza c’è stata un’impreparazione mondiale, che non ha avuto confini, proprio come la pandemia. Le ragioni dell’impreparazione sono state anche di tipo culturale, visto che ogni Paese ha avuto il suo modo per affrontare l’emergenza, con una curiosa evoluzione: poche settimane fa la Svezia sembrava un modello di auto responsabilità che poi, però, alla prova dei fatti, si è rivelato un modello inefficace”.
Per Balduzzi, il primo obiettivo è organizzare una rete efficiente di servizi. “Il nostro Paese ha un sistema normativo complesso e completo, il problema è che a volte non si applica. Se l’emergenza è di tipo nazionale la competenza è nazionale. Ci vuole più capacità da parte del governo centrale e maggiore cooperazione tra gli enti interessati. Comunque, nonostante l’affanno sofferto da alcune regioni il sistema sanitario italiano ha retto l’impatto”.
Un ultimo richiamo, il costituzionalista lo ha dedicato alla solidarietà: “in questo periodo è stata di nuovo messa al centro dell’azione comune, così come la benevolenza e la carità. E’ il segno che bisogna cogliere le opportunità che sono emerse in questa fase di emergenza, altrimenti sarà stata solo una occasione persa”.
Nel segno del rapporto tra scienza e politica, in un contesto nel quale tutti faticano ad affrontare le novità tanto dirompenti, si è sviluppato l’intervento del Prof. Brusaferro, che ha colto l’invito dell’UCID a declinare in positivo la rete, la leale collaborazione e la solidarietà.
Dopo aver ripercorso l’arrivo del virus nel nostro Paese e i suoi sviluppi, dal 27 gennaio (giorno della sospensione dei voli da e per la Cina), ad oggi, il presidente dell’ISS ha ricordato le misure eccezionali adottate per contenere l’epidemia e la loro efficacia: “l’Italia è stato il primo paese occidentale ad affrontare il problema. E’ stato il paese pilota. Altri paesi come Spagna, Francia, Belgio e Svezia hanno adottato politiche diverse dalla nostra ma hanno ottenuto risultati meno efficaci”.
A parere di Brusaferro, ci sono alcuni imperativi da seguire: “con le riaperture avviate è nostra responsabilità non far ripartire la pandemia, quindi occorre prudenza, poiché la grande preoccupazione rimane quella dell’importazione di nuovi casi da altri Paesi. Se cala l’attenzione i contagi possono risalire ma sappiamo che si possono controllare. Si lavora con dati in tempo reale e con la sinergia di vari enti (ISS, Istat, Protezione Civile, Inail, Ministero della Salute, Regioni, CTS)”.
Il responsabile dell’Istituto Superiore di Sanità si è quindi soffermato sulla “fragilità italiana”, rappresentata dalla longevità del nostro Paese: l’aggregazione di persone anziane in rsa è stato uno dei principali problemi dell’impatto del Covid 19 in Italia. “ma -ha aggiunto- alcune lezioni le abbiamo imparate: agire rapidamente, attivare dei focus sulle strutture fragili, prevenire, sviluppare velocemente una strategia per fermare la possibile importazione di nuovi casi dopo il picco epidemico”.
“Bisogna quindi ripensare ai modelli di produzione industriale (es: produzione di mascherine) ed essere più flessibili nella capacità di riconversione, perchè -secondo Brusaferro-, siamo ancora lontani dall’immunità di gregge, il vaccino non sarà disponibile in tempi brevi e l’utilizzo delle mascherine è ancora molto importante, tanto che è difficile immaginare di stare senza nel prossimo autunno”.
Quindi, l’apertura delle frontiere diventa un’opportunità economica ma anche una grande sfida, visto che il COVID lascerà profondi cambiamenti in tutte le nostre abitudini ma porterà anche delle potenzialità: il modello di lavoro smart working aiuterà le famiglie e le imprese nella riorganizzazione delle loro giornate e dei tempi del lavoro.
Le famiglie avranno necessariamente nuove abitudini e i finanziamenti che stanno per arrivare dovranno avere delle precise destinazioni, in primis, dovranno essere distribuiti a chi ne ha realmente bisogno.
Come ha avuto modo di sottolineare Galletti in chiusura di meeting, “dopo essere stati tutti colti di sorpresa, abbiamo dimostrato una grande resilienza allo shock, nonostante le vittime dirette e indirette siano state le parti più deboli ed esposte della nostra società: gli anziani, i bambini e i malati”.
“Adesso -ha concluso il presidente UCID- è il momento di ripensare al sistema di welfare in termini di resilienza: i deboli vanno protetti e vanno rivisti i sistemi di produzione. La nuova economia sarà probabilmente di tipo regionale (intendendo ampie regioni geografiche) e non più globale e porterà ad una nuova imprenditorialità. Occorre coscienza e responsabilità, quella che UCID intende sostenere in ogni tavolo, a partire dal confronto che ciò vedrà impegnati la prossima settimana agli Stati Generali organizzati dal Governo”.