Roma – Dal 18 al 20 maggio il Movimento Giovani UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) è stato a Bruxelles nell’ambito di una missione istituzionale. La missione, promossa dai giovani appartenenti all’associazione che riunisce i manager e gli imprenditori cattolici, e coordinata dal Segretario Nazionale dei Giovani UCID Simona Mulè, si è articolata in una serie di incontri con decisori pubblici, associazioni di categoria ed esponenti della COMECE ed intende rimettere al centro dell’agenda europea “l’Europa delle persone e del lavoro”.“La nostra sfida – sottolinea Benedetto Delle Site, Presidente nazionale del Movimento Giovani UCID – è stata riproporre i valori fondativi attorno ai quali l’Europa ha trovato la propria unità, insieme all’alta vocazione cristiana e civile dei suoi padri, proprio nel momento in cui l’Unione è messa duramente alla prova dalla crisi post-pandemica e da una nuova crisi geo-politica. La missione ha assunto anche un particolare significato per il battesimo del primo coordinamento giovanile a livello europeo dell’UNIAPAC, l’associazione internazionale degli imprenditori e dei dirigenti d’azienda cristiani, proprio su iniziativa italiana”.

“Crediamo infatti – continua Delle Site – che la dimensione europea sia la sfera di governo attraverso la quale affrontare quello che il Santo Padre ha definito un cambiamento d’epoca: la crisi ambientale, quella economica e la costante decrescita demografica, unite all’acuirsi di quella che ormai è a tutti gli effetti una terza o quarta guerra mondiale a pezzi. L’Europa ha iscritta nelle sue stesse fondamenta una missione di pace: o ne torna consapevole o sarà difficile per il mondo trovare un autentico equilibrio, e noi giovani non intendiamo restare alla finestra mentre la storia ci chiede una coraggiosa testimonianza”.

“Bussola della nostra missione – conclude Simona Mulè, Segretario generale del Movimento Giovani UCID – è stato il Position Paper realizzato dai giovani. Vogliamo impegnarci per un nuovo Umanesimo europeo ed essere, come già enunciato dal nostro Manifesto dell’Impresa etica, testimoni coraggiosi di responsabilità sociale e solidarietà, partecipando attivamente al mondo del lavoro e della politica, e riscoprendo un’autentica fede, ricercando la collaborazione fra Istituzioni pubbliche, operatori economici, famiglie e associazioni, nell’ottica della piena estensione dei principi di solidarietà e di sussidiarietà. Per questo diventa prioritario continuare ad investire sulle politiche di coesione economiche, sociali e territoriali nell’ambito del quadro finanziario pluriennale; potenziare gli strumenti di studio e di lavoro all’estero attraverso un Apprendistato europeo o percorsi didattici volti al rilascio di qualifiche tecnico professionali europee; investire su infrastrutture e reti per rafforzare il tessuto connettivo europeo; migliorare la competitività europea attraverso un mercato europeo che sia realmente unico superando le diverse tassazioni nazionali in un quadro normativo omogeneo e semplificato, stimolando gli investimenti per una leadership di impresa nelle sfide delle tradizioni digitali ed ecologiche; uniformare i sistemi fiscali definendo standard comuni di protezione del lavoro e dei sistemi salariali per il superamento del gender gap, per conciliare il lavoro e la maternità, tenendo conto della valorizzazione del merito con una particolare attenzione a politiche fiscali personalizzate per i giovani e le donne; sviluppare un percorso di politiche attive del lavoro e di long Life learning per gestire i cambiamenti dettati dalla globalizzazione, dalle transizioni ecologica e digitale e dall’invecchiamento della popolazione; adeguare le professionalità investendo sulle competenze trasversali e riorganizzando il management per rafforzare la competitività dei sistemi produttivi e pubblici; sostenere la famiglia e ed incentivare la crescita demografica proponendo un modello di welfare che coinvolga le imprese e valorizzi le best practices e istituendo un fondo europeo salva-famiglie”.

Nel primo giorno della missione, i giovani imprenditori cattolici hanno incontrato presso la Camera di Commercio italiana a Bruxelles gli esperti di programmazione e fondi europei. Sono seguiti gli incontri di carattere istituzionale: da Francesco Genuardi, ambasciatore italiano presso il Regno del Belgio agli europarlamentari Antonio Tajani, Simona Baldassarre, Raffaele Fitto, Patrizia Toia, Nicola Procaccini, Matteo Adinolfi, Massimo Castaldo, il consigliere del Gruppo di Iniziativa italiana Aldo Forte, il presidente dei giovani imprenditori di Yes for Europe Matteo dell’Acqua, don Manuel Barrios Prieto, segretario generale della COMECE e Friederike Ladenburge, consigliere con delega all’Etica e alla Salute della COMECE.

Presenti, tra gli altri, il presidente della UNIAPAC Europe Laurent Bataille, il segretario generale UNIAPAC, Rodrigo Whitelaw, il consigliere UNIAPAC Europe Riccardo Ghidella, il Segretario generale dell’UCID Cristina Maldifassi, il presidente del CTS dell’UCID Riccardo Pedrizzi ed il delegato italiano per UNIAPAC Giovanni Facchini Martini.

La conferenza pubblica, dal titolo “L’Europa delle persone e del lavoro. Protagonisti di un nuovo Umanesimo Europeo per abitare il Bene Comune” si è tenuta a Bruxelles giovedì 19 maggio alle ore 16 presso la sala convegni dell’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE) con il saluto da remoto del Presidente Ucid nazionale Gian Luca Galletti e del Vicepresidente COMECE Mons. Mariano Crociata.